di Maria Laudando
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha ufficialmente introdotto il nuovo Sistema nazionale di valutazione per i dirigenti scolastici tramite un recente decreto.
Questo sistema funzionerà come una sorta di “pagella” per i presidi, influenzando il loro stipendio attraverso il meccanismo della “retribuzione di risultato”.
Le valutazioni saranno operative già dal corrente anno scolastico 2024/2025, anche se in forma ridotta, perché l’anno è già iniziato. I direttori e le direttrici degli Uffici scolastici regionali gestiranno la valutazione, garantendo la possibilità di un contraddittorio per i presidi interessati e l’intervento di un ente di garanzia esterno.
Non mancano le critiche, tra cui quelle della Cgil e della Uil, che vedono questa procedura come un mezzo per mettere i dirigenti in competizione, analogamente a dirigenti d’azienda.
Valutazione tramite griglie
La valutazione avverrà tramite griglie predisposte dall’Ufficio scolastico regionale e prevede l’assegnazione di obiettivi all’inizio dell’anno, da seguire tramite una piattaforma online che registrerà i progressi.
Gli aspetti valutati riguarderanno principalmente gestione amministrativa e organizzativa, come la rapidità nella gestione delle supplenze e l’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof), escludendo però i risultati scolastici degli alunni.
Secondo il ministero, la valutazione avverrà sotto la supervisione dei direttori degli Uffici scolastici regionali, garantendo anche il diritto dei presidi a un eventuale contraddittorio.
L’organismo di garanzia
Inoltre, un organismo di garanzia monitorerà il processo, essendo le valutazioni determinanti per l’adeguamento degli stipendi.
Il collegamento tra valutazione e stipendio, finora distribuito uniformemente, è stato sottolineato dal ministro Valditara, che ha definito questa iniziativa un “momento storico per il comparto scuola”, andando a colmare una lacuna normativa di 25 anni.
La sigla sindacale Dirigentiscuola ha accolto positivamente la misura, criticando l’opposizione passata di alcune forze sindacali che hanno impedito una chiara riconoscenza della dirigenza scolastica, danneggiando l’efficienza gestionale del sistema educativo.
Il dissenso di Uil Scuola Rua e Flc Cgil
Finora, due dei principali sindacati, Uil Scuola Rua e Flc Cgil, hanno espresso la loro opposizione. Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, ha definito questa iniziativa “molto preoccupante” poiché mira a “controllare direttamente l’operato dei dirigenti scolastici e a indebolire l’autonomia delle scuole”.
Giuseppe D’Aprile, segretario generale di Uil Scuola Rua, ha sottolineato che questa procedura non sostiene il lavoro dei presidi, ma li costringe a competere tra loro, come se fossero dirigenti d’azienda piuttosto che figure chiave per il progresso e l’organizzazione scolastica.
D’Aprile ha inoltre osservato che l’assegnazione di 20 punti da parte dei Direttori regionali degli uffici scolastici rende il processo valutativo arbitrario, aggiungendo che è irragionevole pensare che un Direttore generale possa avere una conoscenza approfondita del lavoro di ciascun dirigente.
Maria Laudando, prof.ssa presso l’istituto de Liguori di Acerra (Na). Presidente della sezione Uciim di Acerra
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