18 giugno 1944: nasce l’UCIIM (nn. 1-2/2025)

Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM

Il fondatore, Gesualdo Nosengo, ha 38 anni, è un piemontese di San Damiano d’Asti che ha vissuto una vita complessa. 

Quando scoppiò la prima guerra mondiale aveva 9 anni, nel 1922 quando iniziò il regime fascista aveva 16 anni. 

Nosengo studiò a Torino frequentò il ginnasio nell’istituto di Valsalice e nello stesso istituto, nel 1923, a 17 anni conseguì il diploma della Scuola Normale Maschile. Dopo due anni di Scuola allievi ufficiali, dal 1926 al 1928, fu congedato come sottotenente di complemento. 

Si laureò in pedagogia e iniziò ad insegnare. 

Un anno prima della fondazione dell’UCIIM, nel luglio 1943, Nosengo partecipò ad una delle «Settimane Sociali» organizzate annualmente dai cattolici italiani fin dal 1907. Nel luglio del 1943 la «Settimana Sociale» fu organizzata in vista della fine del regime fascista onde stendere principi e valori sociali per la futura «Costituzione» della Repubblica Italiana. Nosengo, insieme a Giorgio La Pira, Aldo Moro, Giulio Andreotti, Paolo Emilio Taviani, Guido Gonella, solo per citarne alcuni, fece da segretario e scrisse il capitolo che riguarda l’educazione. 

I lavori furono interrotti poiché, essendo in corso la seconda guerra mondiale, fu bombardata Roma. Poi furono ripresi e nel 1945 si pubblicò il documento «Per la comunità cristiana. Principii dell’ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli», documento che promuove i valori della persona, della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza: principi sanciti nei primi 12 articoli della Costituzione italiana. 

Durante il fascismo Nosengo ebbe anni travagliati. Insegnava a Milano ma dovette scappare poiché aveva creato con gli alunni la «banda del grappolo» e aveva insospettito il regime. Si trasferì a Roma. Ma anche lì gli successe qualcosa di pericoloso per la sua vita: un alunno in classe tolse il crocifisso e mise l’immagine di un gerarca fascista. Nosengo tolse l’immagine del gerarca e rimise il crocifisso. Ricercato dal regime scappando conobbe Cesarina Checcacci che con la famiglia cercava rifugio: fra i due si creò un sodalizio, mirato alla formazione dell’uomo tramite la scuola, durato tutta la vita. Infatti, finito il conflitto mondiale, entrambi si impegnarono nei comitati civici della Nazione per le prime elezioni del 1948, contribuendo alla formazione del popolo italiano e alla vera democrazia col motto «ANDIAMO AVANTI». 

Il 28 luglio del 1944 Nosengo scrisse: «…Lo stile dittatorio era giunto anche nella scuola trasportando tutta l’opera educativa sopra un piano falso, facendo tacere i più vivi sentimenti dell’anima giovanile, giungendo alla retorica della codardia…».

Infatti i primi Congressi Nazionali furono celebrati su tematiche quali «Scuola e democrazia» 1947, «La formazione dell’insegnante»1949, «La Scuola e la Comunità nazionale» 1951, «Contributi professionali alla politica scolastica» 1954, «La nuova scuola in una Repubblica democratica fondata sul lavoro» 1956. Solo per citarne alcuni. 

L’impegno di Gesualdo, con la fondazione dell’UCIIM, è proprio formare cittadini che siano PERSONE consapevoli, mirando ad una scuola pubblica che, nell’orizzonte della filosofia personalistica e della pedagogia di Gesù Maestro, si adoperi con la «didattica del ri-fare. 

Uno dei primi impegni dell’UCIIM fu la promozione della «Scuola Media Unica». Poi negli anni i «Decreti delegati», la «Riforma degli organi collegiali», il «Regolamento dell’autonomia scolastica» e tanti, tanti altri. 

Celebrando OTTANTA ANNI DI VITA, il glorioso passato UCIIM costituisce una leva propulsiva per contribuire alla formazione del cittadino tramite la scuola. 

È questo l’impegno della nostra GRANDE UCIIM.