Rinasce la Biblioteca UCIIM (nn. 9-10/2018)

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Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM

 La Biblioteca UCIIM, fondata nel 1944, è inserita nell’Anagrafe dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche – ICCU, con il Codice: IT‐RM0165: http://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT‐RM0165 Oggi rinasce grazie al Progetto «PROMUOVERE LA LEGALITÀ PER UNA NUOVA CITTADINANZA, PER L’INCLUSIONE SOCIALE, PER L’INTEGRAZIONE», messo in atto con lo scopo di promuovere forme e modelli di comportamento attestanti i principali valori della cultura spesso soppiantati da pseudo valori, da nuovi idoli connotati dalla prevalenza dell’utilitarismo e dell’individualismo. Essa vuole diffondere la convinzione di Gesualdo Nosengo, fondatore dell’UCIIM, che scuola e democrazia costituiscono il cardine dello sviluppo del Paese.

Dagli anni ’40 ad oggi l’UCIIM ha continuato, sulla scia del fondatore, ad occuparsi di scuola promuovendo, fra l’altro, valori di Legalità, Costituzione e Cittadinanza.

Nella sede nazionale UCIIM di via Crescenzio 25 in Roma, nel tempo, sono stati raccolti numerosi scritti e testi per una ricostruzione significativa della storia culturale del nostro paese.

Valorizzare, informatizzare, promuovere e diffondere tale patrimonio storico librario significa:

  • promuovere la conoscenza della Costituzione italiana
  • stimolare la presa di coscienza democratica individuale e collettiva
  • promuovere la collaborazione fra cittadini e istituzioni
  • incrementare la collaborazione tra diverse comunità educanti
  • educare alla solidarietà e alla

La biblioteca UCIIM «Gesualdo Nosengo» è fruibile dalle scuole, dai docenti, dagli alunni, dagli universitari e da quanti vogliono consultarla.

Essa è quindi spazio di studio, incontri, confronti e socializzazione on line e in presenza.

La Biblioteca è consultabile on line al seguente link: https://biblioteca.uciim.it

Nell’home page, nell’area «CHI SIAMO» oltre «AI FONDATORI» (Gesualdo Nosengo e Cesarina Checcacci), alla STORIA dell’UCIIM, sono stati inseriti i «PRESIDENTI NAZIONALI PEDAGOGISTI» (Aldo Agazzi e Luciano Corradini) e lo «STAFF DI GESTIONE» (Direttore: Prof. Anna Di Gregorio; Responsabile sistemi informativi: Ing. Silvio Mistretta; Consiglio di Biblioteca (Vincenzo Amodeo, Sonia Barresi, Anna Bisazza, Rosalba Candela, Matteo Carrera, Chiara Di Prima, Elena Fazi. Lucrezia Stellacci, Concetta Sticchi).

L’area «Consultazione e ricerca» è consultabile per «TITOLO», «AUTORE», «CATEGORIE»:

  • ARTE, CINEMA, TV, SPETTACOLO
  • ATTI
  • BIOGRAFIE
  • DAL 1800 AL 1950
  • DIRITTO E LEGISLAZIONE
  • EDIZIONI ED AUTORI UCIIM
  • EDUCAZIONE E FORMAZIONE
  • EUROPA
  • FILOSOFIA E ANTROPOLOGIA
  • GEOGRAFIA
  • LETTERATURA E ANTOLOGIA
  • LINGUISTICA
  • PEDAGOGIA E DIDATTICA
  • PSICOLOGIA
  • RELIGIONE E SPIRITUALITÀ
  • SCIENZE, INFORMATICA, MATEMATICA ED ECONOMIA
  • SCUOLA E LAVORO
  • STORIA, POLITICA, SCIENZE SOCIALI
  • VALUTAZIONE.

Fra «INFO E CONTATTI» si possono trovare «ORARI DI ACCESSO» e altre utili informazioni.

Va segnalato l’impegno di otto giovani che con tenacia e competenza hanno recuperato e catalogato i volumi e i documenti presenti in archivio rendendoli scrigno prezioso della storia d’Italia dal 1800 ad oggi.

UNA BIBLIOTECA… PER AMICA…

Sonia Barresi e Giuseppe Gagliardi

Ottomilanovecentoventicinque. È l’ultima etichetta che abbiamo attaccato all’ultimo libro di quella grande libreria.

Ce l’avevamo fatta!

Dopo tanto sudore versato e l’immensa stanchezza accumulata nei vari giorni quell’etichetta rappresentava la nostra più grande soddisfazione!

All’inizio del progetto «PROMUOVERE LA LEGALITÀ PER UNA NUOVA CITTADINANZA, PER L’INCLUSIONE

SOCIALE, PER L’INTEGRAZIONE», meglio conosciuto da noi come «BIBLIOTECA NOSENGO», non avevamo idea a cosa saremmo andati incontro.

Eravamo Otto ragazzi, tutti di età diversa, dai 17 ai 29 anni (noi due, Alessia Clemente, Alissa Dolce, Vincenza Giaconia, Claudia Rizzuto, Matteo Serrati, Valerio Valenti) con studi ed esperienze di vita completamente diversi ma soprattutto con mentalità diverse: l’unica cosa che ci accomunava era l’UCIIM.

Prima di arrivare a Roma, meta ed inizio vero e proprio del progetto, avevamo solamente una vaga idea di cosa ci attendeva. Pur avendo fatto diverse riunioni e letto tantissimi documenti pensavamo, ingenuamente, che quello che avremmo dovuto fare era sistemare dei libri in vecchie librerie. Solo arrivati lì capimmo che dovevamo sistemare non dei semplici libri ma dei veri e propri pezzi di storia, sia dell’UCIIM che dell’Italia intera. Proprio in quel momento cambiammo il nostro atteggiamento nei confronti del progetto: stavamo facendo qualcosa di veramente importante ed unico che sarebbe rimasto in eredità ai posteri. Ci sentimmo dei prescelti!

Restammo veramente esterrefatti nel tirare fuori quei libri dagli scaffali impolverati e trovare volumi vecchi di centinaia di anni. Fra una spolverata e l’altra, una catalogazione e l’altra, ci scappava anche una lettura veloce e per forza di cose, in alcuni casi, ci dovemmo confrontare con dei concetti non appartenenti alla nostra generazione, concetti distanti anni luce dalla società che noi conosciamo, che ci portavano a dibattere di argomenti che non pensavamo potessero essere per noi oggetto di interesse.

Fra i tanti argomenti dibattuti, uno sicuramente degno di nota, tanto attuale quanto antico, fu quello del «ruolo dell’insegnante nella società». Fra i nostri pareri personali, già contrastanti, dovemmo pur tener conto dell’idea che all’epoca c’era su quel determinato argomento. Come avviene in questi casi nacquero delle incomprensioni fra noi del gruppo, pareri discordanti che ci «obbligarono» a prendere una posizione e che, inaspettatamente, con l’evolversi del dibattito ci portarono a capire meglio il punto di vista altrui, aiutandoci anche a comprendere la visione riportata dagli scrittori dell’epoca.

A posteriori possiamo dire che quelli furono fra i momenti più formativi della nostra esperienza, sia a livello personale che culturale.

Venendo da esperienze diverse, col passare dei giorni, notammo che una carenza di comunicazione, dovuta anche alla timidezza dei primi istanti di conoscenza, portava a difficoltà organizzative. Dovemmo quindi, per forza di cose, guardarci, comunicare, prenderci delle confidenze e cominciare ad esprimere i nostri pareri in modo da organizzare l’immensa mole di lavoro nel migliore dei modi. Certo, è vero che qualche volta non arrivavamo ad una soluzione: in quei casi l’esperienza di chi ci guidava era fondamentale, infatti a volte bastava solo una parola per mettere in moto un meccanismo di pensieri che ci faceva ragionare e trovare la risposta.

Molto spesso capitava che i nostri pensieri personali, cozzassero con le idee e le linee guida ricevute, per fortuna dopo lunghissime e interminabili discussioni si trovava un punto d’incontro.

La scelta delle categorie è stato uno di questi casi. I «grandi capi» ci avevano dato delle categorie da rispettare per la classificazione dei libri, che una volta portati fuori dagli scaffali e spolverati sarebbero dovuti essere inseriti online. In sintesi successe che nemmeno noi ci saremmo aspettati di trovarci letteralmente sommersi dai libri, e come potete immaginare una ventina di categorie erano troppo poche. C’era chi sosteneva che certi libri che trattavano contemporaneamente argomenti come Scuola e Religione dovessero andare in «Scuola e Lavoro» e altri invece che pensavano dovessero andare nella categoria «Religione» e, fidatevi di noi, non erano di certo discussioni piacevoli in quei momenti in cui eravamo pieni di polvere, sudati e stanchi. Alla fine però, grazie al cielo, trovavamo sempre una soluzione che potesse soddisfare tutti.

Onestamente dobbiamo dire che non sono stati pochi i momenti di sconforto nei quali avremo voluto buttare in aria tutti i libri catalogati e cominciare a correre e gridare come folli in via Crescenzio, tornare ognuno a casa propria… come quando, dopo aver quasi finito di raggruppare tutti i libri in pile alte come se fossero dei grattacieli, il tavolo decise di cedere e far crollare quelle torri costringendoci a ricominciare da capo il lavoro che avevamo quasi concluso.

Quella giornata fu veramente pesante, e anche se ci credevamo grandi e indipendenti sentimmo il bisogno di andare alla ricerca di conforto, non come dipendenti ma come figli, trovando Rosalba Candela che come una mamma ci sussurrava parole di incoraggiamento e la Preside Bisazza che con la sua grande esperienza cercava di trovare una soluzione ai nostri problemi mostrando il suo lato tenero.

Trascorsa quella giornata siamo tornati, l’indomani, più determinati e carichi: ma oramai avevamo mostrato il nostro lato più insicuro. Da quel momento cominciarono a coccolarci un po’, pensate che l’amministratrice, Tina, iniziò a viziarci portando ad intervalli regolari il «caffè motivatore», «il succo energizzante» e chi più ne ha più ne metta.

Pian piano diventammo a tutti gli effetti una grande famiglia e cominciammo a capire che veramente il «futuro dell’UCIIM era nelle nostre mani», noi eravamo i «giovani UCIIM».

Passati i giorni e le bufere, finalmente gli scaffali cominciavano a riempirsi, il sito iniziava a prendere forma, le etichette da attaccare diminuivano e la meta si faceva sempre più vicina e con essa anche la consapevolezza che di lì a poco avremmo dovuto salutare Roma.

La soddisfazione era veramente tanta, i sentimenti nei nostri cuori cominciarono a farsi contrastanti, se da un lato eravamo felici di aver finito e poter tornare a casa dai nostri affetti, dall’altro un filo di tristezza cominciava a far capolino nei nostri sguardi, quasi scese una lacrimuccia negli occhi di qualcuno quando per l’ultima volta chiudemmo la porta della sede.

Quella che era stata la nostra vita nelle settimane precedenti sarebbe rimasta una bellissima esperienza vissuta.

Roma sarebbe rimasta per sempre nei nostri cuori.

La biblioteca avrebbe rappresentato per sempre un nostro obiettivo raggiunto.

L’UCIIM SARÀ PER SEMPRE LA NOSTRA SECONDA FAMIGLIA.

Tante sono state le persone che ci hanno affiancato durante questa preziosissima esperienza, la Presidente nazionale Rosalba Candela, la Preside Anna Bisazza Madeo, l’amministratrice Tina Sticchi, la Preside Chiara Di Prima, la Vicepresidente Nazionale Elena Fazi, la Prof. Anna Di Gregorio, il Prof. Mario Tieri, il Prof. Giacomo Timpanaro, le impiegate Maria, Stefania e Laura: a ciascuno di loro vanno i nostri più sinceri ringraziamenti.

A voi, studenti, insegnanti o anche solo curiosi che consulterete la Biblioteca UCIIM

«Gesualdo Nosengo» auguriamo di fare buon uso del nostro lavoro, abbiatene cura… e ricordate…

VIVA L’UCIIM!