Per l’indimenticabile Presidente Cesarina Checcacci (nn. 7-8/2019)

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Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM

UCIIM…

Tutti sappiamo che sta per Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori.

E pure tutti, ne sono certa, l’associamo al fondatore GESUALDO NOSENGO e alla cofondatrice CESARINA CHECCACCI.

Oggi, 26 agosto 2019, Cesarina ci ha preceduto in cielo.

«Ho avuto la fortuna di conoscerti 41 anni fa.

Subito mi sei apparsa come esempio di vita, guida, maestra da cui apprendere.

Grande Cesarina…

Osservarti, seguirti era un piacere, era imparare, era vivere dimensioni, sia dal punto di vista umano che culturale o professionale, altissime.

GRANDE MAESTRA mi hai insegnato tanto!

Indegnamente oggi siedo sulla tua poltrona.

Ti consoli però una cosa: cerco di seguire i tuoi insegnamenti e amo tanto la tua UCIIM.

ADDIO MAESTRA.

CIAO CESARINA».

La tua discepola Rosalba


CESARINA

Tutto è compiuto per chi resta con la percezione forte dell’assenza.

Ma Gesù è risorto e ci ha promesso che con Lui risorgeremo. «Io credo risorgerò…»

Tu, carissima Cesarina, salda nella fede, hai «combattuto la buona battaglia» e ora hai iniziato la nuova Vita. È una festa: lo Spirito esulta davanti alla gloria di Dio, io lo credo fermamente, altrimenti questa esistenza terrena non avrebbe alcun senso. Il senso è l’Amore che ti ha legato indissolubilmente alla nostra UCIIM, al suo Fondatore, ai suoi membri, con sfumature diverse, a me cui hai dedicato particolari attenzioni. Non potrò mai esserti abbastanza grata.

La passione per il bene dell’educazione dei giovani è stato il filo rosso che ha guidato la tua straordinaria operosità, prima accanto a Gesualdo e poi come missione affidataTi. Hai seguito questa Tua chiara vocazione con impareggiabili doti di intelligenza acuta e sottile, di cultura aperta, di profetica visione della realtà, di cuore generoso, di vivacità propositiva e di largo coinvolgimento sulle basi di inconfutabile razionalità. Tanto ha consentito che la tua presenza attiva fosse un costante richiamo ai valori nel seno delle più alte istituzioni scolastiche e politico sociali, ruolo unanimemente riconosciuto e riconfermato ancora oggi. All’interno dell’Associazione hai puntato sulla ricerca e sulla formazione, senza mai risparmiarti di intervenire nelle Sezioni periferiche di tutta Italia.

Quante occasioni (incontri, convegni, viaggi) sono fissati nella memoria e non li dimenticheremo né il mio gruppo allora molto giovane e vivace, né io e i miei familiari che ti abbiamo avuto graditissima ospite più volte. La tua presenza era una ventata di aria salubre, un’integrazione delle energie entusiastiche e volitive, una ricostituzione del mandato professionale nel senso della vera educazione.

Ricordo le tue brillanti relazioni intessute di contenuti chiari, trasmissibili e coinvolgenti. Ricordo la tua determinazione nell’affrontare problemi della scuola e dell’UCIIM, così come ricordo la cordiale affettuosità, la tenerezza che sprigionavi con il tuo sorriso e lo stupore che mi incutevi con la tua umiltà in alcuni momenti più confidenziali.

Grazie di tutto mia indimenticabile maestra e amica, se qualcosa di buono sono riuscita a dare alla scuola e ad offrire all’UCIIM in gran parte è merito tuo.

Prega per noi, prega per me e aspettami.

Il tempo è come un soffio.

Anna Bisazza Madeo


Abbiamo perduto la storica Presidente, ma io ho perduto parte della mia vita.

Carissima Cesarina, bambina mia, sì, perché negli ultimi anni ero diventata la tua mamma.

L’altra notte mi hai detto addio e per un attimo ho trattenuto anch’io incredula il respiro che tu non avevi più. Ti sei consumata come una fiamma ardente. Hai vissuto nell’ultima settimana il tuo calvario silenziosamente, ma ormai eri già nella gloria del Padre e tra le braccia di quel Dio che hai cercato e servito per tutta la vita.

Cammini ora per la via del cielo, non vivi più la nostra realtà travagliata e soprattutto quella del mondo della scuola sulla quale ti preghiamo di vegliare e di implorare Gesù Maestro perché guidi i responsabili dell’educazione dei giovani e dei formatori.

Ricorderemo sempre la tua presenza dolcissima e rassicurante, con quel tuo sorriso che hai conservato fino all’ultimo respiro e quella tua parola fatta di speranza e di certezza. Ci sarà impossibile dimenticare quanto hai seminato nel mondo della scuola. Ci mancherai ma ci consola pensarti senza affanni e avvolta nella fulgida luce del Signore a cui avevi dedicato tutta la tua lunga vita.

Preghiamo con gratitudine il Signore che ce l’ha donata e siamo certi che da lassù senz’altro Cesarina continuerà a pregare per noi e per le sorti della scuola italiana. Grazie piccola mia! Ciao.

Gesù Maestro accoglila nel tuo Regno!

Letizia Li Donni


Signore, Cesarina viene a Te dopo esserci stata compagna nell’Istituto Secolare fin dal 1956, quando a seguito dell’intuizione di Gesualdo Nosengo insieme ad altre sette membri diedero vita alla Compagnia di Gesù Maestro, il cui fine speciale è la presenza apostolica nella scuola  e per la scuola che, nell’esercizio della individuale professione d’insegnamento dei suoi membri, è inserita  nell’impegno totale di evangelizzazione e promozione umana, in piena comunione con il momento che sta vivendo la chiesa locale italiana.

È tua amica perché tu la ami, è tua amica perché ti ha amato e ti ama. Non esserle giudice: chi potrebbe resistere davanti alla tua giustizia, che scopri ombre negli angeli? Ti chiediamo solo di esserle amico.

Ti è stata fedele, Tu sei stato il suo maestro. Ha utilizzato i suoi talenti per il raggiungimento dell’ideale cristiano con particolare attenzione all’esercizio della professione educativa, voluta da Dio nel suo piano creativo e redentivo, dando testimonianza di carità e un servizio ecclesiale nella scuola e nella società.

Guarda, Signore anche il bene che le abbiamo voluto e le vogliamo.

Aprile le porte del tuo regno, dona a lei la pace e a noi la tua grazia per raggiungerla tra le tue braccia.

Compagnia di Gesù Maestro


La parola di Dio illumina le persone che hanno creduto in lei. Ne porta ad evidenza le intenzionalità profonde che poi consolida e rafforza con l’energia dello Spirito, dono per la vita dei credenti nel loro abitare il tempo e camminare le pianure della verità e della giustizia, con vivacità, sicurezza, iniziativa robusta e tenace.

1. Io non ho partecipato all’UCIIM guidata dalla prof. Cesarina Checcacci. Anzi in precedenza avevo avuto richieste di collaborazione e di consulenza pedagogica con l’azione educativa della Fism e dell’Aimc del senatore Carlo Buzzi e dei suoi successori.

Entrai nell’UCIIM come Consulente ecclesiastico nazionale, nel momento non facile del trapasso dalla direzione pluridecennale della prof. Cesarina Checcacci alla presidenza del prof. Luciano Corradini e del parallelo cambio del Consulente ecclesiastico.

Provai ad interpretare questo mio ruolo, senza troppo entrare nella conoscenza particolare delle dinamiche istituzionali, legate a passaggi segnati per tanti versi da forme conflittuali tra momento carismatico, interazioni e assunzioni di pretese di legittimazione, instaurazione di modalità legali istituzionali (come avevo appreso dalla teoria weberiana). Cercai, per quanto mi fu possibile, di rimanere al livello propriamente religioso e di una azione di animazione e di rafforzamento di ciò che mi sembrava l’«essenziale carismatico» associativo, sia come centro ispirativo della formazione continua degli insegnanti che all’UCIIM si riferivano, sia come centro propulsivo di una mentalità realizzatrice della finalità educativa propria dell’UCIIM, l’educazione integrale dei giovani a scuola. A ciò mi servì molto la frequentazione diretta delle sezioni, le testimonianze di tanti insegnanti UCIIMini/ne, anziani e giovani, appassionati/e delle idealità e degli stili educativi appresi nell’associazione, condividendo lo spirito di Gesualdo Nosengo e, appunto, della sua prosecutrice Cesarina Checcacci.

Posso con sincerità dichiarare che molto ebbi in specie dalle confidenze di cui mi fece dono in quei primi anni, specialmente quando ci incontravamo nei Consigli di presidenza, da lei assiduamente frequentati come Presidente emerita e onoraria.

In tal modo, la conoscenza della vita e dei vissuti carismatici delle persone mi hanno portato non solo a comprendere di più il carisma e le grandi prospettive formative ed educative dell’associazione, ma a rimanere religiosamente «meravigliato» di come si siano incarnati ed abbiano inciso nel profondo delle persone stesse che le hanno volute e realizzate.

2. Abbiamo celebrato la messa esequiale per «la Cesarina» – ormai veramente carica di anni e di serena «migrazione» verso forme di esistenza protese oltre il limitato arco del tempo e delle e della materialità corporale – nel giorno in cui la Chiesa faceva memoria della decollazione di Giovanni Battista ad opera del «regulo» Erode Antipa e delle sue vischiose albagie di potenza.

Come è possibile, intendendo celebrare il mistero della morte di una nostra persona cara, ci era concesso liturgicamente ricercare brani più specifici che potessero aiutarci ad entrare in maniera «più personalizzata» nel sacramento della passione e della morte del Signore, che illumina la morte dei credenti in Lui.

Ma la prima lettura e il salmo responsoriale, proposti per la memoria della Decollazione, mi sono subito molto vicini al nostro sentire religioso della esistenza cristiana di Cesarina.

È stato quasi spontaneo rileggere il passo di Geremia (Ger 1,17-19), come detto per Cesarina e la sua energia nell’espletare quella che lei ha sentito come sua peculiare vocazione: la difesa e l’iniziativa di «una scuola per l’uomo»; la promozione di una educazione scolastica veramente integrale; la formazione competente di insegnanti che coniugassero innovazione didattica e spiritualità cristiana profonda. Spesso in contrasto netto, rispetto alle mode pedagogiche prevalenti. Con una tenacia perseverante e incisiva. Operando a diretto contatto con il corpo insegnante e insieme difendendo la loro carriera a livello politico, istituzionale, ministeriale.

Ho sempre pensato che la sua abitazione in via Oderisio fosse il luogo più adatto per una sua assiduità a viale Trastevere, dove il Ministero della Pubblica Istruzione aveva lasciato a Lei un ufficio.

Ma la parola di Dio fa capire allo stesso tempo la fonte prima e suprema del suo coraggio:

«Tu, stringi la veste ai fianchi,//àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro.

[…] Ed ecco, oggi io faccio di te //come una città fortificata, //una colonna di ferro// e un muro di bronzo.

[…] Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno//perché io sono con te per salvarti».

La salmodia «responsoriale», tratta dal salmo 70, mi è sembrata l’eco della risposta della Cesarina al suo non facile procedere nel suo «buon combattimento» per una scuola cristianamente ispirata, nella pur chiara coscienza della «sana» laicità di essa

«In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso.

Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami.

[…] Davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito».

3. Per il Vangelo ho preferito cogliere un brano tra quelli a scelta per la messa esequiale, ma anche in questo caso, la scelta mi è venuta facile dall’accostamento della intenzionalità di vita della Cesarina con il suo evangelico fondamento.

Credo che la robustezza della sua azione e dei suoi interventi, orali e scritti, non sono comprensibili se non vengono tenuti stretti con la sua indefettibile fede in Gesù Maestro: via, verità, vita, e con la certezza di fede che il cuore dei credenti in Lui, può profondamente sentire, in vita e in morte:

«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. […]. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io». (Gv 14,1-3).

È quello che crediamo sia avvenuto, quotidianamente, nella vita di Cesarina. E non è fuori dei nostri «bei desideri» che ciò che oggi celebriamo «nel mistero», trovi la sua completezza celeste nella Casa del Padre, dove Cristo ci ha preceduto, perché anche noi, suoi discepoli a servizio dei suoi piccoli nella scuola, siamo con Lui dove Lui è, con Cesarina.

Don Carlo Nanni