AI americane e cinesi: differenze strutturali e implicazioni per il futuro

Di Fabio Calvino

È di pochi giorni fa la notizia della distribuzione sul mercato dell’intelligenza artificiale cinese
chiamata DeepSeek e solo poche ore si è diffusa la notizia che anche Alibaba, colosso delle vendite
online, ha reso accessibile Qwen 2.5, la propria intelligenza artificiale.
Queste notizie hanno fatto tremare i mercati, soprattutto per quanto riguarda Nvidia, il maggior
costruttore di microchip al mondo. Le IA cinesi, infatti, hanno utilizzato microchip in numero e
potenza assolutamente minore, circa la metà.
Le due IA vengono dichiarate simili, per prestazioni, alle più note ChatGpt-4o, o Claude 3.5. Si
tratta, cioè, di modelli linguistici “standard” molto potenti, il tutto con una frazione di denaro e di
potenza di calcolo necessari.
Tuttavia, ci sono alcune implicazioni più ampie che meritano di essere approfondite.

  1. DeepSeek: Innovazione o Strategia di Ottimizzazione?
    L’articolo sottolinea l’efficienza raggiunta da DeepSeek, evidenziando due fattori chiave:
  • L’uso della “sparsità” per addestrare solo i parametri rilevanti, riducendo drasticamente i costi
    computazionali.
  • Una nuova tecnica di compressione dei dati, che migliora la gestione della memoria e riduce i
    requisiti hardware.
    Questi aspetti sono cruciali perché sfidano il paradigma tradizionale secondo cui la potenza di
    calcolo è la variabile dominante nello sviluppo dell’IA. Se l’approccio di DeepSeek si dimostrerà
    scalabile, potrebbe segnare un cambiamento strutturale nel settore: invece di competere su chi ha
    più GPU, le aziende dovranno investire in modelli più efficienti.
    Tuttavia, rimane un’incognita: questa maggiore efficienza si tradurrà in modelli migliori o solo in
    modelli più economici? Potrebbe infatti trattarsi solo di una strategia per ridurre i costi senza
    necessariamente superare i concorrenti in termini di qualità dell’output.
  1. Open Source: una Mossa Disruptive o Strategica?
    Un altro aspetto interessante riguarda la decisione di DeepSeek di rilasciare i propri modelli sotto
    licenza MIT rendendoli liberamente accessibili alla comunità scientifica e agli sviluppatori
    indipendenti. Questo va in controtendenza rispetto alla percezione che la Cina adotti un approccio
    più chiuso e regolamentato rispetto all’Occidente.

Tuttavia, bisogna considerare che l’open source può avere motivazioni strategiche:

  • aumentare l’adozione globale: rendere disponibili modelli avanzati permette a DeepSeek di
    guadagnare rapidamente popolarità e influenzare lo sviluppo di IA in tutto il mondo;
  • ridurre la dipendenza dall’Occidente: l’open source aiuta a decentralizzare il controllo dell’IA,
    allontanandolo da aziende americane come OpenAI e Google;
  • sfidare il modello commerciale delle Big Tech: se modelli come quelli di DeepSeek diventano lo
    standard, le aziende che monetizzano l’accesso all’IA (come OpenAI con ChatGPT) potrebbero
    trovarsi in difficoltà.
    Ciò solleva un’ulteriore domanda: DeepSeek continuerà su questa strada o, una volta
    conquistato un vantaggio competitivo, adotterà un approccio più chiuso e commerciale?
    L’esperienza di altre aziende, come Meta con LLaMA, suggerisce che l’open source iniziale può
    essere un trampolino di lancio per strategie più restrittive in futuro.

2. L’Impatto sul Mercato dell’IA e delle Big Tech
È certo che l’annuncio di DeepSeek ha avuto un impatto significativo sul mercato, portando a un
calo del valore delle azioni di NVIDIA di 600 miliardi di dollari. Questo dato è impressionante e
dimostra quanto l’industria dell’IA sia ancora altamente speculativa. Se DeepSeek riesce a ridurre
la dipendenza dalle GPU ad alte prestazioni, i produttori di hardware potrebbero perdere una fetta
importante del mercato.
Allo stesso tempo, l’impatto di DeepSeek sulle aziende di IA americane è da valutare con
attenzione. Se da un lato l’open source può minacciare i modelli di business basati su abbonamenti
(come ChatGPT Plus), dall’altro queste aziende hanno ancora vantaggi competitivi importanti:

  • Infrastruttura consolidata: OpenAI, Google e Meta hanno accesso a dataset immensi e
    partnership con colossi come Microsoft;
  • fiducia e regolamentazione: le aziende americane operano in un ambiente con normative chiare
    sulla privacy e la sicurezza, mentre l’IA cinese potrebbe essere percepita con sospetto in alcuni
    mercati.

3. L’Asimmetria tra DeepSeek e OpenAI
Un aspetto che l’articolo potrebbe approfondire è la differenza tra l’ambiente operativo cinese e
quello statunitense. Mentre DeepSeek sta rilasciando modelli avanzati open source, il governo
cinese mantiene un controllo stretto sul settore dell’IA. Questo crea un paradosso interessante: le
aziende cinesi stanno adottando un modello più aperto rispetto a quelle americane (che invece
stanno restringendo l’accesso ai loro modelli), ma operano in un contesto nazionale molto più
regolamentato. Ciò significa che DeepSeek può competere su scala globale, ma con limitazioni
nel proprio paese. Se le autorità cinesi decidessero di imporre restrizioni sui modelli open source,
il vantaggio di DeepSeek potrebbe essere temporaneo.
Conclusione: Un Cambiamento di Paradigma?
DeepSeek sta scuotendo il settore dell’IA con un approccio più efficiente ed economico. Tuttavia,
la questione chiave è quanto durerà questo vantaggio competitivo. Se i modelli di DeepSeek si
dimostrano sostenibili e scalabili, potrebbero segnare una svolta nel settore, rendendo l’IA più
accessibile a livello globale. Al contrario, se l’efficienza di DeepSeek si tradurrà solo in risparmi
economici e non in reali progressi qualitativi, il suo impatto potrebbe essere meno rivoluzionario
del previsto.
In ogni caso, il successo di DeepSeek indica una transizione nell’equilibrio di potere tra Stati Uniti
e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale. E mentre i giganti occidentali si trovano a ripensare i loro modelli di business, l’open source cinese potrebbe rappresentare la chiave per una nuova fase
di competizione globale nell’IA.
Questo articolo ha come fonte essenziale Le Scienze di questo mese e alcuni video apparsi su
youtube e articoli di quotidiani. La fonte è stata analizzata in chiave critica.
Riflessione per i lettori
Al di là di come si evolverà la situazione vorremmo portarvi a riflettere su alcune questioni:

  1. è sufficiente una notizia fornita in modo sensazionalistico per mostrare una intenza volubilità del
    mercato. In che modo possiamo trasmettere ai nostri allievi l’idea di un’economia più etica e meno
    legata alla finanza?
  2. le IA cinesi sono state una sorpresa, perché il loro sviluppo è avvenuto in condizioni volutamente
    inferiori dal punto di vista tecnologico rispetto a quelle americane. Al di là delle considerazioni
    strategiche e di mercato questo dimostra quanto la mente umana possa cercare soluzioni creative a
    problemi cogenti. In che modo possiamo aiutare i nostri allievi ad imparare l’arte del problem
    solving? Spesso ci lamentiamo della mancanza di materiale nelle scuole, ma possiamo cercare di
    adattarci e far sì che un problema diventi una risorsa?

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