L’anno che verrà (nn. 11-12/2024)

Fabrizio Zago, Vicepresidente nazionale UCIIM

Un altro anno è passato, e nella scuola diverse innovazioni si sono concretizzate o stanno prendendo forma; il 2024 ha portato con sé una serie di cambiamenti significativi nel sistema scolastico italiano, con un focus particolare sulla legislazione, la pedagogia e l’innovazione. Questi cambiamenti, de iure, mirano a migliorare l’efficacia educativa e a promuovere un ambiente di apprendimento più inclusivo e tecnologicamente avanzato.

La valutazione

La legge 1° ottobre 2024, n. 150 sulla revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati scuola secondaria di primo grado (medie): ha riportato la valutazione numerica, dall’anno scolastico 2024/2025, le scuole medie adottano per la condotta un sistema di voti numerici, espressi in decimi. Gli studenti che ottengono un voto di 5 in condotta saranno automaticamente bocciati. Questo voto può essere attribuito per comportamenti gravi e reiterati durante l’anno scolastico. Non è previsto un debito formativo specifico per le medie. Nella scuola secondaria di secondo grado (superiori): la valutazione è numerica, un voto pari a 6 in condotta comporta un debito formativo, richiedendo agli studenti per il recupero di completare un elaborato in educazione civica. La mancata presentazione dell’elaborato porta alla non ammissione all’anno successivo.

Solo gli studenti con un voto in condotta pari o superiore a 9 possono ricevere il punteggio massimo nel credito scolastico, influenzando così il voto finale di maturità.

La legge sul voto in condotta è stata introdotta come risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza nelle scuole e al comportamento degli studenti valorizzando l’importanza della responsabilità individuale e del rispetto reciproco come obiettivi fondamentali della riforma.

Educazione civica

Il 7 settembre 2024 sono state pubblicate le nuove Linee guida dell’Educazione civica, che di fatto sono una revisione delle linee guida precedenti 1, con l’aggiunta di molti traguardi delle competenze e moltissimi obiettivi di apprendimento; da questo anno scolastico 2024/25, dunque, in poco tempo le scuole sono impegnate a rivedere e adattare il curricolo, la progettazione didattica e la valutazione che già avevano impostato e attuato nei quattro anni precedenti. Dal punto di vista pedagogico, il 2024 ha visto l’introduzione di nuove Linee guida sull’educazione civica, che ora include anche l’educazione finanziaria.

Orientamento

Nel 2022 con il DM n° 328 sono state introdotte dall’anno scolastico 2023/2024, nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, le attività di orientamento che consistono in moduli curricolari di trenta ore, nel limite delle risorse disponibili a legislazione vigente e nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa, da inserire anche nei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. 

Tutto ciò è stato esteso nel corso dell’a.s. 2023/24 nel primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado e in tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, con attività che consistono in moduli di trenta ore da svolgere in orario curricolare o extracurricolare, anche all’interno di progetti già in essere nell’istituzione scolastica, al fine di aiutare studentesse e studenti a cogliere le proprie inclinazioni, interessi e talenti per facilitare la scelta del percorso di studi più adatto alle loro aspirazioni; inoltre un buon orientamento può prevenire l’abbandono scolastico, anche come supporto per gli studenti durante alcuni momenti del loro percorso educativo, che garantisce tutti gli studenti, inclusi quelli con bisogni educativi speciali, di ricevere un supporto adeguato per prendere decisioni ponderate, con la collaborazione di tutor, che ogni scuola ha, i quali sono incaricati nel guidare gli studenti a esplorare le loro opzioni educative e professionali.

Inclusione

Le recenti modifiche legislative hanno sottolineato l’importanza dell’inclusione in ambito scolastico. La Legge 62 del 2024, in materia di disabilità, riforma prevista dal PNRR, ad esempio, ha introdotto diverse misure per migliorare l’inclusione degli studenti con disabilità. Questa legge prevede: incremento delle risorse, maggiori fondi destinati alle scuole per l’acquisto di materiali didattici specifici e, per la formazione degli insegnanti di sostegno, la formazione obbligatoria e incentivata affinché gli insegnanti possano partecipare a corsi di formazione sull’inclusione e sulla gestione delle classi eterogenee.

Peraltro, per le famiglie di studenti con disabilità, sono stati istituiti sportelli di ascolto e supporto psicologico.

Il concetto di inclusione nella scuola italiana ha subito un’evoluzione significativa nel 2024, con l’introduzione di nuove politiche e buone pratiche che mirano a garantire un ambiente di apprendimento equo e accessibile per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro abilità o background. L’inclusione è stata un tema centrale in questi anni con l’introduzione di nuove misure a garanzia di tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro abilità o bisogni educativi specifici, cosicché abbiano accesso a una Scuola e un’educazione di qualità, perché l’inclusione è un diritto fondamentale. Ogni studente, indipendentemente dalle sue capacità o bisogni speciali, ha il diritto di essere accolto e supportato nella scuola. Inoltre, l’inclusione arricchisce l’esperienza di tutti, insegnando a rispettare le differenze e a lavorare insieme. Nel 2024, la scuola italiana continua a lavorare sull’inclusione come, peraltro da dettato costituzionale, innanzitutto, si è puntato molto sulla formazione degli insegnanti, per aiutarli a gestire classi diverse e a rispondere ai bisogni di tutti gli studenti, e con i contributi del PNRR sono state introdotte nuove tecnologie che facilitano l’apprendimento per tutti, come ad esempio strumenti di didattica assistiva per gli studenti con disabilità, si prosegue sempre nella direzione della valorizzazione delle allieve e degli allievi, al fine di tener conto dei progressi individuali di ogni studente e non solo dei risultati finali. Questo aiuta a creare un ambiente scolastico meno competitivo e più accogliente L’anno 2024 ha rappresentato un punto di svolta per l’inclusione nelle scuole italiane. Le nuove leggi, le innovazioni pedagogiche e l’integrazione della tecnologia stanno creando un ambiente di apprendimento più equo e inclusivo. Questi cambiamenti non solo migliorano la qualità dell’istruzione per gli studenti con disabilità, ma promuovono anche una cultura di rispetto e comprensione reciproca di cui beneficia l’intera comunità scolastica.

Nel 2024 sono state promosse dopo una lunga gestazione le cosiddette competenze non cognitive (qualcuno preferisce la dicitura di competenze trasversali, life skills o soft skills) in ogni caso competenze non strettamente disciplinari, ossia quell’insieme di abilità, atteggiamenti e conoscenze che vanno oltre le tradizionali materie scolastiche. Sono quelle capacità che ci permettono di relazionarci con gli altri, di gestire le nostre emozioni, di risolvere problemi, di adattarci ai cambiamenti; quindi, sono quelle competenze che ci rendono persone complete e in grado di affrontare le sfide della vita, con autonomia e responsabilità. La programmazione nella Scuola ora include corsi di educazione emotiva e sociale per promuovere l’empatia e la comprensione reciproca tra gli studenti.

IA

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a rivestire un ruolo sempre più significativo in vari settori, tra cui l’educazione. In Italia, l’implementazione dell’IA nelle scuole sta trasformando il modo in cui studenti e insegnanti interagiscono con il processo educativo. Questa trasformazione offre nuove opportunità per migliorare l’apprendimento, rendere l’educazione più inclusiva e personalizzata, e preparare gli studenti per il futuro. Uno dei maggiori vantaggi dell’IA nell’educazione è la capacità di personalizzare l’apprendimento. Gli strumenti di IA possono analizzare i dati degli studenti per identificare le loro necessità individuali, punti di forza e aree di miglioramento. Questo permette di creare percorsi di apprendimento su misura, che aiutano gli studenti a progredire al proprio ritmo e secondo le loro specifiche esigenze. Ad esempio, piattaforme educative basate sull’IA possono fornire esercizi e attività adattative che si regolano automaticamente in base al livello di comprensione di ogni studente. 

Nel contesto scolastico, l’IA offre strumenti potenti per migliorare l’apprendimento, personalizzare l’insegnamento e rendere l’educazione più inclusiva. Questo articolo considera l’importanza dell’IA nell’istruzione, evidenziando le sue applicazioni principali, i benefici e le sfide associate al suo utilizzo. L’IA può anche contribuire a rendere l’educazione più inclusiva. Strumenti come i traduttori automatici, i sottotitoli generati automaticamente e le interfacce vocali possono abbattere le barriere linguistiche e aiutare gli studenti con disabilità a partecipare pienamente alle lezioni. Ad esempio, gli studenti non vedenti possono utilizzare lettori di schermo avanzati, mentre quelli con difficoltà motorie possono beneficiare di tecnologie di riconoscimento vocale per completare i loro compiti. L’intelligenza artificiale non è solo una risorsa per gli studenti, ma anche per gli insegnanti. Strumenti di analisi dei dati possono fornire ai docenti informazioni dettagliate sui progressi degli studenti, facilitando la valutazione e la pianificazione delle lezioni. Inoltre, assistenti virtuali basati sull’IA possono aiutare nella gestione delle attività quotidiane, come la correzione automatica dei compiti e la risposta alle domande frequenti degli studenti, liberando così tempo prezioso per gli insegnanti per concentrarsi su aspetti più creativi e strategici del loro lavoro. Infine, l’integrazione dell’IA nelle scuole prepara gli studenti per un futuro in cui l’IA e altre tecnologie avanzate saranno sempre più predominanti. Acquisire competenze di base in IA, programmazione e analisi dei dati non solo migliora le prospettive lavorative degli studenti, ma li rende anche cittadini digitali più consapevoli e responsabili. Comprendere il funzionamento e l’impatto dell’IA è essenziale per affrontare le sfide e le opportunità del mondo moderno. L’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare una risorsa per il sistema educativo italiano, offrendo soluzioni innovative per personalizzare l’apprendimento, promuovere l’inclusione e supportare gli insegnanti. Investire nell’IA e nella sua integrazione nelle scuole è fondamentale per garantire che gli studenti italiani siano preparati a diventare protagonisti del futuro digitale. 

Di tutti questi temi l’UCIIM, nei suoi 80 anni di vita, se ne occupata e se ne occupa con rigore e passione in un confronto continuo tra docenti, dirigenti e Istituzioni, con incidenza e risonanza nelle centinaia di sedi locali e regionali che si sono occupate di riflettere su queste trasformazioni suggerendo e stimolando il dibattito per realizzare una Scuola di qualità, inclusiva e democratica.

A Tutte e Tutti un augurio di Buon Anno: ancora insieme per rendere possibile nella Scuola e nella Società il Nostro contributo di Persone, di Professionisti e Cristiani

IMMAGINI create da COPILOT

  1. Doppiozero, Educazione civica: le domande dei docenti, 26 ottobre 2024 ↩︎