La Scuola e l'Uomo - n. 7-8 - Luglio-Agosto 2022

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 8 Scuola, Carcere e immaginazione virtuosa Sono tanti gli studenti e i docenti dell’Istituto John Von Neumann di Roma, la cui sede principale è ubicata nel quartiere di San Basilio nella periferia est della città. Molti degli insegnanti che vi operano hanno iniziato a lavorare in decenni diversi, tra la fine degli anni ‘80 del secolo scorso e quest’anno, sono quindi rappresentanti di almeno tre diverse generazioni di Scuola. Su 1300 allievi dei diversi indirizzi presenti nella nostra scuola circa 500 sono persone internate nei quattro Istituti carcerari di Rebibbia, studenti di tutte le età, da coloro i quali hanno poco più della maggiore età fino agli anziani reclusi di lunga data o agli ergastolani. Avere l’opportunità di dirigere la più grande Istituzione scolastica in carcere d’Italia, ogni volta che lo considero attentamente, provoca in me un misto di inquietudine e gioia: inquietudine per la complessità dell’incarico, gioia perché sono profondamente convinto che la Scuola di oggi sia laboratorio eccellente per trovare e praticare strategie esemplari per ricostruire il filo interrotto del dialogo tra generazioni e tra le classi sociali, ipotizzando un’educazione tra coetanei secondo una metodologia che sto cercando di sperimentare con i miei docenti nelle due scuole di cui sono Dirigente Scolastico, pensata e organizzata secondo i principi filosofici derivanti dall’esemplarismo come pedagogia sviluppata nel contesto dell’etica delle virtù. La positività dell’essere Scuola si esprime, oggi come ieri, nel voler partecipare alla vita pubblica delle istituzioni scolastiche e nel voler continuare a narrare, a descrivere la propria esperienza di vita scolastica con gioia e curiosità sempre rinnovate, qualunque sia il proprio ruolo, studenti, docenti o dirigenti scolastici (o come in molti ancora ci chiamano, presidi). L’ultimo libro di Michael Sandel, La tirannia del merito. Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti (1), con le sue riflessioni su quanto a volte l’organizzazione del nostro Stato sociale sia condizionata da un’ideologia darwinista, ci consente di condurre una riflessione consapevole sui passaggi trasformativi del nostro sistema di istruzione in generale e a riflettere anche su quanto il carcere rappresenti una concreta sfida educativa e uno specchio importante in cui osservare l’idea di società a cui ci ispiriamo come ideale regolativo, che accompagni le persone dallo status di infante a quello di adulti pienamente consapevoli dei propri diritti e delle proprie responsabilità. Rappresentare il mondo sociale è una dinamica che racchiude il processo di descriverlo e la possibilità di immaginarne le mutazioni, nelle relazioni tra persone, che siano relazioni gerarchiche, meritocratiche, articolazioni di desideri e di aspettative più o meno legitVIVERE, PENSARE E IMMAGINARE LA SCUOLA IN CARCERE Giovanni Cogliandro, D.S. IC Mozart e I.I.S.S. J. VON NEUMANN Roma - esperto formatore (1) Michael J. Sandel, La tirannia del merito. Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti, Feltrinelli 2021. Giovanni Cogliandro con la vicepreside e le componenti dello Staff davanti alla casa di reclusione a Rebibbia

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