LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 XXVI elementi significativi: da un lato, il basso livello di scolarità (diploma secondario 42,7% contro la media UE del 46,2%/ laurea 20,1% contro la media UE del 32,8%) e il fatto che le imprese denunciano gravi difficoltà nel reperimento di competenze adeguate. 6. Il Partito Democratico ritiene opportuna la valutazione del sistema se fa perno sul processo di autovalutazione, perché nessun miglioramento può essere conseguito se non a partire da una condivisione di obiettivi e strategia attuativa da parte della scuola stessa. Solo in questo modo la valutazione può essere intesa come strumento di valorizzazione e riconoscimento sociale della funzione della scuola. A tal fine il Partito Democratico intende promuovere un Piano di diffusione della cultura valutativa superando la confusione tra valutazione di sistema (INVALSI, auto valutazione di istituto) e valutazione degli apprendimenti. Quest’ultima deve essere sorretta da criteri, metodologie e strumenti adeguati a monitorare i percorsi di alunni ed alunne in un’ottica formativa. 7. In coerenza con la risposta precedente, riteniamo che la valutazione abbia la sua ragione nel valore formativo, sia quando attiene ai livelli di apprendimento sia nel caso la si riferisca all’esercizio della professione. Nel caso specifico dei docenti, la valutazione della qualità delle prestazioni non può essere attuata – come dimostrano gli ultimi venti anni di tentativi «falliti» o riusciti solo molto parzialmente – se non attraverso un percorso di condivisione in seno alla categoria (per l’individuazione di eventuali parametri attendibili e dei soggetti che dovrebbero accompagnare l’esercizio stesso della valutazione) e deve trovare la propria sede di definizione nella contrattazione collettiva nazionale. Si tratta di avviare un processo di riflessione che tenga conto della centralità, parimenti, della dimensione cooperativa e collegiale del «fare scuola» e del processo di autovalutazione del/la docente rispetto alla sua capacità di progettare, praticare e gestire i processi di apprendimento. Occorrerebbe istituire, quindi, un percorso di «ricerca» che intrecci pratica di insegnamento, formazione e aggiornamento culturale, sperimentazione in classe e che approdi alla fase di restituzione e riflessione con gli insegnanti coinvolti. 8. Come testimoniano le scelte compiute negli anni scorsi, per il Partito Democratico la formazione in servizio è centrale affinché maturino e sviluppino con continuità le competenze professionali per un costante miglioramento dei processi di apprendimento. Per il raggiungimento dell’obiettivo, la formazione va connessa a progetti nazionali declinati localmente e praticata soprattutto attraverso la ricerca-azione. In questo senso, del resto, andavano anche i nostri emendamenti alla formazione incentivata, introdotta dal recente DL 36 del 2022, che solo parzialmente hanno ricevuto un parere favorevole dal Governo e sostegno dalle altre forze politiche. Per questo motivo, riteniamo che nell’ambito del rinnovo di Contratto Nazionale di Lavoro si debba affrontare il tema della formazione, aggiornando le previsioni del precedente contratto 2006/2009 e modificando la «formazione incentivata» ad obiettivi di miglioramento di sistema.
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