La Scuola e l'Uomo - n. 7-8 - Luglio-Agosto 2022

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 XXXIV On. Lucia Azzolina - Impegno Civico 1. La scuola deve riacquistare quel ruolo di centralità sociale e culturale che le spetta e che è stato mortificato da stagioni di tagli che altro non hanno ottenuto se non un incremento dei divari, della dispersione scolastica,l’esplosione del fenomeno delle «classi pollaio» minando la dignità sociale dei docenti e di tutto il personale scolastico. Senza dimenticare i numerosi problemi legati all’edilizia scolastica. 2. Bisogna attuare un piano programmatico di investimenti mirati, puntando all’incremento delle retribuzioni, alla formazione, all’eliminazione delle classi sovraffollate, a strutturare il middle management, ad un rinnovamento complessivo del patrimonio edilizio scolastico, per avere ambienti di apprendimento sicuri e innovativi. 3. Si. Lo ius scholae è una misura di civiltà. Centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in Italia, integrati grazie al lavoro straordinario delle scuole, giuridicamente in un limbo, trattati come persone di serie B. Non è accettabile che ancora oggi si mettano in discussione i diritti civili e i mortifichi così tanto la dignità di persone che daranno tanto all’Italia. 4. Consentire di accedere gratuitamente e universalmente alla scuola dell’infanzia costituisce un traguardo che riguarda tutti e serve a combattere le disuguaglianze e i divari. Significa incrementare il numero delle scuole dell’infanzia al sud, aiutare le famiglie, le donne, significa pensare seriamente al futuro delle nostre bambine e dei nostri bambini. 5. Il tema dell’innalzamento dell’obbligo necessita di una riflessione profonda, che dovrà essere affrontato non partendo dall’età o dal numero di anni, ma verificando l’attualità e l’efficacia dei cicli scolastici, negli ordinamenti attuali, partendo dalla rigida suddivisione in tre e cinque anni della scuola secondaria di primo e secondo grado. Serve un maggiore raccordo e bisogna riflettere su un ripensamento di questa articolazione, senza che si perda nessun posto di lavoro. 6. La valutazione di sistema è opportuna nella misura in cui serve a indagare i limiti, le criticità di ogni organizzazione complessa, ma al solo scopo di lavorare a processi di sviluppo partecipativi e condivisi. 7. La valutazione dei docenti e dei dirigenti non può tradursi in processi inquisitori o assumere caratteri punitivi. E’ significativa esclusivamente se diretta a valorizzare e stimolare capacità e competenze, attivando sinergie capaci di contribuire al miglioramento del sistema nazionale di istruzione e formazione. 8. La formazione continua è necessaria per garantire la qualità dell’istruzione. In tal senso, è necessario attuare percorsi di obbligatorietà che siano legati a incentivazioni e a prospettive, anche retributive e di carriera, per tutto il personale della scuola.

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