La Scuola e l'Uomo - n. 7-8 - Luglio-Agosto 2022

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 X liane rappresentano solo il 4,5% del totale. È possibile aumentare l’attrattività dei nostri atenei con misure mirate: incremento dei corsi di laurea in lingua straniera, internazionalizzazione dei curricula, incentivazione dei docenti stranieri tramite chiamata diretta, aggiornamento dei servizi agli standard europei per semplificare l’accesso a tutti gli studenti, corsi di italiano per studenti stranieri per incentivarli a rimanere in Italia dopo la laurea. Prevediamo così l’allargamento della platea universitaria, l’incremento dei nostri ranking e la sinergia tra studenti locali e stranieri. 3. Avviare un programma di reclutamento dei docenti Riteniamo necessario avviare un programma di reclutamento per nuovi docenti e ricercatori al fine di allineare il rapporto docenti studenti agli standard europei. In Italia, infatti, il numero di studenti per ogni docente è di 20,3, mentre in Francia è di 16,8, nel Regno Unito di 15,4 e in Germania e Spagna è di 12. Il programma sarà anche l’occasione per correggere alcune criticità dell’attuale composizione del personale docente, caratterizzato da un’età media elevata (oltre 52 anni) e una quota di docenti internazionali del tutto residuale. Il nuovo sistema di reclutamento andrà semplificato e adeguato, promuovendo politiche di genere, accelerando l’ingresso in ruolo dei giovani docenti e dei ricercatori e favorendo l’ingresso e il rientro dei migliori ricercatori sul piano internazionale. 4. Creare una rete organica per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico Il divario di investimenti in ricerca tra l’Italia e i nostri vicini europei causa una perdita di competitività e di produttività per il nostro Paese. Proponiamo (in linea con il Piano Amaldi) di aumentare gli investimenti in ricerca di base e applicata fino al raggiungimento di un ulteriore punto percentuale di spesa del PIL dedicata alla ricerca per allinearci alle percentuali europee. Alcuni progetti, già previsti dal PNRR contribuiranno all’incremento della spesa in ricerca. Tra questi citiamo i finanziamenti a progetti e ricerca di singoli ricercatori sul modello European Research Council, finanziamenti a strutture di ricerca mediante bandi di programma di scegliere la scuola migliore o i percorsi di formazione per i propri ragazzi; e spetta allo Stato l’imposizione di standard di qualità che definiscano un’offerta qualitativamente uniforme e quantitativamente omogenea su tutto il territorio nazionale, a cominciare dai servizi educativi per l’infanzia. La libertà di scelta educativa va raggiunta migliorando gli strumenti a disposizione e studiandone altri (buono scuola, rimborsi fiscali, costo standard, ecc.) con l’intento di consentire a tutti di poter scegliere l’educazione per i propri figli senza ostacoli economici insormontabili. A questo percorso deve sempre corrispondere un sistema di controlli e verifiche ministeriali sul rispetto dei criteri e delle regole nazionali. Università e ricerca In Italia solo il 29% dei giovani tra i 25 e i 34 anni è laureato, in UE solamente la Romania fa peggio di noi (27%). I dati sullo stato dei finanziamenti alla ricerca non sono diversi: con l’1,5% di investimenti sul PIL, l’Italia è ben al di sotto dei valori che si registrano in Francia e Germania, rispettivamente al 2,3% e 3,13%. Abbiamo un sistema di formazione universitaria e ricerca che può contare su un capitale umano (ricercatori, studenti, personale tecnico-amministrativo) di qualità: un grande potenziale sul quale investire per dare forza e centralità a un’università accessibile, inclusiva e internazionale e a un sistema della ricerca di base e applicata di qualità e d’impatto. 1. Supportare gli studenti fuori sede Per supportare l’autonomia abitativa, proponiamo di garantire un sostegno alla residenzialità per tutti gli studenti fuori-sede iscritti a università o ITS per un massimo di 4 anni. In questo modo incentiveremo la mobilità sociale e daremo un accesso alla formazione terziaria più equo. Questa sarà la prima misura di un pacchetto per il riconoscimento del concetto di «cittadinanza Universitaria» che includerà l’introduzione di strumenti e risorse per assicurare servizi sanitari, abitativi, amministrativi e di mobilità. 2. Aumentare l’attrattività a livello internazionale Gli studenti stranieri nelle università ita-

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