La Scuola e l'Uomo - n. 7-8 - Luglio-Agosto 2022

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 IX secondaria su modello degli ITS garantendo che gli studenti acquisiscano le competenze effettivamente richieste dal mercato del lavoro anche attraverso percorsi duali in apprendistato per anticipare il contatto dei giovani con il mondo del lavoro, promuovendo la didattica laboratoriale ed esaltando la valenza formativa del lavoro e dei contesti aziendali; • distinguere due categorie di docenti: a coloro che provengono dai canali ordinari di reclutamento, si affiancano professionisti/ docenti che posseggono competenze tecnicooperative e rappresentano il collegamento concreto con il mondo del lavoro; • rafforzare nel primo biennio le materie di carattere generale e trasversale, con l’obiettivo di garantire la necessaria flessibilità nella formazione degli studenti. 7. Aumentare il sostegno agli studenti con bisogni educativi speciali Più fondi alle scuole per stipulare convenzioni stabili con figure esperte per supportare i ragazzi in difficoltà. Aumentare le risorse per la formazione degli insegnanti, rendendola obbligatoria. Incentivare la formazione degli insegnanti sulle strategie per gestire gli alunni che manifestano bisogni educativi e stili cognitivi diversi. 8. Riqualificare in dieci anni tutti gli edifici scolastici Ripensare l’edilizia scolastica, con spazi destinati non solo a «fare lezione», ma come luoghi di acquisizione attiva di competenze, spazi per lo studio autonomo, per la socialità e per la convivialità; luoghi per il lavoro individuale e per il confronto tra i docenti; occasione di incontro, di confronto e di partecipazione. Ripristino dell’unità di missione per l’edilizia scolastica. 9. Libertà di scelta educativa Solo attraverso la libertà di scelta educativa si potranno liberare tutte le energie presenti nelle nostre scuole, statali e paritarie. Libertà che passa sia dalla compiuta attuazione della parità scolastica, sia da una rivoluzione copernicana nel modo di governare le politiche scolastiche: passare dal concetto di autonomia scolastica a quello di scuole realmente autonome. All’interno del sistema pubblico, spetta alla famiglia l’autonomia scolastica non potrà dirsi compiuta. Sia per i docenti che per il personale ATA si deve abbattere la percentuale di personale precario, riportandola così a livelli fisiologici. 4. Superare le disparità e le situazioni di svantaggio territoriale Le rilevazioni sulle competenze degli studenti mostrano profonde disparità territoriali, con contesti molto critici a causa di condizioni sociali, economiche e culturali particolarmente svantaggiate. Per rimuovere queste situazioni occorre: • costruire una mappa delle aree di crisi sulla base dei tassi di abbandono scolastico, dei risultati dei test Invalsi e dei dati sull’occupazione a livello comunale (municipale per le città metropolitane); • riconoscere un incentivo economico a docenti appositamente formati che rimangano, per almeno un ciclo di istruzione, in una scuola ad alta concentrazione di studenti a rischio abbandono e con tassi di dispersione implicita ed esplicita superiori alla media nazionale; • ridurre il numero massimo di alunni per classe, per aumentare il tempo che ciascun docente riesce a dedicare a ogni studente, e istituire un tutoring individualizzato per gli studenti con maggiori difficoltà. 5. Potenziare l’educazione civica È necessario rafforzare le competenze di cittadinanza e la conoscenza del funzionamento delle Istituzioni della Repubblica e dell’UE introducendo la presenza sistematica dell’educazione civica in tutti i programmi scolastici, attraverso una revisione della riforma recentemente approvata che la valorizzi nel curriculum degli studenti di tutte le età. 6. Un nuovo modello per la formazione professionale Gli studenti degli istituti professionali sono sotto la media europea specie in lettura e in matematica. Gli studenti degli Istituti Tecnici Superiori (percorsi post-diploma, alternativi a quelli universitari) hanno invece delle performance molto elevate: l’80% di essi trova lavoro entro un anno dal termine. Perciò, in linea con il PNRR, proponiamo di: • ridisegnare la formazione professionale

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