La Scuola e l'Uomo - n. 7-8 - Luglio-Agosto 2022

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIX- Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2022 VIII SCUOLA, UNIVERSITÀ E RICERCA Scuola In Italia abbiamo tra i tassi di dispersione scolastica e NEET (giovani che non studiano e non lavorano) più alti d’Europa, oltre che performance in lettura e in matematica decisamente peggiori rispetto agli standard internazionali, in particolare al Sud. I problemi della scuola sono i problemi del Paese: i numeri drammatici della dispersione implicita e della disoccupazione giovanile segnano la nostra distanza dagli altri contesti europei e ci dettano l’agenda dei lavori e delle urgenze. Dobbiamo recuperare efficacia e offrire ai giovani concrete prospettive di crescita culturale e professionale. Ci sono tutti gli strumenti per dare a ogni talento la possibilità di trovare la propria strada. 1. A scuola fino a 18 anni e tempo pieno per tutti Proponiamo un riordino complessivo dei cicli scolastici ed in particolare: • portare l’obbligo scolastico da 16 a 18 anni. Rivedere i cicli scolastici a parità di tempo scuola frequentato: da 13 a 12 anni, con termine delle superiori a 18 anni e anticipo dell’ingresso dei giovani all’università e nel mondo del lavoro, allineandoci agli standard europei. • estendere il tempo pieno a tutte le scuole primarie per dare più spazio all’apprendimento venendo incontro alle esigenze delle famiglie e introdurre il diritto alla mensa per tutti con sussidio ai nuclei meno abbienti. 2. Sistema nazionale di valutazione Va ripreso il percorso interrotto dai governi Conte, perché non può esserci autonomia senza valutazione. E solo un sistema nazionale di valutazione efficace può consentire di individuare le aree su cui è necessario migliorare. 3. Valorizzazione delle professionalità e creazione della carriera di un docente Si deve procedere a firmare il contratto scaduto da troppi anni in modo da garantire un aumento significativo dei salari di tutto il corpo docente. E in parallelo bisogna introdurre forme di carriera per il personale della scuola in modo da riconoscere anche formalmente le diverse professionalità che affiancano il Dirigente Scolastico nel funzionamento organizzativo e didattico, nonché le figure che costituiscono un vero e proprio middle management. Senza questo passaggio la ricerca non si ottengono con una chiusura autoreferenziale. La «terza missione», il contributo, cioè allo sviluppo sociale e civile del Paese, deve essere strettamente intrecciata alla formazione e alla ricerca e deve fondarsi sull’autonomia e la capacità di essere in relazione con la società. Questo è ottenibile solo con carriere non frammentate dal ricatto dei pochi fondi e di posizioni precarie, ma rinforzando il finanziamento dei gruppi di ricerca e dei nuovi reclutamenti, in modo da garantirne la libertà e indipendenza scientifica ed evitare obbligati apparentamenti e affiliazioni. 9. Riprendendo il positivo lavoro svolto nelle precedenti legislature – e nel, pur breve, periodo del Governo Conte 2 – occorre rilanciare l’azione di riforma dell’Alta Formazione Musicale e Artistica, superandone la marginalizzazione e la trascurata indifferenza; ma anche procedere ad una riorganizzazione e ad un forte impulso, in particolare, della formazione musicale, fin dalla scuola di base.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=