“…e quindi uscimmo a riveder le stelle” 60 Dante ricorda anche il lor canto, che celebrava non divinità pagane con canti conviviali di ebbrezza, né canti di guerra, ma il mistero d Cristo che è uno e trino ed il mistero di Cristo che è uomo e Dio: Lì si cantò non Bacco, non Peana ma tre persone in divina natura ed in una persona essa (la divina) e l’umana. (Par. XIII, 25-27) E sempre nello stesso cielo dei Sapienti si rinnova il canto al mistero della Trinità e dell’Incarnazione: Dio uno e trino che regna e vive in tre persone, non limitato da nulla, ma che tutto racchiude, veniva celebrato con un canto, ripetuto per tre volte da ognuno con una tale melodia che sarebbe ricompensa per ogni merito. Quell’ uno e due e tre che sempre vive e regna sempre in tre e ’n due e ’n uno, non circunscritto, e tutto circunscrive, tre volte era cantato da ciascuno di quelli spirti con tal melodia, ch’ad ogne merto saria giusto muno (ricompensa). (Par. XIV, 28-33) Luce, danza, canto e melodia uniscono gli spiriti beati e sapienti del cielo del Sole, immersi nella contemplazione del mistero trinitario. Un altro canto, estasiante per Dante, è cantato da tutti i beati del Paradiso, dopo che nel cielo delle stelle fisse egli ha sostenuto l’esame sulla fede sulla speranza e sulla carità ’Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo’, cominciò, ’gloria!’, tutto ’l paradiso, sì che m’inebrïava il dolce canto. Ciò ch’io vedeva mi sembiava un riso de l’universo; per che mia ebbrezza intrava per l’udire e per lo viso. Oh gioia! oh ineffabile allegrezza! oh vita intègra d’amore e di pace! oh sanza brama sicura ricchezza! (Par. XXVII,1-9) Sempre nel cielo delle stelle fisse, davanti a San Pietro ed a tutti i santi Dante aveva espresso in modo chiaro e solenne la sua fede nel mistero dell’unità e della Trinità di Dio: egli crede in un solo Dio, fonte di moto, di amore, di desiderio. Dio ci attrae, c’è in noi una concreata e perpetua sete dell’incontro con Lui. Di questo mistero ha prove fisiche, metafisiche (le cinque vie di San Tommaso) e le affermazioni della Sacra Scrittura. Crede in tre Persone eterne che hanno un’unica essenza (natura) per cui si può dire: “Egli è; Esse sono (Dio è una sostanza in tre persone oppure le tre persone divine sono un solo Dio). Di questo mistero trinitario, che si imprime nella nostra anima, l’unica fonte è l’evangelica dottrina. Ricorrendo alla teologia tradizionale Dante distingue nel mistero trinitario, le operazioni ad intra, questa “profonda condizion divina” (Par. XXIV, 142), ossia la generazione intellettuale del Verbo da parte del Padre, e la processione dello Spirito dal Padre e dal Figlio
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