EB_...e quindi uscimmo a riveder le stelle

“…e quindi uscimmo a riveder le stelle” 59 La sua è veramente una poesia ove balena Cristo, ove profuma quella rosa in che il Verbo divino carne si fece: una poesia che in continua ascesa penetra la luce infinita fino alla visione di Cristo nel mistero trinitario. I dati della rivelazione ci dicono che Dio è Uno nell’essenza o nella sostanza o nella natura, Trino nelle Persone, ossia Padre, Figlio, Spirito Santo. Nella natura semplicissima sussistono tre persone distinte, cui competono egualmente tutti gli attributi divini. Dante è l’erede di una lunga tradizione teologica, agostiniana e scolastica che ha cercato di precisare razionalmente i termini del mistero, riflettendo sulla natura divina numericamente una, sul concetto di persona, natura razionale perfettamente incomunicabile, sulla distinzione reale delle persone in Dio,. Le tre persone divine procedono l’una dall’altra, e si distinguono per il diverso posto che ciascuna occupa nell’ordine delle processioni. Il Figlio procede dal Padre, per via d’intellezione e di generazione spirituale, lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio per via di volizione e di amore. Tre relazioni, tre Persone all’interno del mistero trinitario (esse ad): la pura Paternità, l’assoluto Figliolanza, lo Spirito ossia il vincolo d’amore reciproco tra Padre e Figlio, sussistenti nell’unica natura divina (esse in). Dante così sintetizza il mistero in una mirabile terzina O luce etterna che sola in te sidi, sola t’intendi, e da te intelletta e intendente te ami e arridi! (Par. XXXIII, 124-126) O luce eterna, ossia luce intellettuale, unico Dio, che hai fondamento, che risiedi solo in te stessa, perché non puoi essere contenuta da nulla. che sola ti comprendi (Padre), e da te compresa e comprendendo Te (Figlio), per te ardi di amore e di gioia (Spirito)! In un altra mirabile terzina Dante sintetizza la vita di Dio ed in Dio, una vita di luce, di amore e di gioia indescrivibile, a cui partecipano nel Paradiso tutti i beati con la loro intelligenza, la loro volontà, l loro sentimento: Luce intellettüal, piena d’amor: amor di vero ben pien di letizia; letizia che trascende ogni dolzore. (Par. XXX, 40.42) Dio è la trina luce che scintilla alla vista dei beati dei beati in un unica stella e pienamente li appaga. Oh trina luce che ‘n unica stella scintillando a lor vista sì li appaga! (Par. XXXI, 28-29) Il mistero trinitario nelle sue relazioni ad intra è cantato ripetutamente dai beati, in modo particolare dagli spiriti sapienti, i beati che si presentano a Sante nel quarto cielo del sole. Tal era quivi la quarta famiglia de l’alto Padre, che sempre la sazia mostrando come spira e come figlia. (Par. X, 49-51)

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