“…e quindi uscimmo a riveder le stelle” 12 Brakhage, 1987), oppure a una complessità ricca di allusioni (come in Book of All the Dead, 1975-1994, del canadese R. Bruce Elder). Una carica distruttiva e rigenerativa degna delle tragedie antiche si sentiva nell’ Inferno e nel Purgatorio messi in scena dalla “Societas Raffaello Sanzio”, guidata da Romeo Castellucci, ad Avignone (2008), tanto che la partecipazione attiva degli spettatori era indispensabile per ricreare non tanto Dante “alla lettera” quanto la drammaticità della sua opera. La via allegorica di Phillips e Greenaway o quella simbolica di Castellucci impongono comunque di riflettere su come si riesce a rinnovare oggi l’impatto e l’effetto profondo che il poema poteva suscitare alla sua uscita. Più in generale, tra XX e XXI secolo prevalgono decisamente le rivisitazioni che si rivolgono a vari tipi di fruitori, pronti a immergersi in modi ‘liberi’ nel testo di Dante, sentito ormai come una sorta di generatore di immagini prima ancora che di parole. Ecco quindi il Dante in versione manga (1993-1994) del giapponese GoNagai, nato nel 1945, il quale ha poi dichiarato che pure alcuni dei suoi personaggi più celebri, come Goldrake, dipendono da un’attenta lettura giovanile di una Divina commedia illustrata da Doré. Viceversa agli inizi del Duemila lo statunitense Sandow Birk (1962) propone rappresentazioni iper-realistiche che trasferiscono Inferno, Purgatorio e Paradiso in contesti californiani abbastanza riconoscibili, poi combinati con una traduzione in inglese moderno (2005). E ancora si possono ricordare l’album Dante del rapper francese Abd-al-Malik, il videogame della Sony Dante’s Inferno (2010), il film Inferno (2016) diretto da Ron Howard e tratto dal bestseller di Dan Brown (2013 e 2016), The Dante Chamber , nuovo romanzo di Matthew Pearl (2018) che prosegue la serie iniziata con il fortunatissimo The Dante Club (2003), un album dei rapper Claver Gold e Murubutu è intitolato Infernvm (2020): e tanto altro sta uscendo nel corso di questo 2021. Di sicuro uno degli aspetti più attuali di Dante è quello della sua varietà incessante: per parafrasare le sue parole, la Divina commedia è un mare di essere ed esseri che, verso dopo verso, terzina dopo terzina, canto dopo canto, raggiunge un ordine nell’Ordine supremo. E poi, penetrata nelle menti dei lettori, ricomincia ad agire, pronta a fornire nuove idee per rappresentare ogni altra realtà che per noi, adesso, costituisce l’Universo. Indicazioni bibliografiche Un’ampia bibliografia sugli argomenti qui toccati si trova in A. Casadei, Dante oltre la “Commedia” (Bologna, il Mulino, 2013) e in Id., Dante oltre l’allegoria, Ravenna, Longo, 2021). Si vedano inoltre L. Battaglia Ricci, Dante per immagini. Dalle miniature trecentesche ai nostri giorni , Torino, Einaudi, 2018; G. Sangirardi-J.M. Fritz (a cura di), Dantesque. Sur les traces du modèle, Paris, Garnier, 2019; R. Rea-J. Steinberg (a cura di), Dante, Roma, Carocci, 2020; A. Casadei-P. Gervasi, La voce di Dante. Performance dantesche tra teatro, tv e nuovi media, Roma, L. Sossella, 2021. Per informazioni sempre aggiornate, si veda il sito del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti: www.dantenoi.it. Il presente lavoro riprende in parte l’ultimo capitolo di A. Casadei, Dante, Milano, il Saggiatore, 2020.
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