Novembre-Dicembre-2015

1 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2015 E d i t o r i a l e Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM I l 13 luglio 2015 è stata promulgata la leg- ge n. 107 : «Riforma del sistema naziona- le di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», nota come «legge sulla buona scuola». Tale legge ha una filosofia di fondo: «af- fermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studen- tesse e degli studenti… contrastare le dise- guaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la di- spersione scolastica… realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ri- cerca, sperimentazione e innovazione di- dattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva… la … legge dà pie- na attuazione all’autonomia delle istituzio- ni scolastiche…». Essa prevede un piano straordinario di assunzioni (già realizzato) e nove decreti attuativi di altrettante deleghe date al go- verno. l’UCIIm nazionale, nel Consiglio delle Re- gioni dell’ottobre u.s., ha dibattuto tale legge evidenziando che in questo momento storico la Scuola ha un ruolo determinante per superare una crisi di valori e una crisi economica come poche volte si sono viste nella storia contemporanea. la Scuola va quindi valorizzata: ma per valorizzarla bisogna crederci, innovarla con processi che vanno pensati sempre con equilibrio e concretezza. Della l.107 sono condivisibili molti aspetti ma non possono non essere notate alcune frettolosità linguistiche che sfociano in interpretazioni controverse o il titolo stesso della legge che ha cambiato il termi- ne fondante « educativo» con « nazionale». In merito ai decreti attuativi l’UCIIm ha partecipato in maniera propositiva ai tavoli tecnici e di ascolto. per la delega « formazione iniziale re- clutamento degli insegnanti e loro forma- zione in servizio» l’UCIIm ritiene che il c. 181 abbia molti aspetti condivisibili quali l’unificazione istituzionale della formazione iniziale e dell’accesso al ruolo, l’istituziona- lizzazione del concorso ordinario come mo- dalità ordinaria di accesso, il rafforzamento delle competenze pedagogiche e didattiche nelle secondarie di 2° grado, la previsione di standard nazionali per la valutazione. Esistono tuttavia della criticità da risol- vere, per le quali proponiamo alcune possi- bili soluzioni. per esempio stabilire una stretta coerenza tra le classi di concorso e le classi di laurea; prevedere e realizzare una reale parità e dignità nella formazione (da un lato le conoscenze teoriche dell’Uni- versità, dall’altro le conoscenze esperte, anche nella mediazione didattica, dei do- centi della scuola); valorizzare il dottorato come titolo di specializzazione per l’acces- so al concorso cui seguiranno i due anni di «tirocinio». E ancora: il percorso di forma- zione, risulta troppo lungo, anche rispetto all’Europa, si potrebbe abbreviarlo svolgen- do la formazione e il tirocinio nel medesimo arco di tempo, successivo al concorso: il tutto si ridurrebbe di un anno. l’unificazione temporale di formazione e tirocinio sono per noi UCIIm essenziali per- ché la pratica e la teoria debbono sostener- si a vicenda: è nella pratica che si compren- de veramente la teoria ed è la teoria che sostiene e indirizza la pratica. Teoria e pra- tica nello stesso periodo favorirebbero quel tirocinio riflessivo indispensabile per una vera formazione. InDICazIOnI pER aTTUaRE la lEggE 107/2015

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