La Scuola e l'Uomo - n. 9-10-Settembre-Ottobre 2021
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVIII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2021 7 Spi r i tual i tà volto, esplode in un rimprovero. Poi «afferrò fortemente il braccio di Renzo: il suo aspet- to senza perdere d’autorità, s’atteggiò d’una compunzione solenne gli occhi s’abbassarono, la voce divenne lenta e come sotterranea: - Quando pure… è un terribile guadagno -». Padre Cristoforo si porta dentro per tutta la vita il fantasma del suo omicidio. La scena si ripete ancora più drammaticamente nel laz- zaretto quando Renzo ritrova Padre Cristoforo e gli chiede di poter cercare Lucia. Ma all’i- potesi di non poterla trovare si riaccende in lui la rabbia: «se non la trovo vedrò di trovare qualchedun altro. O a Milano, o nel suo scel- lerato palazzo, o in capo al mondo o a casa del diavolo, lo troverò quel furfante che ci ha separati; quel birbone, che se non fosse stato lui, Lucia sarebbe mia da venti mesi; e se eravamo destinati a morire, almeno sa- remmo morti insieme. Se c’è ancora colui, lo troverò.» Terribile è la reazione di Padre Cristoforo: «Va sciagurato vattene! Io spera- vo… si ho sperato che, prima della mia mor- te, Dio m’avrebbe dato questa consolazione di sentir che la mia povera Lucia fosse viva… ma tu n’hai levato la speranza… Va non ho più tempo di darti retta…» Renzo si ravvede, pro- mette davvero di perdonare e fra Cristoforo riassume ancora la sua storia: «Ho odiato an- ch’io; io che t’ho ripreso per un pensiero, per una parola, l’uomo ch’io odiavo cordialmen- te, che odiavo da gran tempo, io l’ho ucciso». Porta poi Renzo al capezzale di Don Rodrigo, e solo con il cuore libero dall’odio Renzo può ritrovare Lucia viva, farla sciogliere dall’im- pegno del suo voto. Prima di scomparire dalla vicenda del romanzo fra Cristoforo consegna ai promessi sposi il pane del perdono: «qui dentro c’è il resto di quel pane… il primo che ho chiesto per carità… Lo lascio a voi altri: serbatelo, fatelo vedere ai vostri figlioli. Verranno in un tristo mondo ed in tempi tri- sti… dite loro che perdonino sempre, sempre tutto, tutto! E porse la scatola a Lucia». Qui le figure più sante e più pure di tutto il romanzo si incontrano per una consegna. Solo Padre Cristoforo poteva capire la bellezza dell’ani- ma di Lucia. Il Manzoni aveva già accostato le due creature, pure da ogni macchia, nella l’omicida di suo fratello. Sa Iddio se vorrei restituirglielo a prezzo del mio sangue…»; nella sala sorge un mormorio di approvazio- ne, Cristoforo viene sollevato da terra dal no- bile stesso che ha cambiato il suo altezzoso atteggiamento ed in piedi a capo chino sente le parole…»certo io le perdono di cuore» e tutti approvano tanto che nella commozione generale il fratello dell’ucciso getta le brac- cia al collo di fra Cristoforo, «e gli diede e ne ricevette il bacio di pace». Infine il novizio chiede un segno, un pane del perdono, che mise nella sporta e in parte consumò, in par- te conservò per tutta la sua vita. Già in questa prima apparizione fra Cristoforo lascia intuire quale sarà il suo cammino di santità: ha peccato di omicidio, sarà sempre consapevole di questo, ha chie- sto ed ottenuto il perdono e vorrà sempre che gli uomini sappiano perdonare, nella sua sporta ha sempre il segno del perdono rice- vuto, legato al tragico ricordo dell’uccisione del suo rivale, vivrà in spirito di penitenza e di espiazione. Nello stesso tempo egli ri- vela l’energia della sua volontà, il desiderio della giustizia tra gli uomini. La grazia ele- va e modifica in parte la sua indole, ma non l’annulla. Egli sarà sempre il lottatore per la giustizia, il santo penitente, illuminato dalla fede, e l’araldo del perdono. Come lottatore per la giustizia fra Cristoforo appare nel drammatico incontro con Don Rodrigo, che egli con un atteggia- mento forte ed antidiplomatico mette subito di fronte alle sue responsabilità, quella di far paura ad un povero curato e di soverchiare due innocenti. È tutto un crescendo di sen- timenti di incomprensione e di ostilità fino a quel «Verrà un giorno…», che riempie Don Rodrigo di un lontano e misterioso spavento, destinato a riemergere nel sogno notturno del signorotto ormai in preda alla peste. Renzo d’altra parte, che ha subito da parte di Don Rodrigo un atroce sopruso ed ha visto fallire il suo matrimonio, ribolle dal desiderio di vendetta e va in cerca di amici che lo aiu- tino in questo compito, ma poi nell’incontro con il frate conclude «Ciarloni… vedesse come si ritirano!». Padre Cristoforo si rannuvola in
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