La Scuola e l'Uomo - n. 9-10-Settembre-Ottobre 2021

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVIII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2021 15 a docenti, educatori e genitori di restituire ai giovani quella gioia del conoscere che condu- ce a una comprensione più profonda di sé e del proprio essere nel mondo. Fondamentale diventa la progettazione di percorsi forma- tivi di esperienza estetica ed emozionale dell’incontro, dello stupore, del desiderio, del piacere di sapere, di iniziative di volon- tariato e di service learning , che vedano le giovani generazioni direttamente coinvolte nella realtà, in contesti di vita sociale, in cui acquisire le life skill ,tra cui la capacità di re- silienza , per affrontare con vivo desiderio il processo di crescita e di formazione umana. Tale progettazione pone come condizione im- prescindibile il ricorso a metodologie innova- tive e motivanti di cooperative learning , di laboratorio teatrale, di «educazione civica». Torna utile una riflessione sull’insegnamento dell’Educazione civica, previsto dalla Legge n. 92/2019 e dal D.M. n.35/2020, da introdur- re nel Curricolo verticale di Istituto, a parti- re dalla Scuola dell’Infanzia fino alla Scuola Secondaria di II Grado. In un’intervista, in data 22/12/2020, pub- blicata sulla rivista Il Sussidiario , a cura dell’Associazione Disal, la Dott.ssa Lucrezia Stellacci, Coordinatrice del Comitato Tecnico Scientifico per l’Educazione civica presso il MIUR e Presidente dell’UCIIM Puglia, nell’evi- denziare la trasversalità del nuovo insegna- mento, evidenzia che « la nostra vita è fatta di continue scelte che anche quando attengono alla sfera privata finiscono sempre per incide- re su ambienti a noi vicini; per scegliere oc- corre conoscere tutte le opzioni in campo e gli effetti a ciascuna collegati, per assumersene la responsabilità. Urge che i giovani riprenda- no a battere i sentieri scomodi della responsa- bilità e della partecipazione… “L’unico modo efficace per unire le parti di un sistema tra lo- ro è quello di unire ciascuna di esse alla vita”: lo diceva Dewey un secolo fa, ma come princi- pio è ancora valido. Non basta l’interconnes- sione fra le discipline, occorre poi confrontare le conoscenze apprese con esperienze di vita reale, far entrare la vita nella scuola, perché la scuola diventi un luogo di vita autentica e non solo di “preparazione alla vita”» (13). una presenza dell’Altro in noi, come insegna una delle poesie di Pär Lagerkvist tra le più amate da Giussani: “Uno sconosciuto è il mio amico”. D’altronde si tratta di una intuizio- ne profonda che attraversa tutta l’avventura dell’umanità, anche se deve sempre essere ricompresa: l’infinito non nega il finito, lo re- alizza, non dopo ma qui ». La Scuola deve di- ventare il luogo per eccellenza in cui ridestare il desiderio: « il compito educativo è mettere in moto la libertà. Non è conformare la vita a valori preesistenti, ma mettere una vita alla ricerca del suo valore, del senso» (11). Papa Francesco ha chiesto di sottoscrivere un Patto educativo globale come via fonda- mentale per costruire un mondo più fraterno e solidale in pace e giustizia. Si tratta di met- tere in campo in questo senso processi creati- vi, di educare alla fraternità, rifiutando la cul- tura dello scarto: « Tutte le istituzioni devono lasciarsi interpellare…facendosi carico di un impegno personale e comunitario… rinnovan- do la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialo- go costruttivo e mutua comprensione ». Spunti per una Didattica della Bellezza e per un’immersione dei giovani nella realtà Il Professor Marco Dallari nel suo libro « La zattera della bellezza. Per traghettare il principio di piacere nell’avventura educati- va », sostiene che la bellezza può salvarci dal naufragio del presente, non è una conven- zione o un ideale astratto, ma è l’esperienza viva dell’armonia fra noi e il reale, di un sen- so, mai già dato, da scoprire e condividere nello stupore della ricerca e dell’incontro. Genitori, insegnanti, educatori sono chiamati a educare alla bellezza servendosi della bel- lezza, l’unica capace di risvegliare nei giova- ni la partecipazione, la curiosità e il piacere della ricerca, « riconoscere l’invisibile che si nasconde dietro la bellezza. Senza una parte nascosta, senza mistero, non c’è bellezza ma soltanto il suo stereotipo, la sua apparenza; considerare la bellezza non qualcosa di «già dato» ma qualcosa da ricercare, da costrui- re, da condividere » (12). Questo permetterà (11) Dibattito Recalcati e don Julian Carron, Il desiderio si riaccende in un luogo, 22/10/2020. (12) M. Dallari, La zattera della bellezza. Per traghettare il principio di piacere nell’avventura educativa , Il Margine, Trento 2021. (13) Dott.ssa L.Stellacci, Educazione civica, senza un nesso con la vita (dei giovani), sarà un flop , Il Sussidiario, Disal 22/12/2020.

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