La Scuola e l'Uomo - n. 9-10- Settembre-Ottobre 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2020 4 E d i t o r i a l e Camilla Sgambato, Partito Democratico 1. Assolutamente giusto riaprire le scuole a settembre. 2. La scuola andava riaper- ta, sia per le difficoltà che abbiamo riscontrato con la Dad, per i di- vari digitali dipendenti dalle differenze economiche, territoriali e sociali, sia per- ché i ragazzi hanno bisogno del più impor- tante presidio di democrazia, di socialità, di istruzione di qualità. L’insegnamento/ apprendimento si nutre di presenza, rap- porti diretti, empatia. D’altronde ce lo ha detto l’Oms e lo ha ribadito il Cts, quanto sia di vitale impor- tanza la ripresa delle attività per i giovani, ai quali dobbiamo garantire un’istruzione di qualità, in condizioni di sicurezza. Questa « generazione covid » sta pagando un prezzo altissimo e solo grazie all’istru- zione possiamo restituire loro prospettive di un futuro migliore. 3. Tutte le modalità tese a garantire la si- curezza sia dei ragazzi che dei lavoratori della scuola hanno dovuto adattarsi allo stato dei contagi. Purtroppo in tutte le scuole in cui non è stato possibile garan- tire il distanziamento, è stato necessario imporre di indossare le mascherine anche da seduti, creando disagi che i ragazzi fanno fatica a sostenere. Ovviamente il nostro compito è anche quello di far com- prendere quanto il rispetto delle norme di sicurezza sia indispensabile per evitare nuove chiusure. 4. Penso che bisogna prevedere test veloci periodici per tutti gli studenti e i lavora- tori, per tenere sotto controllo i focolai. È necessario inoltre far comprendere agli studenti che le regole di sicurezza vanno rispettate anche dopo, all’uscita da scuo- la, la sera, nei momenti ludici e sportivi, perché il covid nelle scuole viene proprio da fuori. Vanno potenziati i trasporti, perché si vedono ancora immagini allar- manti di persone addossate tra loro negli sarebbe necessario anche rilevare la temperatura all’entrata a scuola e far sì che negli istituti venisse istituito un presidio medico o infermieristico. 5. I Dirigenti scolastici devono prendere delle decisioni che differiscono da scuola a scuola a seconda delle situazioni cer- to che l’orario ridotto e l’alternanza dei giorni di lezione ledono la continuità di- dattica e mettono in difficoltà le fami- glie nel conciliare i tempi del loro lavoro. 6. Sarebbe stato importante, e il tempo ci sarebbe stato, individuare, in accor- do con gli enti locali competenti nuovi spazi per consentire una normale didat- tica nel mantenimento delle distanze di sicurezza. 7. La carenza di insegnanti di sostegno è un grave problema in quanto centinaia di cattedre restano scoperte alle elemen- tari, alle medie e anche alle superiori. Il ministro avrebbe dovuto stabilizzare i precari. Anche sul sostegno con i titoli adeguati. I bambini con disabilità sono purtroppo spesso costretti a stare a casa con gran- de disagio per la loro crescita educativa e per le famiglie che li devono seguire. 8. È indubbio che questa emergenza ha cambiato la nostra scuola anche grazie all’impegno di molti insegnanti che si so- no prodigati per restare collegati ai lo- ro studenti da remoto nonostante il più delle volte non avessero la competenza necessaria. A parte questo penso che la scuola vada migliorata e cambiata con una riforma che non sia frutto dell’emer- genza ma che nasca da un confronto serio e approfondito effettuato in Parlamento, nel mondo sindacale e ovviamente nel mondo scolastico. 9. No, al momento non esiste secondo me una visione pedagogica che ispiri tutta la nostra scuola. Sarebbe necessario ap- portare modifiche iniziando dalla forma- zione degli insegnanti e passando per la riqualificazione del sapere per garantire la meritocrazia e le stesse condizioni di partenza per tutti gli studenti.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=