La Scuola e l'Uomo - n. 9-10- Settembre-Ottobre 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2020 2 E d i t o r i a l e sabilità della temperatura corporea dei ragazzi, ma soprattutto a maggiore tute- la delle comunità scolastiche. Il Governo non ha fatto né l’uno, né l’altro, ed in più fa fatica a garantire le altre forme di pre- venzione, dal distanziamento che non si può certo realizzare senza banchi mono- posto, alle mascherine che scarseggiano e al gel che non viene distribuito alle scuole nella quantità che sarebbe necessaria. 4. Ribadisco, che noi avremmo fortemente voluto il medico scolastico, la misurazio- ne della temperatura a scuola e la garan- zia di tutte le altre forme di prevenzione. 5. Certamente se il Ministero avesse garanti- to tutte le forme di prevenzione a comin- ciare dagli interventi di edilizia leggera, fino alla consegna dei banchi monoposto e alla copertura delle cattedre, le scuole non avrebbero fatto ricorso alla DaD fin dai primi giorni di scuola. Detto questo, credo che la situazione sia così delicata e grave allo stesso tempo che le scuole, nella loro autonomia, devono poter trova- re il giusto equilibrio tra lezioni in presen- za e lezioni a distanza. Certo, questo de- ve prevedere che ci si accerti che tutti gli alunni possano con gli strumenti adeguati seguire le lezioni senza perderne alcuna. 6. Il mio modello di scuola è quello in cui al- le classi si sostituiscono laboratori scien- tifici, artistici e letterari e con l’ausilio di strumenti e tecniche digitali (tablet, co- ding, app, realtà virtuale, realtà aumen- tata…) piccoli gruppi di alunni, guidati da insegnanti tutor, apprendono facendo esperienza nei vari campi della conoscen- za. In questo modo, non si avrebbero clas- si numerose e si potrebbe avviare una ve- ra personalizzazione degli apprendimenti. 7. Noi di Forza Italia avevamo suggerito nel mese di marzo di lasciare tutti i docenti al loro posto anche per l’anno scolastico 2020/21, proprio perché bisognava con- centrarsi su altre emergenze e bisognava far recuperare agli studenti il trauma del distacco improvviso dai propri docenti e dai propri compagni. Sono state rinviate le Olimpiadi, è stata rinviata la manife- Risposte Valentina Aprea, Forza Italia 1. Credo che sia stato molto giusto prevedere la riapertura delle scuo- le a settembre, ma mi sa- rei aspettata a sostegno della riapertura azioni ministeriali più efficaci in materia di prevenzione sanitaria, di arredi scola- stici (banchi monouso non consegnati) e soprattutto in materia di docenze nelle scuole. 2. Perché la chiusura delle scuole di sei mesi avrebbe dovuto consentire di prov- vedere per tempo a garantire le nuove condizioni di lavoro scolastico imposte dalla pandemia da Covid19. Quello che è mancato, è stato soprattutto un modo di affrontare la ripresa con nuove modalità didattiche ed una visione di scuola che, proprio in virtù di nuovi vincoli di natura sanitaria, avrebbe dovuto consigliare un modo di fare scuola molto più simile ad un campus che ad una caserma. E quin- di più didattica digitale anche a scuola, più attività laboratoriale, più insegnanti tutor e, soprattutto, più autonomia per gli istituti scolastici per rivedere tempi e spazi dell’attività didattica. Invece, si è fatto di tutto per riorganizzare le classi come caserme, secondo un modello di le- zione frontale ormai superato e perfino sconsigliato in questa fase emergenziale. 3. Con riferimento alle modalità di preven- zione, sono mancate due condizioni asso- lutamente necessarie: la prima con riferi- mento al presidio sanitario, che avrebbe dovuto portare il Governo a garantire nuovamente nelle scuole il medico scola- stico o comunque figure sanitarie di rife- rimento e completamente dedicate alla frequenza degli alunni nelle scuole. Così pure, noi di Forza Italia avevamo richiesto fin da subito la presenza di termoscanner nelle scuole per non caricare eccessiva- mente le famiglie rispetto alla respon-

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