La Scuola e l'Uomo - n. 9-10- Settembre-Ottobre 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2020 37 I l Parlamento italiano, dopo quindici an- ni, ha terminato l’iter per la ratifica della Convenzione di Faro, «Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patri- monio culturale per la società», il Trattato del Consiglio d’Europa del 27 Ottobre 2005 sottoscritto nella città di Faro (Portogallo). La Convenzione richiedeva la firma per l’a- desione degli Stati membri dell’Unione euro- pea e degli Stati non membri e l’Italia aveva firmato il Trattato nel 2013. Per la ratifica poi, occorreva l’approvazione del Senato, già acquisita nel 2019 e della Camera, ottenuta il 23 settembre 2020. Data importante che vede l’Italia unirsi ad altri trentanove pae- si, che già hanno ratificato al Convenzione di Faro, come ad esempio Germania, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Russia, Svezia, Norvegia, Finlandia . Con la Convenzione di Faro al patrimonio culturale per la società riconosce il valore di « diritto umano » che viene con chiarez- za esplicitato nei suoi 23 articoli, suddivi- si in cinque parti: Obiettivi, definizioni e principi; Il contributo del patrimonio cul- turale alla società e allo sviluppo umano; Responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio culturale e partecipazione del pubblico; Controllo e cooperazione; Clausole Finali . Un documento che rinnova profondamen- te il concetto tradizionale di patrimonio cul- turale e la sua gestione, in termini educativi, culturali ed economici, specie per il nostro paese. La novità di Faro riguarda una nuova con- cezione, quella dell’«eredità-patrimonio culturale» da riconoscere come « un insieme di persone che attribuisce valore ad aspet- ti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future ».( articolo 2 della Convenzione). La Convenzione di Faro contribuisce sen- z’altro ad innovare la strategia educativa sulla cittadinanza attiva, essa interviene direttamente quando si rivolge ai giovani e ai soggetti svantaggiati, riconoscendoli tut- ti protagonisti eredi in egual misura e im- pegnati nella tutela e lo sviluppo del patri- monio culturale in riferimento alle politiche democratiche da adottare, come le « azioni per migliorare l’accesso al patrimonio cultu- rale, in particolare per i giovani e le persone svantaggiate, al fine di aumentare la con- sapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare ».(articolo 12 della Convenzione). Secondo la Convenzione Faro l’eredità culturale abilita ai processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza, di promozione al dialogo interculturale e per questo è importante che venga inserita nella nuova progettazione educativa dell’educa- zione civica, prevista dalla legge 92/2019 di Introduzione all’insegnamento dell’Educa- zione civica nelle scuole di ogni ordine e gra- do. Essa riconosce importanza fondamentale sul piano educativo alle tematiche che ben si correlano ai temi trattati nella Convenzione Faro e che le linee guida emanate di recente dal Ministero dell’Istruzione, con maggiore esattezza vanno a collocare la Convenzione Faro principalmente nel nucleo concettuale riferito allo SVILUPPO SOSTENIBILE. Infatti, in esso si riscontrano ambiti di interesse comuni, come l’educazione ambientale, la conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, i loro elementi di novità e inno- vazione in termini di sostenibilità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali del- le comunità e i diritti fondamentali delle persone . Il contributo educativo principale offerto dalla Convenzione di Faro è quello di saper LA CONVENZIONE DI FARO UN IMPORTANTE CONTRIBUTO PER L’EDUCAZIONE CIVICA Rosa Musto, Dirigente tecnico Istruzione

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