La Scuola e l'Uomo - n. 9-10- Settembre-Ottobre 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2020 10 eravamo abituati: le mascherine, il distan- ziamento sociale e la ricreazione separata non permettono una socializzazione vera e propria e hanno fatto perdere alla scuola la sua identità. una congrua sistemazione. L’organizzazione scolastica ne è risultata stravolta, così come la scuola stessa. Se questi cambiamenti han- no consentito agli studenti il rientro a scuo- la, non è tuttavia questa la scuola cui tutti Nel febbraio 2020 in Italia c’è stato il lockdown , che ha impedito alle persone di uscire di casa, di andare a scuola e, per al- cuni, di lavorare, motivo per cui hanno perso il lavoro. Questo lockdown è stato causato dalla diffusione del SARS-CoV-2, ovvero il co- ronavirus. È un virus che ha contagiato oltre 35 milioni di persone in tutto il mondo dall’i- nizio della pandemia e proviene da Wuhan, in Cina. La scuola che frequento ha riaperto il 14 di Settembre come tutte le altre scuole pri- marie e secondarie in Lombardia. In tutte le scuole ci sono delle regole da rispettare per evitare il contagio dal coronavirus, come: igienizzare sempre le mani, indossare sem- pre la mascherina, non condividere i mate- riali, prendere la temperatura prima di en- trare a scuola e rispettare il distanziamento. Quest’anno anche l’organizzazione è cam- biata rispetto agli anni precedenti, infatti, gli studenti di seconda, di terza e di quarta fanno a settimane alterne la didattica a di- stanza, mentre quelli di prima e di quinta entrano tutti i giorni a scuola. Penso che questo metodo sia corretto, ma nello stesso tempo complicato e faticoso. Queste prime due settimane sono state molto stressanti per me, perché gli orari scolastici cambiano continuamente, perché alcuni professori hanno difficoltà a gesti- re le lezioni online - infatti abbiamo perso qualche ora di lezione - e perché l’autobus che prendo per andare a scuola è sempre pieno, e dato che non ci sono più le distanze c’è il rischio di essere contagiati. Il primo giorno di scuola ho provato ansia e preoc- cupazione, non solo per me ma anche per le mie compagne. Penso che soprattutto in questo periodo però la scuola sia molto im- portante perché il nostro mondo è in con- tinuo cambiamento, anche a causa della situazione che stiamo vivendo. Per questo sono contento di essere tornato a scuola, anche perché ho rivisto le mie compagne e i miei professori dopo 7 mesi. Spero che la situazione migliori e che torni più normale quanto prima. Spesso mi sono fermata a immaginare co- me sarebbe stato il mio rientro a scuola dopo la quarantena; ma la sensazione che ho pro- vato ha superato l’immaginazione stessa. Gli ultimi mesi hanno rappresentato una dura prova per tutti, una vera trasformazione per noi giovani abituati alla socializzazione e al contatto diretto con le persone. Alcuni di noi hanno dovuto affrontare la perdita degli af- fetti più cari e hanno visto modificare le re- lazioni con familiari, il rapporto con compa- gni e insegnanti. In particolare, noi studenti d’Italia abbiamo visto la scuola modificarsi velocemente nell’adottare quelle tecnologie digitali alle quali mai avremmo immaginato di dover ricorrere. Abbiamo tutti insieme trovato un nuovo modo di fare scuola, con ritmi e abitudini completamente diverse, senza darci per vinti dinanzi alle non poche difficoltà. Con la ripresa delle lezioni in presenza, ho finalmente ritrovato il contatto fisico ed emotivo con la realtà scolastica e mi sono riappropriata di quelle mie piccole ma sa- ne abitudini che prima davo per scontate. Ho potuto, finalmente, guardare negli occhi IL RIENTRO A SCUOLA AI TEMPI DEL COVID19 Tristan Bench, 2^ regionale moda, IIS Caterina da Siena, Milano GUARDARE AL FUTURO CON OCCHI NUOVI Ginevra Andreucci, 5E - liceo classico Vivona, Roma
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