Settembre-Ottobre 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2018 40 C aro Direttore, ecco come la lettura di un libro interessante può vivificare l’approccio alla storia contemporanea. Quando insegniamo il periodo dell’ Illumi‐ nismo , tra i principali pensatori italiani trattiamo Beccaria, soffermandoci su quan‐ to da lui scritto in merito alla tortura e alla pena capitale, nella sua opera più famosa: « Dei de‐ litti e delle pene ». I con‐ cetti ivi espressi, rivoluzio‐ nari per l’epoca, risultano essere di assoluta attuali‐ tà, ma agli occhi di giovani studenti c’è il rischio che essi appaiano estremamen‐ te lontani dalla loro quoti‐ dianità e dal loro tempo. Questo, del resto, è il peri‐ colo che si corre nell’af‐ frontare, in genere, ciò che è accaduto nel passa‐ to. Se invece si partisse da vicende che hanno per pro‐ tagonista la gente comune del nostro tempo, gli alun‐ ni comprenderebbero a pieno come concetti che sembrano tanto lontani da loro, siano in re‐ altà estremamente vicini. Un valido suppor‐ to per giungere alla macrostoria, attraverso tante microstorie, viene offerto dal volume »Innocenti» di Alberto Matano (Rai Eri, Ro‐ ma, 2018, pagg. 287, € 18,00), che illustra il dramma dell’ingiusta detenzione, attra‐ verso le vicende di 12 vittime di clamorosi errori giudiziari. Il testo si articola in 3 se‐ zioni: l’arresto, il carcere, i tribunali. Es‐ sendo l’autore il conduttore di un telegior‐ nale, ci si aspetterebbe che le storie narra‐ te fossero un rigoroso resoconto di fatti di cronaca, più e meno noti. In realtà, leggen‐ do il libro, ci si immerge velocemente in una narrazione avvincente, che parla di gente comune fotografata nella sua quoti‐ dianità, prima di essere ca‐ tapultata in un vortice di azioni che risultano, agli occhi di innocenti, quali es‐ si sono, incomprensibili. Così la distanza tra il letto‐ re e i protagonisti delle storie si riduce notevol‐ mente, per cui il primo rie‐ sce ad immedesimarsi da subito nei secondi. Parten‐ do dall’analisi delle singole vicende, in classe si po‐ trebbe intraprendere un in‐ teressante percorso sulla Costituzione italiana, in particolare sull’importanza di quanto garantito dall’ar‐ ticolo 27: l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. In questo stesso articolo si dichiara che la pe‐ na di morte non è ammessa. Ecco un altro importante spunto di riflessione da offrire ai ragazzi: se nel nostro Paese fosse stata in vigore la pena capitale, degli innocenti sa‐ rebbero morti ingiustamente, solo perché vittime di errori giudiziari, derivati spesso da indagini inficiate dal pregiudizio, altro concetto fondamentale sul quale il testo si sofferma. Analizzando, ad esempio, il caso Lettere al direttore In questo nuovo spazio della nostra rivista vorremmo aprire un colloquio diretto con i soci. È questo uno spazio di ascolto di vostre esperienze e proposte che volentieri socializziamo per promuovere tra i lettori un produttivo dibattito sui temi affrontati. Le lettere dovranno essere indirizzate a redazione@uciim.it oppure a Redazione La Scuola e l’Uomo, Via Crescenzio 25 - 00193 Roma Dalle microstorie alla macrostoria: un nuovo modo di studiare Beccaria, la Costituzione, gli anni di piombo e tanto altro ancora…

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