Settembre-Ottobre 2018

una certa vulgata di autori che – desiderosi di recuperare suggestioni pedagogiche dal pensiero di Tommaso ‐ si concentrano pre‐ valentemente sul De magistro , in cui tali ri‐ flessioni appaiono più esplicite. Del resto anche nel volume La persona umana e l’educazione (vista la sua destinazione di‐ dattica) si riportano ampi stralci (8) della quaestio 11 del De Veritate , in versione bi‐ lingue (latino e italiano), con commento pe‐ dagogico a seguire. A nostro avviso la parte più originale del personalismo tomista di Nosengo sta nell’individuazione di un «cen‐ tro vitale», nella persona umana, che è il principio interiore delle sue attività spiri‐ tuali, intelligenza e volontà, per cui le con‐ siderazioni che l’Aquinate applica all’edu‐ cazione dell’intelligenza si possono fondata‐ mente estendere anche all’educazione della volontà e, più in generale, all’educazione dell’unico centro interiore di attività spiri‐ tuale della persona umana. Lo spirito dell’uomo, pur essendo legato al corpo, è però una sostanza sussistente che si presenta, inizialmente, al momento della creazione, anch’essa come un germe vitale e potenziale, tendente ad uno svilup‐ po e ad una attuazione suoi propri (…). Vi è un germe di natura spirituale: il lume men‐ tale dell’anima umana creata immediata‐ mente da Dio ad ogni concepimento umano. Questo germe è dotato di vitalità, di moto proprio e spontaneo e di un appetito razio‐ nale e affettivo che si viene lentamente manifestando parallelamente allo sviluppo e al perfezionamento fisico e può operare da solo anche senza interventi magistrali. (…) Se il germe spirituale risponde e reagi‐ sce allo stimolo venuto dalle «forme» e dai «valori» esistenti nel mondo materiale col‐ to dai sensi e si mette in attività, allora egli aggredisce, dapprima coll’attività dei sensi e in seguito coll’attività razionale, l’aspetto formale‐razionale della realtà che lo ha stimolato, lo scopre, se ne impos‐ sessa, lo assimila e consegue come risultato un accrescimento della vitalità razionale, uno sviluppo mentale, un arricchimento culturale. Un discorso analogo potremmo fare circa l’attività volitiva che segue quel‐ la razionale. La realtà creata, ricca di for‐ me e di leggi, che circonda il lume intellet‐ tuale del bambino può essere così assomi‐ gliata alla terra umida e tiepida che circon‐ da, stimola ed alimenta il seme o il vivente vegetale (9) . La persona umana, in forza della sua na‐ tura spirituale, è aperta all’infinito , sia per‐ ché le facoltà spirituali (intelligenza e vo‐ lontà) possono essere «colmate» solo da be‐ ni infiniti, sia perché essa è chiamata – sul piano soprannaturale – a condividere la vita divina. In quanto spirito incarnato , o meglio composto corporeo‐spirituale , però, l’uomo inizia la sua vita «in uno stato di grandissima potenzialità, in uno stato che sotto tutti gli aspetti si può veramente dire germinale . Per raggiungere lo stato perfetto, al quale egli fin dal principio tende, deve svilupparsi e cioè attuarsi » (10). Le potenzialità di svilup‐ po di una persona umana in quanto tale sono 13 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2018 (8) Cfr. G. N OSENGO , La persona umana e l’educazione , cit., p. 78 e sgg. (9) Ivi, pp. 47‐48. (10) Ivi, p. 39.

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