Settembre-Ottobre 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2018 8 giscono, ma che rimangono distinte. Oggi, invece, si va sempre più sviluppando una teoria più integralista: la scuola è non sol‐ tanto in funzione della società ma è la stes‐ sa società nel suo momento educativo. Il rapporto educativo, infatti, oggi non è tanto tra educando ed educatore, quanto tra edu‐ cando ed «agenzie educative», che nel loro complesso costituiscono la società: istituzio‐ ni culturali varie, associazioni, sindacati, partiti politici, mass media, chiesa, famiglia. Il docente educa in quanto interpreta le istanze di tutte queste agenzie educative. Il rapporto scuola‐società appare in tale con‐ cezione più che una relazione una vera e propria identificazione tra i due termini. In tale visione assume una nuova configu‐ razione il problema della democrazia nella scuola: quest’ultima è democratica, non perché in essa si tenti di realizzare in picco‐ lo, a livello organizzativo e disciplinare, il modello di democrazia degli adulti, ma per‐ ché è condizionata da tutte le componenti sociali. In particolare il rapporto scuola‐fa‐ miglia da rapporto di collaborazione, quale è sempre stato, diviene rapporto di coge‐ stione. La società suggerisce all’educazione obiettivi prossimi e remoti, programmi, me‐ todi e strutture perché da una visione «claustrale» della scuola si è passati a una visione «speculare» della scuola: la scuola specchio della società. La scuola non è però la società sic et simpliciter ma è la società nel suo momento di più alta consapevolezza culturale e criti‐ ca: è la società che vuole consapevolmente rinnovarsi. Essa è, in altre parole, la co‐ scienza critica della società che si rinnova proprio in virtù della consapevolezza critica dei problemi. La società fa nella scuola le proprie scelte di fondo che tendono a rinno‐ varla nella misura in cui valorizza la persona. In questo oriz‐ zonte la pastorale scolastica ha la scuola come am‐ biente di vita, di testimonianza e ha la comunità eccle‐ siale come luogo di elaborazione, di ri‐ flessione, di matu‐ razione degli orien‐ tamenti e delle scelte e ha il com‐ pito di unire testi‐ monianza personale e coordinamento eccle‐ siale. Il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale si presenta come esigenza che scaturisce dall’esperienza e dal vissuto sco‐ lastico: la comunità ecclesiale ha la respon‐ sabilità di accompagnare e sostenere quanti operano nel mondo della scuola. Gli ideali connaturati nell’animo dei credenti (pace, diritti umani, difesa dell’ambiente, gratui‐ tà) necessitano di uno stile di ricerca e di cammino da offrire alle nuove generazioni. Una buona gestione della scuola determi‐ na l’eccellenza dei risultati o il misero falli‐ mento. La deriva educativa è inaccettabile per chi appassionatamente cura la persona umana e la sua piena realizzazione. L’azione di formazione del docente e della scuola deve mirare al massimo svilup‐ po di tutti e di ciascuno e non può non te‐ ner conto di supporti significativi quali la pastorale scolastica.

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