Settembre-Ottobre-2014

39 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXI - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2014 da parte del docente la predisposizione a condurre gli individui di cui si prende cura a ciò che è puro, nobile, casto senza forzatu- re, avendo fede nella libertà e responsabilità individuali. Nella giornata conclusiva il prof. Yves Calais ci invita a riflettere sul senso della spiritualità. gli uomini di oggi fanno riferi- mento ad una spiritualità individualista, di comodo. difficilmente cercano la spirituali- tà religiosa che pone al centro gesù Cristo. In realtà la spiritualità è vita con lo spirito. allora si può vivere con spirito francescano o ignaziano penetrando nella spiritualità cristiana autentica fondata su fede, spe- ranza e Carità che per amore portano al- l’evangelizzazione. Vivere fondando la propria esistenza sul- la spiritualità offre un orizzonte di senso in- finito. alla chiusura ufficiale dell’incontro, la Vicepresidente uscente del SIESC Prof. Enza Grecuzzo ha presentato la 60 e Ren- contre Internationale che l’anno prossimo si terrà a Roma e sarà incentrata sul rapporto giovani e lavoro. sono state fornite tutte le notizie utili per cominciare a programmare quest’importante incontro, suscitando l’en- tusiasmo dei presenti e dando appuntamen- to a tutti i partecipanti a Roma. Io E Il sIEsC: ImPREssIonI dI Un nEofIta Piero Bugiani, Docente di Lettere - dottorato in Storia medievale m i sono iscritto al sIEsC nel luglio del 2014, riporto quindi le impressioni di un neofita, annotazioni naïves, ma spero non fuorvianti, del 59° Convegno In- ternazionale che si è tenuto in slovenia dal 23 al 29 luglio. siccome una cara amica mi invita a pren- der la penna (virtuale) e riferire le mie sen- sazioni su quel che è avvenuto a Kranj, ci provo. Arte, spiritualità, educazione : questo il titolo ambizioso del meeting. nella presentazione si leggeva: Già Platone aveva evidenziato i tre valo- ri fondamentali : verità, bontà e bellezza. Noi aggiungiamo la santità. Dunque, il si- stema educativo deve fondarsi su una ricer- ca della verità (educazione alle conoscen- ze), ispirare un sentimento di bontà (edu- cazione morale), sviluppare il senso della bellezza (educazione estetica). Così possia- mo aiutare i giovani ad accedere più facil- mente al sacro, al trascendente. Io avevo un po’ storto il naso per due mo- tivi: 1) mi sembrava una versione di Platone stile Edizioni Paoline di un tempo, quelle con le copertine in cui tutti sorridevano ed erano felici. Pensavo che abbinare la santità – specialmente quella cristiana – al filosofo ateniese fosse assai rischioso e aleatorio. 2) io sto con Popper non con Platone: voglio una società aperta , soggetta al cambiamen- to non quella sacra, immutabile e sostan- zialmente totalitaria che piaceva a Platone. altro mio handicap: sono un cristiano dalla fede fluttuante (d’altra parte, diceva don milani, la fede senza scosse e sicura ce l’hanno solo le vecchine che al mattino prendono la messa delle 7…). mi sento vici- no a molte posizioni luterane, salvo quelle sulla Chiesa la quale non può che essere una, santa, cattolica e apostolica . Ho infine qualche dubbio sulle associa- zioni confessionali che raccolgono vari pro- fessionisti: insomma architetti cattolici, in- segnanti cattolici, idraulici, imbianchini e falegnami… cattolici (ci saranno?). Certo, mi rendo conto che nel campo dell’educa- zione avere come denominatore comune la stessa fede religiosa può essere importante, ma in fondo preferisco un collega ateo e in- gegnoso ad uno cattolico e stupido… termino la digressione e ritorno a Kranj, alla Casa dello studente, dove siamo stati accolti con estrema gentilezza dallo staff organizzativo. sarò stato fortunato, ma tut- to ha funzionato regolarmente, dal cibo alle camere: ho trovato poco stimolante solo la

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