Settembre-Ottobre-2014
11 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXI - Numero 9-10 - Settembre-Ottobre 2014 dettata dalla disinformazione, lo è dall’ipo- crisia: come ho già più volte ricordato, e come tutti i commentatori economici do- vrebbero sapere, la creazione di liquidità da parte della Bce (mediante l’acquisto di tito- li di stato dei Paesi in difficoltà, oppure mediante l’emissione di obbligazioni euro- pee -eurobond-) incoraggerebbe questi Pae- si, in assenza di un vincolante controllo preventivo delle Autorità europee sui loro bilanci , a continuare le politiche di spesa facile, estendendo il rischio alla germania e agli altri Paesi virtuosi, i cui cittadini, giu- stamente, non ne vogliono sapere. 5- L’illusione di stimolare la crescita ottenendo dall’Europa una deroga ai li- miti imposti al deficit pubblico annuale. (Questi limiti sono stati liberamente accet- tati per partecipare ai vantaggi della mone- ta unica). fino a pochi mesi fa erano abba- stanza numerose, anche se minoritarie, le forze politiche che teorizzavano l’esigenza dell’uscita dell’Italia dalla moneta unica per tornare alla vecchia lira, che si sarebbe fortemente svalutata rilanciando sia le esportazioni che il consumo di prodotti na- zionali, creando quindi nuova occupazione. Venivano completamente trascurate le con- seguenze estremamente negative: impove- rimento generalizzato per la perdita di va- lore dei salari, delle pensioni e di tutti i ri- sparmi, e rischio di fallimento delle banche, che hanno investito una parte importante del proprio capitale in titoli di stato italia- ni, denominati in euro, che perderebbero una parte ingente del loro valore. oggi a teorizzare l’uscita dall’euro sono rimasti in pochi, mentre tutti, di ogni orientamento politico, affermano l’esigenza di ottenere dalle Autorità europee la possibilità di ac- crescere per qualche anno il deficit di bi- lancio (e quindi il debito pubblico), per creare occupazione accrescendo gli investi- menti pubblici, e per attuare qualche mo- desta riduzione della pressione fiscale. due considerazioni: -se, per assurdo, la richiesta venisse ac- colta «senza condizioni», servirebbe a poco: come si è visto al punto 2, una crescita du- ratura dell’economia e dell’occupazione di- pende dall’investimento di nuovi capitali privati , per la creazione di nuove imprese o per l’ingrandimento di quelle esistenti; -è tuttavia facile prevedere che la richie- sta verrà accolta se, e soltanto se, sarà ac- compagnata da un dettagliato piano di ri- forme, che soprattutto consentano la ridu- zione del total tax rate e quindi l’arrivo di nuovi capitali (3). (l’Europa aveva chiesto espressamente all’Italia di attuare queste riforme fin dall’estate del 2011). Il piano, per essere credibile, dovrebbe essere pre- sentato da un governo sostenuto in parla- mento da un’ampia maggioranza, necessa- ria per far accettare al Paese gli inevitabili sacrifici; si tratta di una condizione che, nel momento attuale, appare di non facile rea- lizzazione. 6- Corruzione. La «trasparenza»e gli al- tri rimedi mai praticati. stime molto pru- denti valutano in sessanta miliardi di euro ogni anno il costo della corruzione in Italia. «È ragionevole che un chilometro di au- tostrada italiana, come hanno certificato studi incontestabili, costi ai nostri contri- buenti il triplo rispetto a un’autostrada francese o spagnola? Ed è forse accettabile che un chilometro di alta velocità ferrovia- ria arrivi a costare anche cinque volte ri- spetto alla francia, alla spagna o al giappo- ne?» (4). (3) nello scorso agosto la previsione era stata già confermata dalle dichiarazioni della Banca centrale europea e di alcune autorità tedesche; la conferma definitiva è venuta il 10 settembre dalle considerazioni sulla situazione dell’Italia del presidente della Commissione europea Barroso. (4) s. R Izzo , «Corriere della sera», 9-8-12. la Presidente nazionale Rosalba Candela e il Presidente emerito luciano Corradini
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