Luglio-Agosto 2018

7 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 S p i r i t u a l i t à Capitolo 2° L’incarnazione di Cristo cardine della nostra salvezza La santità, pur essendo una realtà con- creta alla portata di tutti, non è una nostra conquista: è un dono di grazia. Non sono in- fatti le opere a salvarci, ma la fede, che ci dona la consapevolezza di essere amati da Dio, il quale da sempre ci ha pensato, ci ha chiamato all’esistenza, ci hai predestinato, ci ha inseriti in Cristo e nella Chiesa ci ha santificati. Riflettendo sul significato della mia esi- stenza, ed accorgendomi che non ho in me il principio del mio esistere, mi ritornano in mente le parole di Dante, che medita sul mistero della creazione: «Non per aver a sé di bene acquisto ch’essere non può, ma perché suo splen- dore potesse risplendendo dir «Subsisto» (sono causa di ogni realtà) in sua eternità di tempo fore (fuori) , fuor d’ogne altro comprender, come i (gli) piacque, s’aperse in nuovi amor l’etterno amore» (Par. 29,15-20). Ognuno di noi è un’espressione dell’infi- nito amore di Dio, che è la radice del nostro essere: noi viviamo sotto lo sguardo del- l’amore che Dio rivolge su ognuno di noi. Il suo è un amore trasformante, che ci immerge nella fornace ardente della sua vi- ta trinitaria. È un amore che ci cerca e ci attende: ricordiamo la parabola del padre misericordioso e del figliol prodigo. Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà: tutti gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito han- no accesso al Padre e sono resi partecipi della natura divina. In Cristo il Padre vuole costruire il suo regno, che è nella Chiesa, ma non esclusivamente in essa, e vuole in- staurare in Lui tutte le cose. Ora la cultura contemporanea accoglie con difficoltà la proposta cristiana, spinta da un individualismo centrato sul soggetto autonomo, che pensa che la realizzazione dipenda esclusivamente dalle sue forze. Cri- sto al massimo è un modello, non uno che trasforma la mia vita. Cerchiamo la felicità nella salute fisica, nella pace interiore, in una serena convivenza col prossimo, nella buona fama e nella stima degli altri. Tutte queste giuste aspirazioni non possono tutta- via vincere l’inquietudine umana, perché siamo sempre minacciati dalla disgregazio- ne del peccato, che nasce dal cuore del- l’uomo e dalla certezza della morte. Talora si cerca di costruire una religiosità personale, una salvezza meramente interio- re con una forte convinzione personale, ma senza modificare la relazione con Dio e con il mondo creato. Cristo invece non è isola- to, ma collegato ad ogni uomo, alla carne ed al corpo, al mondo, alle domande del nostro popolo. Caro cardo salutis (l’incarnazione è il cardine della salvezza): il Verbo si è fatto carne, è morto e risorto con il suo corpo e

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=