Luglio-Agosto 2018
Le operazioni di dimensionamento devo- no essere predisposte attraverso un ampio, trasparente ed efficace sistema di consulta- zione con le istituzioni scolastiche, con l’Ufficio Scolastico Regionale, con i relativi ambiti provinciali e con le organizzazioni sindacali. Per il sistema di istruzione di 13 anni (5 – 18) si sottolinea quanto segue: 1. Il riordino dell’intero percorso dovreb- be diventare la premessa per un ripristino di risorse in favore della scuola, per un am- montare almeno pari a quello della media dei paesi OCSE. 2. La riorganizzazione del percorso non deve produrre l’abbassamento di livelli ma incrementarli a causa di una più coerente organizzazione degli studi. 3. L’obbligatorietà della scuola dell’in- fanzia può aiutare in maniera significativa da un lato a prevenire la dispersione scola- stica e dall’altro rappresenta un formidabi- le veicolo per l’integrazione e contro l’emarginazione nelle zone più povere e de- presse del Paese. 4. Anticipare la scuola a 5 anni vuol dire, però, anche ri- pensare i percorsi di apprendimento. A quell’età si può impa- rare a scrivere e leg- gere con facilità, ma la capacità di concen- trazione è limitata, i bambini imparano più facendo che ascoltan- do passivamente e, comunque, devono potersi muovere di più di quanto non fac- ciano oggi. 5. Poiché in Italia manca un serio siste- ma di studi terziari non-universitari, pa- ra-universitari o an- che universitari che consentano una formazione superiore, ma- gari anche in alternanza col lavoro, quali quelli che ci sono in Germania, in Francia e in altri paesi europei, sarebbe opportuno «spendere» il quinto anno inserendo nella formazione gli aspetti operativi. Una particolare attenzione merita la rivi- sitazione della direzione delle istituzioni scolastiche oltre che la valutazione di si- stema, delle istituzioni scolastiche e degli alunni. Urge, a nostro giudizio, valorizzare il dialogo interculturale ed integrare vera- mente gli alunni con cittadinanza non ita- liana migliorando alcuni aspetti delle azioni didattiche, mediante interventi specifici. Urge inoltre creare una disciplina auto- noma: «Cittadinanza e Costituzione». Se provassimo a integrare le linee pro- grammatiche dell’attuale governo con quanto dall’UCIIM segnalato, la scuola ita- liana, siamo certi, rinascerebbe. Ed è indubbio che se ne avvantaggerebbe la nostra ITALIA. E d i t o r i a l e 4 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018
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