Luglio-Agosto 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 34 LA VALUTAZIONE COME GARANZIA DELL’EDUCATIVO NEL SISTEMA D’ISTRUZIONE RIFLESSIONI RIVOLTE AI DIRIGENTI E AI GENITORI Franco Martignon, già Dirigente Tecnico del MIUR Premessa Da molte parti è percepito il pericolo che il sistema dell’istruzione e della formazione di- venti una variabile dipendente dall’economia e dalla produzione di beni materiali; l’eviden- za è data dal continuo riferimento, anche in ambienti scolastici, ai sistemi di efficienza, efficacia e produttività e non anche di coe- renza, che dovrebbe garantire che gli obietti- vi e le finalità del servizio educativo siano in linea con gli interessi delle persone e non con quelli delle attività strumentali, per quanto meritevoli di rispetto. Il fine della scuola non è la ricchezza delle persone ma la loro cresci- ta intellettuale e morale, capace di produrre come effetto prezioso livelli sempre più raffi- nati di consapevolezza, da cui si generano re- sponsabilità e vera libertà. Alcune inclinazio- ni, cui sembrano maggiormente soggetti i gio- vani, dovrebbero richiamare la prudenza di quanti dicono di avere a cuore la costruzione di una società nuova, integrata e non dipen- dente. Se tanti giovani sentono il percorso formativo come costrittivo della loro libertà di autorealizzazione vuol dire che qualcosa non funziona in quello che dovrebbe essere il primo ed essenziale sistema di liberazione. Un sistema incapace di autovalutarsi è destinato al caso e non alla responsabilità. Per troppo tempo l’attenzione delle istituzioni scolasti- che è stata rivolta alla progettazione e si è trascurata la ricerca di senso, si è pensato a studenti bravi e preparati ma non altrettanto consapevoli e responsabili. Le serpi della tos- sicodipendenza e della violenza (bullismo) la- sciano tracce sempre più marcate. L’efficace azione formativa L’azione formativa, capace di trasforma- re il blocco di creta nel vaso umano defini- to, che include tutte le funzioni assegnate alla scuola (accoglienza, regolazione, istru- zione, educazione), ha bisogno di chiarire il senso vero di tali funzioni e, soprattutto, di recuperare le condizioni di «sistema», in cui tali funzioni operino e assumano significato. La distinzione o, peggio, la separazione, porterebbe a danni quasi irreparabili in una società complessa come l’attuale. • A ccoglienza: è data dall’insieme degli ac- corgimenti disposti dall’impresa formativa nella fase d’ingresso dei suoi utenti. Ci sono ragioni di approccio positivo, di cli- ma relazionale ed organizzativo, di dispo- nibilità a legami di accettazione e stima verso gli alunni che danno senso pieno a tale operazione, per quanto limitata nel tempo. Prefigurare le condizioni dello «star bene a scuola» rappresenta la pro- fonda motivazione dell’accoglienza stes- sa, ben lungi dall’essere soddisfatta da al- cuni provvedimenti d’emergenza, per quanto accondiscendenti e gratificanti. • Regolazione: è rappresentata dall’assun- zione da parte dei «minori» dell’insieme degli adattamenti che permettono loro di entrare ed integrarsi più facilmente nel- l’ambito dei gruppi adulti. Si tratta di su- perare l’insieme delle differenze di regi- me e tolleranza che intercorre fra la «si- tuazione di natura», espressa da estempo- raneità e pulsione, rispetto a quella di «cultura», regolata, prevedibile, gestibile in condizioni di integrazione sociale. Ap- pare evidente la differenza che corre, a livello di interrelazione, ad esempio, tra un gruppo di bambini (3-6 anni) della scuola dell’infanzia e lo stesso gruppo di soggetti quando entra nell’esperienza del- la scuola primaria, necessitata a trasfor- mare il piccolo branco in un gruppo orga- nizzato e regolato. Non è facile abituare
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=