Luglio-Agosto 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2018 30 NUOVI SCENARI PER IL PRIMO CICLO Sergio Cicatelli, Membro del Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni del primo ciclo I l 22 febbraio scorso è stato presentato al pubblico nella sede romana del Miur il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari , predisposto dal Comitato Scientifi- co Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e tramesso alle scuole con nota del 1-3-2018, prot. 3645. Non si tratta di una nuova versione delle Indicazioni ma solo di alcune puntualizza- zioni utili per rilanciare un testo che con- serva intatta la sua validità e che forse non è stato ancora compreso in tutta la sua por- tata. L’impostazione generale Le Indicazioni nazionali del primo ciclo erano uscite inizialmente nel 2007 per ini- ziativa del ministro Fioroni, a modifica del- le precedenti Indicazioni Moratti del 2004, e sono state rivedute nel 2012 durante il ministero Profumo. In quest’ultima versio- ne le Indicazioni hanno conservato l’impo- stazione originaria, caratterizzata nel capi- tolo di apertura – Cultura, scuola, persona – dalla categoria della complessità e dal- l’idea di «nuovo umanesimo», dietro le quali era lecito riconoscere le posizioni di Edgar Morin, non a caso invitato a Roma nel 2007 per presentare le Indicazioni al mondo della scuola. Rispetto al testo del 2007 al- cune discipline hanno modificato più meno sensibilmente la propria proposta e nell’in- sieme si deve segnalare la scomparsa delle aree disciplinari (per lasciare maggiore au- tonomia alle scuole) e l’introduzione del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo d’istruzione. Fin dalla loro pubblicazione le Indicazioni del 2012 sono state accompagnate da una sperimentazione che ha coinvolto progressi- vamente circa la metà delle scuole del pri- mo ciclo, le quali hanno espresso in succes- sivi monitoraggi annuali il loro sostanziale apprezzamento per la proposta didattica ed hanno messo alla prova il modello di certifi- cazione delle competenze elaborato a titolo sperimentale fin dall’inizio e adottato infi- ne formalmente con DM 742/17 nel corren- te a.s. 2017-18. Le Indicazioni sono dunque uno strumen- to di lavoro ancora giovane, che attende di essere consapevolmente metabolizzato da tutte le scuole interessate prima di poter essere sottoposto ad una ulteriore revisio- ne, che è nella natura dinamica delle stesse Indicazioni, leggere nella prescrittività e soggette a continui adattamenti dovuti ai diversi contesti di applicazione. L’ultimo documento del 2018 cerca in qualche modo di fare il punto sulle Indica- zioni, a confronto con un mondo in sempre più rapida trasformazione e con alcune del- le sollecitazioni culturali ed educative emergenti. È per questo che il documento parla di «nuovi scenari» sui quali le medesi- me Indicazioni devono andarsi a collocare senza mutare sostanzialmente il loro im- pianto. Questi nuovi scenari possono essere clas- sificati in due categorie: da un lato il qua- dro istituzionale di riferimento, arricchito da documenti internazionali che richiedono una lettura attenta e un’applicazione intel- ligente; dall’altro alcune emergenze che la realtà contemporanea ci propone e che de- vono essere inserite all’interno del quadro culturale tracciato dalle Indicazioni. Le competenze chiave In relazione al primo aspetto le Indica- zioni del 2012 hanno scelto a suo tempo di collocarsi nel quadro delle competenze
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