Luglio-Agosto 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 14 zione delle stelle basata sul tipo spettrale. Giunse così alla seguente classificazione: Pare che egli, successivamente, avesse inserito anche un quinto tipo comprendente un numero molto limitato di stelle (ad esempio «Gamma Cassiopeiae»), i cui spet- tri mostravano «righe lucide in emissione», ma questo non risulta certo. Con questa classificazione – frutto di un lavoro «forte, lungo e faticosissimo», co- m’egli scrisse – padre Secchi mise per primo in evidenza il fatto che il colore delle stelle è in relazione con le loro righe spettrali e che la temperatura influenza notevolmente tale spettro. Il valore di questa classifica- zione è notevole perché l’astronomia, pri- ma di Secchi, si era sempre limitata allo studio delle posizioni e dei moti dei corpi celesti. Con i cannocchiali si scoprivano sempre nuove stelle, con l’aggiunta dello spettroscopio si è iniziato ad entrare nel- l’intima costituzione chimica degli astri. Il sistema di Secchi venne poi ripreso e migliorato dalla classificazione di Harvard, in uso ancor oggi, che conserva la distin- zione per colori introdotta dall’astronomo italiano, ognuno corrispondente ad una data temperatura. Lo schema fondamenta- le di classificazione, sviluppato da Henry Draper ad Harvard, prevede tuttavia sette classi principali di stelle, anziché solo quattro (o cinque). Qualche anno dopo padre Secchi fondò, assieme agli astronomi Pietro Tacchini e Lo- renzo Respighi, la «Società degli Spettrosco- pisti italiani» (1871), la prima società pro- fessionale specificatamente dedicata al- l’astrofisica, nonché la prima rivista di astrofisi- ca del mondo, dal titolo «Memorie della Società degli spettroscopisti ita- liani». A partire dal 1920 tale società si trasformò ed assunse la denomina- zione, valida ancor oggi, di «Società Astronomica Italiana» (SAIt). Tra scienza e fede Le scoperte di astro- fisica sulle stelle e il rinvenimento nelle stelle di materiali metallici presenti sulla terra, indussero Secchi a concepire una trattazio- ne unitaria dei fenomeni e delle forze natu- rali, valida a scala universale. Secondo Sec- chi il cosmo è governato da un insieme di forze che non agiscono separatamente tra loro, ma in concomitanza, simultaneamen- te. Su questa convinzione di base è nato il già citato libro: «L’unità delle forze fisi- che». Già nella prefazione, il Secchi pre- senta l’idea originale, valida ancor oggi, che la gravità non sia l’unica forza che go- verna i sistemi planetari e i corpi celesti- come si riteneva sino ad allora sulla base delle leggi stabilite da Keplero e da New- ton – ma che debbano necessariamente en- trare in gioco anche altre forze, di tipo elettrico e magnetico, che contribuiscono a mantenere collegati tra loro tutti i corpi dell’universo. Egli scrive, ad esempio, a ta- le riguardo: «Le recenti osservazioni hanno dimostrato che entrano in attività anche nello spazio planetario la ripulsione calori- ca, la resistenza del mezzo, l’azione ma- gnetica e l’elettrica, talché non v’è dubbio che queste forze non siano comuni a tutta la creazione, e leghino insieme, come la lu- ce, tutti i più remoti corpi dell’universo». Secchi anticipò così una tendenza che si manifestò altrettanto utile quanto necessa- ria solo nel secolo successivo, il Novecento, con la ricerca di una teoria unitaria delle forze fondamentali della natura: oggi è no- TIPO COLORE SPETTRO CARATTERISTICO ESEMPI DI STELLE NOTE 1 Bianco o azzurrognolo Spettro quasi continuo, solcato da 4 intense righe dell’idrogeno più altre righe di magnesio, sodio e ferro (giallo e verde) Sirio, Vega, Altair Assai numerose 2 Giallo Righe dell’idrogeno più sottili del tipo 1, presenti ferro e magnesio Altrettanto nu- merosi 3 Rosso o arancione Righe nere e lucide di metalli al- ternate a zone oscure più sfumate Sole, Arturo, Capra, Cap- pella, Polluce Poco numerose 4 Rosso sangue o rubino Presenti 3 righe larghe e continue del carbonio; assenti le righe dei metalli Betelgeuse, Antares, Mira Ceti Stelle di pic- cola grandezza e luminosità Fig. 6 . La prima classificazione delle stelle a cura di A. Secchi

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