Luglio-Agosto 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 10 IN RICORDO DI PADRE ANGELO SECCHI, GESUITA E ASTROFISICO REGGIANO Giuseppe Rota, Socio UCIIM sezione di Reggio Emilia-Correggio di Teologia, ai quali si applicò sino agli inizi del 1847 (1). In quell’anno, a causa dei turbolenti av- venimenti politici (che l’anno seguente, il 1848, sfociarono nei moti rivoluzionari), Secchi fu costretto ad abbandonare l’Italia e ad andare in esilio, insieme con i suoi confratelli: si rifugiò dapprima in Inghilter- ra, ove fu accolto nel Collegio della Società dei Gesuiti a Stonhyurst; lì poté proseguire gli studi di teologia, sino a quando fu ordi- nato sacerdote nell’ordine dei gesuiti (nello stesso anno 1847). Nel corso dell’anno se- guente, il 1848, Angelo Secchi si trasferì ne- gli Stati Uniti d’America, al Georgetown College di Washington, ove ritrovò l’amico e suo docente di collegio padre De Vico, già noto come scopritore di comete. Quell’anno di permanenza oltreoceano gli consentì di approfondire le proprie conoscenze in cam- po astronomico, favorito dall’amicizia con padre Curley, anch’egli astronomo, che as- sunse padre Secchi come suo assistente. Eb- be inoltre modo di allargare i suoi orizzonti nel campo della meteorologìa, attraverso la conoscenza del capitano Matteo Fontaine Maury, il quale gli suggerì nuovi metodi di indagine per tale disciplina, che Angelo Sec- chi coltivò anche negli anni successivi e che si curò di divulgare. Egli realizzò un apposi- to strumento di osservazione, il «Meteogra- fo», che gli valse il Grand Prix alla «Esposi- zione Universale» di Parigi del 1867 e il con- ferimento della «Légion d’Honneur» da Na- poleone III. Rientrato a Roma nel 1849, a seguito del- la restaurazione del Governo Pontificio, pa- dre Secchi successe a padre De Vico nella direzione dell’osservatorio del Collegio Ro- Cenni biografici «A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti, o Pindemonte, e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricet- ta…». Così inizia l’opera poetica «I Sepolcri», una delle più note e significative di Ugo Fo- scolo. Angelo Secchi è nato a Reggio Emilia, il 28 giugno 1818, da Giovanni Antonio Secchi e Luigia Belgieri, in una modesta abitazione di via Porta Brennone, al numero civico 12. Ripercorriamo brevemente le vicende uma- ne e professionali di questo autorevole scienziato, sempre sospeso tra la terra e il cielo. Fu educato nell’Istituto che la Com- pagnia di Gesù aveva nella nostra città. All’età di quindici anni entrò come novizio nel collegio dei Gesuiti, a Roma, ove fre- quentò il corso di Filosofia. La formazione di Secchi fu prevalentemente di tipo umani- stico. Nelle scuole dei gesuiti veniva data grande importanza allo studio degli autori classici, con la relativa conoscenza del lati- no e del greco; solo negli ultimi anni di scuola veniva impartito anche un insegna- mento scientifico. Per quanto riguarda la matematica fu allievo di padre De Vico, di- rettore dell’osservatorio astronomico del Collegio Romano e, per la fisica, di padre Pianciani. Completati gli studi del Collegio, ai quali si applicò con gran profitto e inte- resse, iniziò a sua volta la carriera di do- cente. A partire dal 1840, per quattro anni di seguito, Angelo Secchi insegnò Fisica al collegio convitto di Loreto, ove diventò as- sistente di padre Pianciani. Nell’anno 1844 ritornò a Roma, per intraprendere gli studi (1) P ADRE S ABINO M AFFEO S.J. (Specola Vaticana), Scienza e Fede in P. A NGELO S ECCHI S.J., rivista 21 secolo-Scienza e Tecnologia, Milano, 2006, anno 17, numero 2.

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