Luglio-Agosto 2018
vezza e la vita di Dio, è dono della grazia. La giustificazione è grazia: previene sia la fede sia le opere. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la fede è anche un atto umano, che per essere tale deve essere in- telligente e libero: la nostra intelligenza e la nostra libertà entrano necessariamente nella vita e nella scelta della fede. Tuttavia la grazia, che non può essere meritata ed appartiene a Dio, precede ed accompagna tutto il processo che ci porta con la fede ad accogliere la vita di Dio: è luce della nostra intelligenza ed energia nelle scelte della nostre volontà. Essa sem- plifica anche la nostra vita, dando il prima- to nella gerarchia delle virtù alla carità, presentandoci il volto del Padre che si ri- flette nel volto di Cristo e dei fratelli. Chi, pur con tanti limiti, vive la fede cri- stiana sa con certezza che la grazia è prin- cipio, centro, fine, compimento di tutte le nostre azioni, che nascono dalla nostra in- telligenza e dalla nostra libertà. Concludo con la citazione manzoniana del «Il cinque maggio», che presenta il dramma di Napoleone colto nel momento della disperazione, della umiliazione, della totale sconfitta personale, lui un tempo co- sì potente e così grande. Ecco intervenire l’azione della grazia, la mano di Dio: «E l’avviò pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, ov’è silenzio e tenebre la gloria che passò». Qui è messa in moto l’intelligenza di Na- poleone che opera un confronto tra la sua gloria passata, la sua situazione attuale, l’offerta misericordiosa di Dio, che gli con- cede di vivere un’altra epopea, quella della grazia e della fede, camminando per altri sentieri, per giungere in nuovi accampa- menti, per ottenere un premio al di sopra di ogni desiderio terreno. Ed egli opera una scelta con la sua volontà, sempre sotto l’in- flusso della grazia, si fa piccolo, inchina la sua «superba altezza al disonor del Golgo- ta», accetta la salvezza che Gesù Crocifisso gli offre. Davvero un prodigio della grazia, che ci dice come in qualsiasi situazione, anche la più disperata, possiamo accogliere la propo- sta misericordiosa di Dio, la mano valida che viene dal cielo, ed immergerci nel mon- do della « Bella, immortal! Benefica. Fede, ai trionfi avvezza! ». P. Giuseppe Oddone 9 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 S p i r i t u a l i t à
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=