Luglio-Agosto 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2018 8 chiama ogni uomo alla resurrezione. Dante scrive la Divina Commedia convin- to che l’anima giunge alla pienezza della vi- ta vera solo nel corpo e col corpo. La morte pone l’uomo davanti a Dio, separa l’anima dal corpo, ed il poeta nel suo viaggio nel- l’aldilà narrato nella Divina Commedia, for- gia un quasi corpo nell’attesa della risurre- zione: un corpo materializzato ed abbrutito nell’inferno, che pur rimpiange il dolce mondo, il dolce lume, la dolce vita, i valori dell’amore, della patria e della cultura, for- gia un corpo incompleto ed inconsistente nel Purgatorio e le anime penitenti pensano con struggente sofferenza al loro corpo che attende di risorgere, crea un corpo sostan- ziato di luce nelle anime del paradiso che aspettano la risurrezione, quando cresce- ranno in un’ebbrezza divina, nell’unità del- la persona umana, la chiarezza, l’ardore, la visione di Dio. Papa Francesco individua due sottili ne- mici della santità che egli chiama neogno- sticismo e neopelagianesimo riprendendo due eresie sorte nei primi secoli, ma che si aggiornano e continuano ad essere presenti e ad avere un’allarmante attualità: esse in- vece di evangelizzare consumano le loro energie nell’affermare se stessi, nel classi- ficare e nel controllare gli altri e finiscono per offuscare la carne di Cristo, che vive nella Chiesa ed in ogni persona umana. Il neognosticismo ed il neopelagianesimo Il neognosticismo Lo gnosticismo attuale è essenzialmente una fede minata dal soggettivismo, dall’im- manenza della propria ragione e dei propri sentimenti. È l’assolutizzazione delle pro- prie teorie, che si ritiene possano conforta- re ed illuminare, dare serenità e pace e fi- niscono per presentare una dottrina senza il mistero di Dio, della sua grazia, della vita degli altri, un Dio senza Cristo e la sua mi- sericordia, un Cristo senza la Chiesa, una Chiesa senza popolo, un popolo senza la sua storia, le sue tradizioni e le sue sofferenze, in cui Cristo continua a vivere nella carne dei poveri. Il neognosticismo è una sottile forma di orgoglio intellettuale: «credere che, poi- ché sappiamo qualcosa e possiamo spiegar- lo con una certa logica, già siamo santi, perfetti, migliori della massa ignorante». Non dimentichiamo le parole di Gesù: «Ti ringrazio Padre perché ai rivelato queste cose non ai sapienti, ma ai piccoli». Tanto più comprendiamo Dio, quanto più come Gesù ci facciamo piccoli ed uniamo teolo- gia e santità, aprendoci alla misericordia verso il prossimo. Il neopelagianesimo Il neopelagianesimo concepisce la via della salvezza come un frutto della volontà umana, propone una giustificazione me- diante le proprie opere, è zelante nella cu- ra della dottrina e del prestigio della Chie- sa, nell’osservanza delle regole e delle tra- dizioni, sottomette la vita della grazia, che è dono, alle strutture umane. Talvolta, dicendo ai deboli: «Con la gra- zia di Dio tutto è possibile», si trasmette l’idea che tutto si può fare con la volontà umana e si dimentica che la grazia non risa- na l’uomo totalmente, ma solo in una mo- dalità storica e progressiva. Le fragilità umane non sono guarite una volta per sem- pre dalla grazia. Ecco allora l’atteggiamen- to e la preghiera di Sant’Agostino: «Conce- dimi quello che comandi e comanda quello che vuoi». Cerchiamo quindi di abitare in Dio, più che dire Dio abita in noi. Smettiamo di pen- sare la nostra esistenza senza di Lui e vivia- mo alla sua presenza. Nei Vangeli c’è una presa di posizione fortissima di Gesù contro il fariseismo, at- teggiamento di persone che credevano di vivere un’intensa vita religiosa, scrupolosa ed osservante, con elemosine, preghiere e digiuni, ma dimenticavano le cose essenziali della parola di Dio, la sua misericordia e la purificazione del proprio cuore. Certamente la fede, che ci dona la sal- S p i r i t u a l i t à

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=