Luglio-Agosto-2013
IL CREDO DELL’UCIIM Credo in Te, Padre misericordioso , che poni sopra di noi il Tuo sguardo amoroso e doni a tutti di poter giungere un giorno a possedere Te che sei il premio per coloro che Ti amano e credono alla Tua parola. Credo in Te, Gesù Maestro , Amico e Fratello, Fi- glio del Dio Vivente, che ci hai chiamato a lavorare con Te nell’opera educativa secondo i Tuoi insegna- menti, per porre la carità e il servizio a beneficio di tutta l’umanità. Credo in Te, Spirito di Grazia e di Vita , che con la luce della Tua Verità illumini la nostra mente e con il fuoco del Tuo amore riscaldi la nostra parola. Credo in Te, Maria , che prima sei stata educatrice del Maestro e dopo sua prima discepola e ci hai inse- gnato la ricchezza del coraggio, dell’umiltà e della speranza. Credo nell’uomo , Tua immagine, uscito dalle Tue mani e a Te destinato, reso capace da Te, Signore, di collaborare per la crescita del Tuo Regno. Ogni uomo è uguale in dignità ad ogni altro uomo che incontriamo. Credo nella Scuola , aperta, accogliente, corrispon- dente alle Tue istanze evangeliche di giustizia e di pro- mozione umana. Essa sembra andare alla deriva travol- ta dal relativismo dominante, ma è sempre un mondo ricco di esperienze positive, di eccellenze, di dedizio- ne, di impegno duraturo, luogo di crescita e di forma- zione delle ragazze e dei ragazzi, futuro del mondo. Credo nella famiglia , fondamento della società, do- ve si vive il Tuo entusiasmo per la vita e si conosce la gratuità e il dono di sé, dove si affrontano insieme av- versità e difficoltà, dove si impara ad essere capaci di relazioni umane, affettive e sociali. Credo nei giovani , a cui Tu tieni particolarmente e dalla cui formazione educativa vogliamo trarre occa- sioni di grazia, amandoli come Tu li amavi, testimo- niando i Tuoi ideali di Bene e di Bellezza. Credo nell’educatore , uomo di Dio, che si pone al Tuo servizio per la crescita della persona e che vive affetto e ottimismo, anche se costa sacrificio e fatica, e che si lascia ispirare dai principi costituzionali ed evangelici per consolidare la vita delle generazioni in crescita. Credo nell’attività laicale professionale , contrad- distinta dall’unione di vita e cultura, ragione e fede, ricerca e insegnamento, che è attività di alto valore morale e spirituale, qualificata dal Concilio «parteci- pazione alla missione salvifica della Chiesa». Credo nella formazione , che è cura interiore, per condividere gioie e speranza con gli educandi, ed è cura culturale per avere una larga visione pedagogica, psicologica e sociale ed essere sostegni e guide attenti e amorevoli. Credo nella nostra associazione , per difendere i va- lori della cultura, della libertà e della democrazia, per seguire i principi di spiritualità e di moralità, per con- dividere le responsabilità cui ci chiami, Signore, per animare cristianamente la scuola italiana ed europea. Preghiera liberamente tratta dagli scritti di GESUALDO NOSENGO e dalle riflessioni dei soci. Maggio 2013 nell’ANNO DELLA FEDE 2012/13 Contributo del Direttivo Sezione UCIIM Mirto-Rossano 7 la specificità del soggetto in integrazione), altre volte si muove nel senso del libero e in- controllato interagire sociale (modello del melting pot statunitense, che rischia di la- sciare il più debole in balìa del più forte), al- tre volte cura solo aspetti generali comuni, lasciando il soggetto in integrazione nel suo stato antecedente o privato (modello del commonwealth inglese), quando non arriva o tende alle forme della «confederazione» del- la diversità (modello belga). L’educazione inclusiva intende, invece, riferirsi alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica. Guarda a tutti gli alunni. Interviene prima sul contesto, poi sul sog- getto. Trasforma la risposta speciale in ri- sposta per tutti e di tutti. Permette di abi- tare gli stessi spazi umani senza dover arri- vare a prestazioni che ad alcuni sono impos- sibili, in quanto standardizzati sulla cosid- detta «normalità». Conclusione: …in prospettiva cristiana A sentire o leggere certe prospettive pe- dagogiche, a me viene spontaneo arrivare a pensare e a dire che l’ideale della scuola inclusiva è molto vicina all’ideale pedagogi- co (e pratico educativo) del personalismo comunitario cristiano a cui ci ha ispirato ed abituato Gesualdo Nosengo. Aggiornarlo ai contesti attuali (Europa, globalizzazione, nuove tecnologie, nuove povertà, cultura dei diritti umani, multiculturalità-intercul- turalità, disabilità e differenze individuali e di gruppo o di categoria, condizione giova- nile attuale, ecc.) è il compito di riflessione e di sperimentazione progettuale e pratica che Nosengo ci affiderebbe oggi. Ma oltre Nosengo, in quest’«anno della fede» (voluto da papa Benedetto), ce lo af- fida papa Francesco, con la sua Enciclica «Lumen Fidei» e più ancora con i suoi ripe- tuti e caldi appelli a camminare insieme, a costruire città dal volto umano-evangelico, a custodire noi stessi, il mondo, gli altri, confessando la misericordia di Dio e l’amore di Cristo per il mondo, per tutti e per tutte, per ciascuno e per ciascuna! Facciamolo don Carlo S p i r i t u a l i t à LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2013
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