Luglio-Agosto-2013

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2013 4 don Carlo Nanni s.d.b., Rettore U.P.S. - Consulente ecclesiastico nazionale UCIIM C ertamente sapete che il papa France- sco nella sua immediatezza e sempli- cità ha pubblicato l’enciclica «Lumen fidei», che – come rivela al n. 7 – ha realiz- zato assumendo il testo che papa Benedetto «aveva già quasi completato». Siamo vicini alla conclusione dell’anno della fede indetto da papa Benedetto. Di qui probabilmente l’urgenza. «Una fede che edifica città» (papa Francesco) Gli esperti dicono che tuttavia è certa- mente in gran parte di Lui il capitolo quarto («Dio prepara per loro una città»), in cui ri- corda che la luce della fede «non illumina solo l’interno della Chiesa, né serve unica- mente a costruire una città eterna nell’aldi- là; essa ci aiuta a edificare le nostre socie- tà, in modo che camminino verso un futuro di speranza». Poco sopra asserisce: «Proprio grazie alla sua connessione con l’amore (cfr. Gal. 5,6), la luce della fede si pone al servizio concre- to della giustizia, del diritto e della pace», […], «diventando un servizio al bene comu- ne» (n. 51). Iniziative UCIIM attorno all’educazione alla cittadinanza A riflettere su queste frasi mi è venuto da pensare che da sempre l’UCIIM ha cerca- to di coniugare la propria ispirazione cri- stiana con l’impegno civile, specie nella scuola; e viceversa ha operato e messo in atto iniziative finalizzate ad una scuola di «alta» qualità e ad una professionalità do- cente valida ed efficiente, confortata dalla sua vision cristiana. Credo che si comprenda in questo conte- sto l’incessante attenzione dell’UCIIM per l’educazione civica, per l’educazione alla convivenza democratica, per l’insegnamen- to ai principi e valori della Costituzione, o per l’integrazione e l’intercultura. Forse meno c’è stato un impegno preciso per le disabilità motorie e psicologiche. Non è mancata la collaborazione per realizzare l’integrazione – ricercata da alcuni Ministri della pubblica istruzione o da alcune Regio- ni – tra scuola e centri di formazione pro- fessionale, in vista di una formazione demo- cratica diversificata ma sostanzialmente «pari», per tutti: in nome di una istruzione pubblica a reale servizio di una cittadinanza formativamente democratica. L’integrazione era il modo di colmare le differenze in modo che non si avessero disu- guaglianze sociali, civili, politiche e ultima- mente umane. L’inclusione sociale Per tanti anni in questo ambito di discor- so una delle parole-chiave è stata certa- mente quella dell’integrazione. Essa stessa, però, sembra oggi essere un po’ soppiantata dalla parola «inclusione». Nella teoria matematica degli insiemi l’inclusione sta ad indicare una relazione tra gli elementi di due insiemi, tale che tut- ti o parte degli elementi della relazione ap- partengono ad entrambi gli insiemi. Dalla matematica il termine è passato negli ultimi anni al campo del sociale e del pedagogico. Come è noto, il termine, inclusione socia- le , di derivazione francese, si riferisce al- l’ambito delle politiche sociali (nelle quali rientrano anche le politiche per l’occupazio- ne) che nascono attorno alle problematiche connesse alla povertà, all’emarginazione, al- S p i r i t u a l i t à CITTADINANZA, INTEGRAZIONE, INCLUSIONE IN PROSPETTIVA CRISTIANA

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