Luglio-Agosto-2013

25 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2013 Il problema è estremamente delicato per- ché si rischia di travalicare confini che pos- sono riguardare la sfera famigliare soggetta a privacy . Lo svantaggio economico o socia- le da quali informazioni deve essere desun- to? Qual è il limite oltre il quale si invade la vita privata e in generale la privacy delle famiglie? Ciambrone: L’accento è sullo svantaggio linguistico che riguarda studenti con cittadi- nanza non italiana, i neoarrivati in Italia, ul- tra tredicenni, da Paesi di lingua non neolati- na che sono quelli che hanno maggior diffi- coltà. Un ragazzo, che viene dal Pakistan o dalla Cina o nord Africa, inserito in III media, non ha potuto frequentare corsi di lingua ita- liana e si trova in un contesto nel quale non comprende una parola: allora deve essere aiutato perché ha bisogno di apprendere be- ne la lingua italiana ed è evidente che que- sto periodo può essere più o meno lungo. Nella scuola primaria dopo 3 mesi che un bambino vive insieme agli altri compagni di classe impara abbastanza bene l’italiano, mentre sono tempi più lunghi quelli di un alunno tredicenne o quindicenne perché si è consolidata la prassi della lingua madre sen- za avere accesso ad altre possibilità e dun- que fa più fatica sia nell’italiano comune sia nelle competenze linguistiche, che lo devono aiutare nello studio disciplinare. Per questi studenti, perciò, è possibile adottare un Piano didattico personalizzato che, evi- dentemente, ha valore temporaneo. Abbia- mo calcolato che gli studenti neoarrivati in Italia sono 14.000 per quanto riguarda il I ciclo e II ciclo, noi crediamo che quelli più bisognosi di attenzione siano circa 5.000, dunque se andiamo ad analizzare, sotto il profilo dei numeri, è qualcosa di ridottissi- mo considerando che le istituzioni scolasti- che in Italia sono 9000. Questo per dare l’idea dell’impegno che deve essere profuso e del carico di lavoro che ne deriva. Per quanto riguarda lo svantaggio socio- culturale ed economico, abbiamo già chiari- to nella Circolare del n. 8, che si tratta di casi in cui vi è una segnalazione oggettiva alla base, cioè da parte dei servizi sociali. Però, vorrei anche dire che un insegnante quando la mattina incontra lo sguardo del proprio alunno a volte coglie tante cose, la realtà vera del bisogno e mi sono trovato da insegnante a percepirlo direttamente o, an- che perché i miei colleghi mi avevano av- vertito, a segnalare delle difficoltà ai servi- zi sociali. Non sono, dunque, i servizi sociali che lo segnalano a noi, ma è prima la scuola che individua e intercetta queste difficoltà, per cui un insegnante ha e deve avere com- petenza psicopedagogica, sta scritto anche nel contratto all’art. 27. Dovrebbe, però, anche essere scritto nel cuore di tutti i do- centi, altrimenti se gli leviamo la compe- tenza psicopedagogica, cosa rimane ? sol- tanto la competenza disciplinare? Da quel punto di vista, ciascun studente allora può fare da autodidatta. Il valore aggiunto è la guida all’orientamento che può fornire l’in- segnante, allora il docente, se ha compe- tenza psicopedagogica, come fa a non per- cepire che c’è una difficoltà grave, come fa a non percepire che è accaduto ad es. un dramma in famiglia e che deve prestare a quell’alunno la necessaria attenzione. Quando l’insegnante dovesse percepire que- sto, si trova uno strumento in più da utiliz- zare, vale a dire il Piano Didattico Persona- lizzato. Può accadere che un bambino per- da i genitori in un incidente stradale, è un dramma immane, può essere considerato quel bambino alla stessa stregua del compa- gno di banco? Evidentemente no. Perciò per un certo periodo avrò più attenzione per lui e lo alleggerirò per quanto riguarda il carico didattico ecc… allora non si tratta di opera- re una disparità di trattamento, il Piano Di- dattico Personalizzato introduce una moda- lità oggettiva, cioè dice che il consiglio di classe ha individuato delle necessità ogget- tive perciò per un periodo di tempo questo alunno avrà un percorso di studi individua- lizzato. Per tranquillizzare tutti ci deve es- sere una segnalazione oggettiva, però in pratica abbiamo rimesso la decisione al Consiglio di classe che si riunisce e, se c’è la condivisione delle necessità di quel bam- bino, si delibera di fare per lui un Piano Di- dattico Personalizzato. Coltelli : È fondamentale che il Ministero favorisca la più ampia formazione in servi- zio dei docenti e dei dirigenti. La normativa in questione fa riferimento ad un accordo con le Università per la predisposizione di

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=