Luglio-Agosto-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2013 24 BES, OPPORTUNITÀ DI UNA SCUOLA INCLUSIVA Raffaele Ciambrone. Dirigente - Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipa- zione e la Comunicazione - MIUR Pierangelo Coltelli, Vicepresidente nazionale, coordinatore della Commissione BES L a Presidente Nazionale Rosalba Cande- la ha accolto, nella sede storica del- l’UCIIM a Roma, il dott. Raffaele Ciam- brone, cui fanno capo le tematiche attinen- ti ai Bisogni Educativi Speciali. Nel ringra- ziarlo per la disponibilità all’intervista, con- dotta dal vicepresidente nazionale Pieran- gelo Coltelli, lo informa che queste temati- che sono molto sentite nell’ambito della nostra associazione e che, per occuparsene più approfonditamente, è stata costituita una Commissione specifica. Conclude affer- mando che, attraverso questa intervista, molte scuole chiariranno le idee e avranno l’opportunità di ricavare preziosi elementi per affrontare l’anno scolastico. Coltelli : ci illustri la ratio che sta alla base della Direttiva Miur del 27/12/12 e della C.M. n. 8/03/13, hanno creato un am- pio dibattito nella scuola coinvolgendo diri- genti, docenti e famiglie. Le chiediamo, inoltre, se tali disposizioni abbiano come ri- ferimento una normativa già esistente nei paesi europei. Ciambrone : Esiste in Europa un’agenzia che è dedicata ai Bisogni Educativi Speciali, che è ormai una denominazione consolidata in ambito europeo, benché vi siano degli stu- di che hanno fatto altre proposte per quanto riguarda l’inclusione, per esempio in Gran Bretagna si svolgono studi che fanno capo al filone del disability studies . Ma sappiamo che in Gran Bretagna, così come in altri Pae- si europei, esistono ancora «classi speciali». La denominazione dei Bisogni Educativi speciali è consolidata in letteratura da par- te di molti pedagogisti per esempio la prof.ssa Paolone dell’Università di Torino ed esprime sinteticamente l’intento del Mini- stero di abbracciare tutti insieme questi alunni sia con disabilità e sia con altri di- sturbi di apprendimento. Dopo la Legge 170, che ha introdotto nell’ordinamento italiano nuove norme con disturbi specifici di apprendimento, abbia- mo fatto una riflessione che è stata solleci- tata soprattutto da associazioni di genitori, in particolare da quelle di alunni che non venivano tutelati né dalla Legge 104, né dalla Legge 170, vale a dire di ragazzi con ADHD (Disturbo di iperattività e di attenzio- ne). Perciò con la direttiva si è voluto dare un nuovo strumento di intervento del piano didattico personalizzato anche per loro. Qualcuno, invece, ha interpretato, avendo in classe, per esempio, una decina di alunni stranieri, che si dovessero fare dieci PDP, cioè si è pensato solo all’adempimento dell’onere burocratico, ma non è questo l’intento. L’intento è rafforzare le misure di protezione e di garanzia del diritto allo stu- dio che è costituzionalmente sancito. Qual- che interprete ha detto che la legge 104 probabilmente poteva non essere emanata perché c’è l’articolo della Costituzione che garantisce il diritto allo studio. Come appli- care il diritto allo studio a questi alunni che sono in difficoltà? Evidentemente ci trovia- mo di fronte ad alunni che hanno difficoltà permanenti ed altri con difficoltà per perio- di di tempo più limitati, dunque, anche per questi alunni valgono le misure che abbiamo dovuto introdurre nella direttiva. Coltelli : La normativa fa riferimento ad alcune «categorie» di alunni con Bisogni Educativi Speciali. I nostri soci ci segnalano che in molte scuole è sorto il problema dell’individuazione degli alunni con BES «af- ferenti all’area dello svantaggio socioeco- nomico, linguistico e culturale», dove non esiste una certificazione di tipo medico che attesti un certo tipo di disagio o di disturbo.
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