Luglio-Agosto-2013
A nno scolastico 2013-2014. Si ricomin- cia per i 7,8 milioni di studenti (755.939 sono alunni con cittadinanza non italiana) distribuiti in 366 mila classi e per gli 829 mila docenti. La scuola pubblica, con 8.644 istituzioni statali articolate in 41.483 sedi e 13.847 scuole paritarie, riapre i battenti con alcuni problemi di sempre, questioni nuove, ri- schio caos, paura di tagli e piccole speran- ze… Da anni si è alla ricerca di un riassetto complessivo e stabile. Quante riforme incompiute, annullate, sospese! Quante volte abbiamo ricominciato perché con un colpo di spugna un nuovo go- verno aveva cancellato tutto! Per memoria, partendo dagli anni ‘90, ri- cordiamo la riforma dei cicli del Ministro Berlinguer voluta per superare il sistema formativo allora vigente in Italia e la netta separazione fra formazione culturale e for- mazione professionale, si stravolgeva il si- stema scolastico italiano. Inizialmente Ber- linguer aveva proposto due cicli di sei anni ciascuno, ma questa scansione temporale non fu accolta. Infatti, la legge 30/00 pre- vedeva oltre alla scuola dell’infanzia, di du- rata triennale, due cicli scolastici: il ciclo primario, scuola di base, di sette anni, il ci- clo secondario, scuola secondaria, di 5 anni. La durata complessiva della scuola italiana, eccetto la scuola dell’infanzia, passava da 13 a 12 anni. Nel 2003 il Ministro Moratti abolì i «cicli» di Berlinguer. Nacque, con la legge 53/03, una nuova scuola: una scuola dell’infanzia di tre anni, un primo ciclo di 8 anni (5 per la primaria e 3 per la secondaria di primo grado), un secondo ciclo (5 anni per i licei e almeno 4 per l’istruzione e la formazione professionale). In quegli anni si cercò di svi- luppare e valorizzare l’autonomia delle isti- tuzioni scolastiche, si istituì il Servizio na- zionale di valutazione, nacquero i piani di studio personalizzati, si pensarono percorsi legati a esigenze economiche e produttive locali e periodi di stage. Era il 2006 quando il Ministro Fioroni bloccò i provvedimenti riguardanti il secon- do ciclo di studi della legge Moratti 53/2003. Il ministro Fioroni non modificò radicalmente quanto previsto dalla riforma Moratti, ma lo cambiò, spesso in modo so- stanziale, con provvedimenti settoriali. L’art. 13 della legge 40/07 modificò l’art. 2 della legge 53/03 reintroducendo gli istituti tecnici e professionali, che di fatto non era- no mai scomparsi. Con il D.M. n. 139/07 «Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione» de- finì, tra l’altro, gli assi culturali e le compe- tenze chiave di cittadinanza per il primo biennio del secondo ciclo che ancora oggi sono in vigore. Per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo affiancò alle Indicazioni nazio- nali previste dal Decreto legislativo n. 59/04, le Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo (D.M. 31 luglio 2007). Poi fu la volta del Ministro Gelmini che, con la legge n. 169 del 2009 cambiò la scuo- la italiana in alcuni aspetti portanti e con gli specifici regolamenti portò a compimen- to la riforma sistematica del secondo ciclo, che ha trovato piena applicazione. Tra i provvedimenti più rilevanti della legge n. 169/08 ricordiamo la reintroduzio- ne del maestro unico nella scuola primaria, l’innovazione di Cittadinanza e Costituzio- ne, provvedimenti sui libri di testo, il ritor- no al voto, nella scuola primaria, solo per il 1 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 7-8 - Luglio-Agosto 2013 E d i t o r i a l e Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM LA SCUOLA CHE ABBIAMO
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