La Scuola e l'Uomo - n. 6 - Giugno 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 6 - Giugno 2020 3 E d i t o r i a l e pensare a modalità risolutive che consenta- no attraverso la presenza fisica, sia pure non quotidiana, alternata a quella a distanza, di recuperare la relazione educativa inter- personale, umanizzando sempre più quelle connessioni digitali che hanno già provato ad arginare il distanziamento sociale coatto. Ma per ottenere i risultati attesi, si im- pongono precisi adempimenti preparatori in vista della ripresa di settembre, di cui provo a citare alcuni: — il coordinamento organizzativo dell’ero- gazione della DaD nelle classi; — la definizione collegiale degli strumenti di base e l’approvvigionamento di tecno- logie e software (ivi compreso una piat- taforma sicura per la tenuta dei dati e la garanzia della privacy ); — il potenziamento delle funzionalità e dell’accesso al registro elettronico, per i docenti, i genitori e gli studenti; — l’accesso alle tecnologie per tutti gli stu- denti(comodato d’uso o altro); — la formazione del personale docente, non docente e per i genitori e alunni; — la revisione del patto educativo di respon- sabilità e del regolamento d’istituto; — la revisione del PTOF in particolare per quanto attiene i criteri per la valutazio- ne degli alunni e la comunicazione alle famiglie. E per concludere, ritengo che ogni Collegio dei docenti, nell’espletamento del- le sue funzioni, debba sempre tenere a men- te il seguente principio: — nessuna metodologia didattica è di per sé autosufficiente, perché va adattata all’ambiente a cui si rivolge, e acquisirà il senso che i docenti sapranno darle. classi nei locali disponibili, con le misure di distanziamento consigliate, si presentano altre questioni non meno rilevanti e da pia- nificare puntualmente, per evitare l’effetto sorpresa e di conseguente spiazzamento che abbiamo già dovuto subire nel mese di marzo scorso al primo D.P.C.M. di interruzione del servizio scolastico in presenza. Occorrerà curare attentamente e defini- re gli aspetti organizzativi della «didattica a distanza» che, se non in senso esclusivo (come ci auguriamo tutti), ma senza dubbio in modalità aggiuntiva e alternativa alla di- dattica in presenza, dovrà entrare nella pro- grammazione didattica di tutte le classi, per consentire di sostenere i moduli organizzati- vi determinati dalla presenza contingentata degli allievi nelle sedi scolastiche. Ne consegue la necessità di una riorganiz- zazione spazio-tempo del servizio scolastico come esercizio della flessibilità didattico-or- ganizzativa riconosciuta alle scuole dal re- golamento di autonomia scolastica: D.P.R. n. 275/99 artt. 4,5,6 e legge n. 107/2015. Ad esempio, ogni giorno potrebbero esse- re fisicamente in sede solo alcune classi che si alternerebbero con le altre, occupando so- lo gli spazi più ampi o privilegiando soprat- tutto alcune, come le prime di ogni percorso che hanno particolare necessità di un perio- do di accoglienza e mantenendo sempre due binari paralleli, da un lato la DaD, dall’altro la Didattica in presenza, con una struttura- zione funzionale dell’orario didattico. Si potrebbe ipotizzare di svolgere un ci- clo di lezioni a distanza per sviluppare un dato percorso tematico, come il percorso di educazione civica, obbligatorio dal prossimo anno o i PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) che non disdegnerebbero di sperimentare modalità innovative di attuazione, magari facendo fa- re esperienza agli studenti di strumenti, lin- guaggi e metodologie di approccio che pre- figurino proprio le competenze richieste nel mondo del lavoro. Come nell’anno in corso ha vinto la resi- lienza delle scuole di tutta Italia, altrettan- to necessario sarà per il futuro sforzarsi di
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