La Scuola e l'Uomo - n. 6 - Giugno 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 6 - Giugno 2020 15 nazionale e i grandi eventi economico-politici si prestano naturalmente alla nuova formu- la, le realtà locali potranno ancora avere una centralità narrativa nel prodotto venduto in edicola. Secondo esperienze americane e di Paesi del Nord Europa, la sintesi sarà un prodot- to on line di alta qualità a pagamento. Per troppo tempo, molti siti di prestigiosi gior- nali hanno vissuto, anzi vivacchiato, di vita propria, limitandosi a offrire lanci rapidi e aggiornamenti ricalcati dalle agenzie, rinun- ciando quindi alle caratterizzazioni classiche dell’edicola e al massimo implementando il «rullo» ovunque uguale con sparuti articoli di propri cronisti. Si è così finito per alimentare la piattezza, agitare la confusione tra offer- te indistinte (a volte in nome della necessità di «raggiungere» subito l’utente) e spingere il lettore ad accontentarsi: recepire, cioè, pas- sivamente l’informazione senza cercarla se- guendo canali fiduciari e preferenziali, come succede invece, abitualmente, in edicola. Il problema aggiunto è che, scorrendo il tempo, si è radicata l’abitudine a riceve l’informa- zione gratuitamente: di conseguenza, molti utenti si contentano di quella spesso postic- cia della Rete rinunciando all’acquisto del quotidiano e faticando ad accettare di pagare l’informazione web, nonostante la garanzia di qualità garantita dalle tradizioni e dall’impie- go di professionisti. Il compromesso debole e dannoso tra il vecchio modello, solido business , e le prime, timide aperture al digitale, è durato almeno un decennio, poi ha cominciato a farsi stra- da la nuova sensibilizzazione. Per naturale trasformazione dei giornali e sulla spinta di nuove esperienze: il flusso di notizie incon- trollate sul coronavirus, per esempio, ha in- segnato ancora di più a non fidarsi indistinta- mente d’ogni canale, ma a privilegiare quelli di lunga storia e comprovata serietà, fallaci e imperfetti anch’essi, ci mancherebbe, però mai spacciatori facili di fake new. La trasfor- mazione, in particolare, può essere raccon- tata attraverso due modelli. Il primo è Open , giornale esclusivamente on line , fondato da Enrico Mentana e pensato per i giovani che non concepiscono il cartaceo ma hanno biso- gno di riferimenti che ne rispettino le abitu- dini e garantiscano rigore ed equilibrio, dif- ferenziandosi dal magma di siti in fotocopia «internet» come fonte senza saper specifica- re la paternità della notizia. Negli ultimi tempi, dopo una catena di bugie scovate e di imbarazzi conseguenti, il pubblico, per fortuna, ha sviluppato una sensibilità maggiore: c’è ancora tanta stra- da da fare, intanto però comincia a soppe- sare quanto apprende e utilizzare le regole più ovvie per difendersi da chi, in buona o cattiva fede, manipola o deforma la realtà. Il primo passo è risalire alla fonte, misurandone la credibilità sulla base dell’esperienza, e di- stinguere gli autori, perché tutti hanno diritto di esternare il proprio pensiero - e spesso co- muni cittadini, grazie alle tecnologie capillari e alla facilità della condivisione hanno alzato il velo o contribuito a far luce su importanti fatti di cronaca -, ma il web va scremato dai troppi ciarlatani che lo intorbidiscono e che trasformano i decantati passi avanti della de- mocrazia in malinconici passi indietro della civiltà. Le testate tradizionali - non immuni da errori, intendiamoci, anche perché internet è immediatezza e i tempi stretti di controllo sono infidi per natura -, stanno a loro volta strutturandosi per isolare e denunciare chi inquina l’informazione, aggirando ogni regola dietro lo scudo della libertà, offrendo ai let- tori strumenti di navigazione che conducano in porti sicuri (in California, nell’università di Santa Clara, è nato The trust project , una sor- ta di bollino di qualità digitale), abbinati a una lotta strenua contro chi ruba il lavoro svolto in spregio ai diritti d’autore, cagionando un danno doppio perché oltre a sfruttare gli in- vestimenti impedisce la vendita di un prodot- to. Al netto delle iniziative di ripulitura del web, dei consigli all’utente affinché impari a guardarsi attorno senza fidarsi acriticamente dei tam tam social, il futuro è l’integrazione tra giornale on line e di carta: oggi aiuta a raggiungere due pubblici differenti, separati soprattutto dall’età, a non privare d’informa- zione né i giovani che ignorano la carta né gli anziani allergici al web, domani condurrà a un’offerta intrecciata e senza età. Il gior- nale on line diffonderà la notizia, informerà quindi in tempo reale e offrirà aggiornamenti continui, mentre quello di carta approfon- dirà i fatti, orienterà il pensiero attraverso i commenti. Ovviamente con eccezioni legate a singoli settori: se i grandi episodi di cronaca
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