maggio-giugno 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 6 SALUTO DELLA DOTT. ROSA DE PASQUALE Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione - MIUR I ntanto benvenuti al Ministero, siete nella casa della scuola e quindi nella vostra ca- sa, visto che l’UCIIM incarna, vive, tra- sforma e attualizza quelle che sono le indi- cazioni del suo fondatore per realizzare una scuola attiva ed equa. Vi ringrazio per avermi invitata a portare questo brevissimo saluto in questo anniversario così im- portante: « 50 anni dalla mor- te del fondatore ». È davvero bello vedervi qui perché vuol dire che siete testimoni vivi delle parole e dell’azione del vostro fondatore: il prof. Ge- sualdo Nosengo. Il titolo di questo Con- vengo commemorativo lo in- quadra tra le tre realtà per le quali ha vissuto e che hanno determinato non solo la sua vita, ma attraverso le sue scelte, hanno orientato la vita professionale di mol- tissimi docenti e che tut- t’oggi continuano, attraverso l’UCIIM, ad in- dicare una giusta via che trova la sua mis- sione nell’importanza del tema della rela- zione educativa all’interno dell’esperienza professionale del docente, quale servizio al- la verità sia per lui che per il discente. Proprio ieri mi sono trovata ad ascoltare le parole di Papa Francesco, che ha pronun- ciato a Loppiano, cittadella del Movimento dei focolari, parlando della scuola in gene- rale al fine di darle un nuovo slancio apren- dola verso più vasti orizzonti. Occorre avere come base chiave di tutto il patto formati- vo, che ha nella prossimità e nel dialogo, il suo metodo privilegiato. Bisogna educarsi a esercitare insieme i tre linguaggi della te- sta, del cuore e delle mani. In maniera mol- to semplice egli affermava: « Educare a pen- sare bene non solo ad imparare concetti, ma imparare bene. Educarsi, educare a sen- tire bene, educare a fare il bene, in modo che questi tre linguaggi siano interconnessi, che tu pensi quello che senti e fai, tu senti quello che pensi e fai, tu fai quello che senti e pensi in unità questo è educare ». Ho voluto riportare queste parole perché mi sembrano in linea di continuità con quanto ha affermato Aldo Agazzi sul prof. Nosengo nell’intervista a Cavallotto su colui che è l’educatore dal titolo « Pedagogia e arte edu- cativa di Gesualdo Nosengo ». Dice Agazzi: «È molto diffici- le pensare a Nosengo e sepa- rare in lui vita, scritti, atti- vità e fede. Tutte queste componenti in lui erano una sola cosa, esprimevano la sua personalità ricca di idee, iniziative e slancio apostolico. In lui, uomo di fede, il pensiero era per l’elevazione, il pensiero e l’elevazione erano per l’impegno e l’azione » sembra proprio quello che diceva il Papa. Credo che le figure come il prof. Nosen- go continuino a essere sicuri punti di riferi- mento anche oggi, dove c’è necessità di agire in maniera multidimensionale, anche nell’educare, esprimendo sempre più una cultura dell’unità, non dell’uniformità, per una rinnovata giusta missione del nostro pianeta, con un’unica patria dell’umanità e con un unico popolo fatto di tanti popoli che abitano una casa comune. Grazie e buon lavoro a tutti noi.

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