maggio-giugno 2018
5 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 va; l’educatore guidato ed educato da Cristo, imita il Maestro sapendo bene però, e Nosen- go lo sottolinea, che solo l’efficacia della Grazia realizza l’opera educativa portandola a piena maturità, noi restiamo sempre servi inutili: «Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevano fare» (Lc. 17,10). È la grande verità, la vera ricompensa è «fare il bene», nella consapevolezza che è Cristo che fa crescere. (1 Cor. 3,6) ...Guidami a trovare la via dell’intelli- genza e dei cuori, rimedia alle mie deficienze, aiutami nelle difficoltà, confortami nelle pene, difendimi nei pericoli e nelle tentazioni. Fa’, o Signore, che io possa efficace- mente, indirizzare e guidare per la via della cultura e della fede, del dovere e della bontà, della giustizia e della carità, della la- boriosità e della cattolicità le anime dei miei discepoli ... La supplica indica la consapevolezza del- la propria «fragilità», S. Tommaso d’Aquino la chiama «contingentia»(fragilità ontologi- ca), e la necessità di quella guarigione della Grazia, che supplisce l’inevitabile debolez- za dell’umanità ferita dal peccato. L’educatore saggio avverte il bisogno di una «guida interiore» che consenta di rag- giungere il cuore e l’intelligenza dell’edu- cato, nella convinzione della propria limita- tezza, delle fatiche, pene e qualche volta sconfitte, che la vocazione di insegnante comporta. Indirizzare significa insegnare il «discer- nimento», quello che Salomone chiese a Dio, (1Re 3,7-14), dono dello Spirito Santo, necessario, urgente e vitale per non com- promettere il lavoro educativo. Educare è «indirizzare», non impacchet- tare, significa aprire le vie della cultura e della fede non sostituirsi, non dare ricette, ma far cercare, sudare e conquistare la pro- pria scienza. Accanto alla fatica e al dovere della «ricerca» culturale e credente, il di- scernimento esige la capacità di allenare al «senso del dovere, «espresso mediante la «bontà», della «giustizia» coniugata con la «carità», e della «laboriosità» da Nosengo definita cattolica; quindi non da ghetto, gruppetto chiuso, gruppo elitario, ma da persone con respiro universale, come la Chiesa stessa. È un vero e proprio progetto educativo, che appartiene al Disegno di Dio e costitutivo alla vocazione di insegnante. Fissa, o Signore, sopra di noi il Tuo sguardo amoroso e dona a tutti di poter giungere un giorno a possedere Te che sei il premio per coloro che Ti amano e credono nella Tua parola. «Gesù Maestro, venga il Tuo Regno . La conclusione ricalca il desiderio del «volto» di Dio espresso dai Salmi, echeggia la benedizione di S. Francesco di Assisi deri- vata dal testo biblico dei Numeri(6,24-26) « Il Signore faccia risplendere per te il suo volto», per poi aprirsi alla consapevolezza, espressa nel De Civitate Dei di Agostino, che la pienezza di ogni sforzo, di ogni cammino culturale, politico e religioso si completerà nella venuta finale del Regno, quando l’in- tera creazione entrerà (Romani 8,18-25) nella gloria dei figli di Dio.» In quella pace suprema, poi non ci sarà bisogno del domi- nio della ragione sui vizi, che ormai non esi- steranno più, poiché la natura risanata nell’immortalità e incorruttibilità non avrà più vizi e non incontrerà più resistenza in nessuno di noi, né esterna né interna. Las- sù questa condizione sarà eterna per tutti e in ciascuno e si avrà la certezza dell’eterni- tà. Per questo la pace di tale beatitudine o la beatitudine di tale pace sarà il sommo bene». (L. XIX,27) È l’antica preghiera cristiana: «Marana- tha» (Ap.22,20): «Vieni Signore Gesù». Amen. S p i r i t u a l i t à
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