maggio-giugno 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 ledì scorso, 9 maggio, abbiamo celebrato la «Giornata Euro- pea» e la «Giornata delle vitti- me del terrorismo». Abbiamo ricordato in particolare l’as- sassinio di Peppino Impastato, un coraggioso giornalista che ha combattuto la mafia e, a quaranta anni da quella trage- dia, l’uccisione dell’onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. Oltre a essere un uomo di pace e del dialogo, Moro era un convinto europeista: desiderava un’Eu- ropa unita non solo da interes- si economici, ma anche da va- lori e ideali comuni e aveva molta fiducia nel giovani. Oggi lui non c’è più, ma noi siamo qui, giovani ed europeisti. Essendo ragazzi triestini, oltretutto, la multiculturalità e l’accoglienza ce l’abbiamo nel sangue perché Trieste da sempre è stata ed è ancora una città ricca di popoli, tra- dizioni, lingue e religioni di- verse: è proprio per questa ricchezza di culture che la no- stra città è così bella, inte- ressante, varia. Noi stessi, nella nostra scuo- la ed anche nella nostra clas- se, siamo ben abituati alla presenza di stranieri. Quest’anno, a settembre, abbiamo vissuto un’esperienza molto forte: è entrato nella nostra classe un compagno nuovo, Daryan. La novità stava nel fatto che con lui sia noi che i nostri inse- gnanti non riuscivamo a comu- nicare se non a gesti perché né lui né la famiglia conoscono l’italiano ma neanche l’ingle- se, solo il curdo sorani. L’inizio è stato davvero duro, per noi, ma soprattutto per lui. Però adesso, dopo quasi un anno di scuola, ci capiamo un po’ di più e lui è in grado di presen- tarsi da solo. Ciao a tutti, sono Daryan. so- no curdo. Vengo da Kirkuk, cur- distan. sono venuto in Italia in luglio con mamma, papà e so- rella piu grande. in viaggio ave- vo paura, ma desso sono con- tento. Italia mi piace. mi piace anche vostro cibo, soprattutto pasta. Faccio tanta fatica a ca- pire e parlare italiano. Anche questo che dico lo leggo a fati- ca e ho preparato con amici di scuola. Compagni e professori mi aiutano, mi trovo bene ma è un grande cambiamento per me e mia famiglia. Daryan e la sua famiglia sono rifugiati. Ci ha scioccato quan- do ci ha mostrato, sul suo cel- lulare, due foto di guerriglieri armati con fucili e tutti soddi- sfatti: sulle prime non abbia- mo capito, ma poi sì: era la ri- vendicazione dell’uccisione di due fratelli di suo padre. Ecco perché la famiglia è scappata, per vivere in pace. Ma Daryan ci ha anche lasciati sorpresi ed ammirati quando ci ha detto che, pur avendo la nostra età, ha già guidato un’automobile: nel suo Paese non è proprio permesso ma…. si può fare e lui l’ha fatto. E poi per il suo compleanno ci ha portato due vassoi di squisiti baclava cucinati da sua madre... e anche oggi ne ha portato un piatto. Questa la nostra piccola te- stimonianza» Il saluto finale è stato lascia- to a Daryan che ha pronunciato alcune parole in curdo: «HAU- REEK GANZINIECA», che è il corrispondente di «Chi trova un amico trova un tesoro», frase che poi è stata riportata su un cartoncino- segnalibro colorato che i ragazzi hanno distribuito a tutti i numerosissimi presen- ti. ( Marina Del Fabbro ) V i t a d e l l ’ U n i o n e I n f a m i g l i a LUTTI Sabato 19 maggio 2018, i soci di Altamura si sono stretti in- torno alla famiglia Dileo per ri- cordare e pregare insieme per mons. Nicola, Consulente Ec- clesiastico sezionale, mancato il 2 febbraio u.s. Uomo, sacer- dote e professore di profonda umanità, di grande cultura e competenza, ha sempre tra- smesso ai soci desiderio di co- noscenza e di approfondimento e ha spinto tutti a costruire una autonoma spiritualità al servizio dei giovani affidati ad ognuno. Memori e grati per il suo esempio di vita e per la sua testimonianza umana e profes- sionale, siamo certi che conti- nuerà a sostenerci dal Cielo perché operiamo nella scuola e nella società alla luce dei prin- cipi cristiani che contraddistin- guono la nostra Unione. (Vitto- ria Fiorentino) «L’anima mia è rivolta al Si- gnore più che le sentinelle all’aurora». Giuseppa Bono, socia della Sez. UCIIM di Campobello di Mazara, all’età di 58 anni, il 10 giugno 2018, è tornata alla ca- sa del Padre. Disponibilità, serietà profes- sionale, attenzione alla «for- mazione» hanno caratterizzato la sua attività di docente. La sua vita è stata una testi- monianza di fede e di speranza alla sequela di Gesù Maestro . (C. Romano)

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