maggio-giugno 2018
43 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 CATANIA Quest’anno la Festa della Re- pubblica ha dato motivo di es- sere ancor più ricordata da quegli ucimini che hanno par- tecipato alla sua celebrazione in Piazza Università a Catania gremita di persone: c’erano i Bersaglieri, i Sindaci, l’Eserci- to, la Marina Militare, i Vigili del Fuoco, le Maestranze, il co- ro della Polizia di Stato, man- cavano solo le mitiche Frecce Tricolori. Una cornice scenografica in- vidiata da chiunque voglia ri- cordare una tappa importante della propria vita. In questa at- mosfera d’altri tempi, ma pur sempre attuale, un gruppo di persone attende di essere insi- gnito delle onorificenze loro destinate. Grande lo stupore quando viene chiamato, primo non solo per ordine alfabetico ma so- prattutto perché le onorificen- ze si conferiscono a partire dalla più alta, il Professore Adernò Giuseppe, insignito dell’onorificenza di Grande Uf- ficiale della Repubblica. Per chi lo conosce, e sono veramente tanti, l’aggettivo “Grande” rispetto ad Adernò è l’accezione alla sua poliedrici- tà, alla sua versatilità, alla sua disponibilità, all’essere amico di tutti e con tutti, grande oratore e grande mae- stro di vita. Quando la celebrazione si è conclusa, abbiamo aperto un Rollup con il simbolo del- l’UCIIM e lo abbiamo lasciato basito. Il professore Adernò, non si aspettava questo picco- lo cadeau , anche i Grandi uo- mini se hanno un cuore si emo- zionano… Con un piccolo ed innocuo stratagemma abbiamo poi vo- luto organizzare un festeggia- mento a sorpresa al Nostro Grande Ufficiale. È bastato un giro di telefonate e si sono rac- colti tanti soci-amici nella sede dell’UCIIM. Ritengo che tutto ciò che succede o ci adoperiamo per- ché succeda, sia importante per compiere passi successivi di un percorso che costruiamo giornalmente. Nell’UCIIM il percorso è comune, parallelo, guardando però a tutti i suoi componenti come persone , uo- mini e cittadini , secondo l’in- segnamento di Gesualdo No- sengo. Come cittadino Adernò è sta- to ed è un impeccabile promo- tore dei valori della Costituzio- ne e della Educazione civica, l’Uciim di Catania, in partico- lare, esprime profonda soddi- sfazione per le motivazioni con cui è stata conferita al preside Adernò la massima onorificen- za della Repubblica, per la sua attività svolta, in continuità con l’impegno assunto dal- l’UCIIM fin dal Convegno di Ca- tania del febbraio del 1957, sul tema l’insegnamento della Co- stituzione e l’educazione civi- ca dei giovani . Ci congratulia- mo vivamente e gli esprimiamo profonda riconoscenza per la lungimiranza e per la continui- tà del suo generoso e creativo impegno vissuto nell’UCIIM, a servizio della scuola e dei gio- vani. Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. La- scia sempre un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà la- sciato nulla . La citazione di Borges esprime la sensazione di ciò che oggi noi ucimini stia- mo vivendo e percorrendo nel- la sede di Catania. ( Maria An- tonietta Baiamonte ) LUCCA Il convegno lucchese «La le- zione di don Lorenzo Milani», tenutosi il 13 e il 14 marzo 2018 e organizzato sinergica- mente dalla sezione UCIIM di Lucca assieme al Comune e all’Arcidiocesi, è stato una grande opportunità non tanto per celebrare qualcuno o qual- cosa, ma per «far conoscere ai ragazzi di oggi – come scriveva Michele Gesualdi nella lettera a Papa Francesco invitandolo a Barbiana - un grande prete- maestro innamorato di Gesù e della sua Chiesa», che ci ri- chiama la «radicalità del Van- gelo che spinge a camminare sulla retta via», e il primato di un’educazione inclusiva. La figura e il pensiero del priore di Barbiana sono ancora attuali e fanno ancora discute- re: ne sono prove la pubblica- zione dell’Opera omnia (aprile 2017) e la visita di Papa France- sco a Barbiana (giugno 2017). Al convegno è intervenuto il prof. Andrea Milani Comparet- ti, nipote di don Milani, che ha sottolineato come la personali- tà di don Lorenzo sia divisiva: la sua dura fede, la sua con- trapposizione all’apparato cle- ricale, l’incomprensione da parte della sua famiglia, la sua dedizione totale ai ragazzi ne fanno un prete dalle scelte for- ti e allergico ai compromessi. Il prof. Don Severino Dia- nich, analizzando l’opera «Esperienze pastorali», ha det- to che l’aderenza al Vangelo induceva don Milani a criticare le pratiche religiose tradiziona- li, incartapecorite e vuote di senso, nonché a intraprendere una nuova evangelizzazione verso i lontani e un’opera di umanizzazione degli ultimi at- traverso la scuola. Sulla promozione dei figli dei contadini e dei montanari ha insistito anche la prof. Bru- V i t a d e l l ’ U n i o n e
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