maggio-giugno 2018

35 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 punto di riferimento stabile e coerente, che spesso i giovani non hanno più. Deve avere quella sensibilità e quell’attenzione parti- colare per capirli uno per uno, deve saper trovare la chiave d’accesso per aprire ed entrare in punta di piedi in quei misteri complessi che ogni giorno ha davanti. Una chiave che non può essere uguale per tutti, anche se solitudine, assenza di autostima, mancanza d’affetto, ansia, rabbia, paura, apatia e disinteresse sono gli aspetti comu- ni, se pur in misura diversa presenti nella gran parte di loro. Non è certo un compito facile perché ol- tre allo sforzo di capire e sapersi adattare a ognuno, senza perdere di autorevolezza e coerenza, l’insegnante si trova a combatte- re e a dover affrontare nemici subdoli, na- scosti, ma sempre presenti: l’ambiguo e pe- ricoloso uso del mondo della rete, falsi e in- significanti modelli di vita continuamente proposti dai media, hanno orami il soprav- vento su qualsiasi discorso educativo. Un in- sieme di input quindi che anziché favorire lo sviluppo dei giovani li porta ad isolarsi, a fare molta fatica a relazionarsi e a nascon- dersi dietro uno schermo, li rende deboli nel sapere affrontare le difficoltà, abituan- doli a interrompere legami ed amicizie e ad aggirare gli ostacoli con un semplice « click ». Se a tutto questo aggiungiamo situazioni familiari pesanti che un ragazzo non deve neanche immaginare, ma si ritrova comun- que a vivere, si capisce quanto faticoso sia per un insegnante non solo parlare di Giulio Cesare o di logaritmi, ma ancor più colmare i vuoti e alleviare le ferite che spesso i suoi studenti si portano dentro. Sono tanti gli insegnanti impegnati in questa «nuova missione», professori e professoresse che non si limitano soltan- to a svolgere il programma, ma si pren- dono cura degli alunni, cercano di «trarli fuori» da questa realtà che inevitabil- mente li irretisce e li condiziona, che si sforzano di accompagnarli a scoprire e conoscere quanta ricchezza portano den- tro, quante potenzialità hanno che aspettano solo di esplodere. Inizialmente è difficile, sembra una missione impossibile, si vive un vero e proprio scontro tra giovani narcotizzati da problemi o da un falso appagamento e insegnanti che invece cercano di svegliarli dal loro torpore, di fargli capire che la vita è bella perché tante sono le bellezze da scoprire, da vivere. La più importante di queste è svelare loro stessi, conoscersi, prendere coscienza di quanto sono belli dentro e quanto possono dare agli altri. No- nostante le difficoltà, le prime sconfitte l’insegnante non si arrende, ma va comun- que avanti per collaborare insieme con i suoi ragazzi per una conquista comune che è la crescita di ognuno, tanto del suo allie- vo quanto del professore. Quali armi deve allora usare l’insegnante per vincere la sua battaglia? Una sola: l’amore! ( Luigina Migneco )

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