maggio-giugno 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 34 P roponiamo le riflessioni della collega per sollecitare un confronto coi soci sull’attuale senso della nostra profes- sione. Raccontare la scuola è sempre un’espe- rienza affascinante e coinvolgente, sia per- ché ci ricorda i giorni trascorsi tra i banchi sia perché è una realtà in continua e impre- vedibile trasformazione. Chi la vive quoti- dianamente si accorge ed esperimenta di- rettamente come la scuola sia l’unico posto in cui ci si trova a vivere situazio- ni diverse e mu- tevoli, non solo per il passaggio da una riforma a un’altra o il ri- cambio ciclico di generazioni, ma soprattutto per- ché giorno dopo giorno ci si deve relazionare con un mondo miste- rioso che proprio quando si pensa di averlo capito, ci si trova a fare i conti con quel «quid» ina- spettato che costringe a rivedere e a reim- postare il proprio lavoro e il rapporto con chi si ha davanti. Oggi la prima missione dell’insegnante è cercare di entrare nei tanti mondi diversi quanti sono gli studenti che gli sono affida- ti. Tanti misteri con vissuti, necessità e sen- sibilità diverse, la sua più grande abilità non sarà quindi solo elaborare progetti o stare al passo con la tecnologia, ma il sa- persi relazionare con ogni allievo come cia- scuno di loro si aspetta e vorrebbe. Un tem- po gli insegnanti dovevano essere preparati, seri e dediti a trasmettere il loro sapere, il piacere di conoscere, la curiosità della sco- perta. In pochi, veramente pochi, andavano oltre e cercavano di capire, conoscere i propri alunni. Non era certo un’omissione voluta, ma semplicemente il prototipo del- l’insegnante così come gli studenti si aspet- tavano, non pre- tendevano qual- cosa di diverso, doveva essere così e basta. Ep- pure anche allo- ra non mancava- no ragazzi con problemi, co- stretti a vivere situazioni di di- sagio e di soffe- renza, ma la scuola al massi- mo poteva solo denunciarle, av- vertire la fami- glia che poi badava, secondo le necessità, a prendersi cura del proprio figlio. Oggi non è più così, adesso è la scuola la prima agenzia educativa, spesso l’unica, che può aiutare un adolescente nel momen- to più importante del suo sviluppo e della sua crescita. L’insegnante oltre a guidare i suoi studenti alla scoperta del sapere è chiamato in modo particolare a essere quel Lettere al direttore In questo nuovo spazio della nostra rivista vorremmo aprire un colloquio diretto con i soci. È questo uno spazio di ascolto di vostre esperienze e proposte che volentieri socializziamo per promuovere tra i lettori un produttivo dibattito sui temi affrontati. Le lettere dovranno essere indirizzate a redazione@uciim.it oppure a Redazione La Scuola e l’Uomo, Via Crescenzio 25 - 00193 Roma Essere insegnanti oggi

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