maggio-giugno 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 30 no i benefici o comprimono i diritti di questa o quella categoria di cittadini, anche quan- do sono indispensabili per salvaguardare l’efficienza complessiva del sistema produt- tivo, incontrano generalmente una decisa opposizione, sorda ai ragionamenti economi- ci, che spesso induce i governi a rimandare o non fare ciò che andrebbe fatto subito. Perché negli Stati Uniti le proteste sono as- sai minori? La risposta sta nell’origine della nazione americana. Nei primi decenni del XVII secolo, i coloni provenienti dall’Europa, in fuga dalle persecuzioni religiose, costitui- rono una società cristiana caratterizzata dall’etica protestante e calvinista (11), vale a dire dal rigore morale, dall’etica del lavo- ro e dalla valorizzazione della cultura; que- sti coloni formavano gruppi di uomini liberi con pari diritti, autonomi da ogni autorità, sia religiosa sia politica, che nominavano e revocavano i rappresentanti politici e i de- legati a svolgere funzioni pubbliche . Gli Sta- ti che successivamente si costituirono nel corso dell’espansione verso ovest, furono tutti caratterizzati da questo tipo di cultura e di organizzazione, e l’idea, quanto mai va- lida altrove, di dover sempre diffidare del- l’autorità istituzionale e delle sue decisioni, qui non ebbe spazio. Consapevoli tuttavia che nell’esercitare il potere qualcuno possa cedere alla tentazione di andare oltre i compiti del proprio ruolo, gli americani crearono un efficace sistema di controlli, fa- cendo del potere uno strumento dotato di validi contrappesi, perfettamente controlla- bile e revocabile, al servizio dei cittadini. Con lo sviluppo del capitalismo, anche ne- gli Stati Uniti sono naturalmente emerse sia le inevitabili collusioni tra la politica e gli af- fari, sia la tendenza dei «padroni» a sfruttare il lavoro dipendente (12); tuttavia l’antica fi- ducia nelle istituzioni non è del tutto svanita. Manca lo spazio per descrivere l’intreccio di fattori che oggi fanno dell’economia Usa la più forte nel mondo, perciò rimando al citato lavoro sulla globalizzazione, capitolo VIII, pa- ragrafo 28 e soprattutto 29. (Segue nel pros- simo numero). sollevato grande attenzione, e più che mai gli occhi di tutti sono puntati sugli Stati Uni- ti. Come spiegare questa attenzione? Essa dipende, al di là delle altalenanti vicende contingenti, dallo strutturale primato eco- nomico degli Usa, le cui vere cause, gene- ralmente ignorate, risalgono a molti secoli addietro, spiegarle costituisce anche un’af- fascinante lezione di storia, che in estrema sintesi cercherò di delineare nel seguito. 5 – Le cause storiche del primato economico degli Stati Uniti Negli Stati Uniti le autorità politiche (sia democratiche che repubblicane) nei mo- menti di crisi possono governare efficace- mente l’economia, anche con provvedimen- ti che penalizzano il tenore di vita dei cit- tadini, senza incontrare nei sindacati e nel- l’opinione pubblica quell’opposizione para- lizzante che nei paesi europei rende diffici- li da attuare provvedimenti analoghi. Que- sto diverso rapporto tra i cittadini e i go- verni ha profonde radici in alcune fonda- mentali differenze della storia degli Stati Uniti da quella di tutti gli altri paesi del mondo; è da queste differenze che deriva- no gli elementi, tra loro strettamente col- legati, che facilitano l’azione dei governi americani. Per migliaia di anni tutti i popoli hanno sperimentato sia un potere politico tenden- zialmente autoritario e oppressivo, sia rap- porti sociali caratterizzati dall’assoluto do- minio delle classi superiori, delle quali la gente comune era costretta a diffidare. Ne- gli ultimi secoli in alcuni paesi -soprattutto europei- l’avvento della democrazia ha mu- tato questa situazione, tuttavia è rimasto un tenace residuo dell’antica diffidenza, non solo verso l’imprenditore capitalista, ma an- che verso i governi eletti democraticamente (indipendentemente dal loro colore politi- co), sempre sospettati di agire non nell’in- teresse della collettività ma in quello di ri- stretti gruppi politici ed economici. Perciò i provvedimenti che in qualche modo riduco- (11) Il calvinismo, uno dei grandi movimenti religiosi originati dalla riforma protestante, è caratterizzato tra l’altro dalla convinzione che il successo nel proprio lavoro sia un segno della grazia divina; da questa convinzione è derivata la valutazione positiva dell’attività economica e della ricerca del profitto. (12) Che la politica ha il compito di impedire.

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