maggio-giugno 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 24 CONCLUSIONI Anna Bisazza, Consigliere Nazionale emerito I n linea di massima le conclusioni dei pun- ti saldi emersi nella giornata sono state tracciate dalla Presidente, quindi cerche- rò di evidenziare qualche passaggio. Richiamo rapidamente, giusto per memo- ria, alcuni concetti espressi dai relatori. Ho apprezzato molto il Capo dipartimen- to Rosa De Pasquale, perché ha mostrato di avere un interesse non vago, un interesse vi- vo e documentato per l’UCIIM, sottolineando due cose significative: l’importanza della re- lazione educativa e il ricorrente ritorno alla Verità di cui parlava Nosengo. Il nostro Consulente nazionale, Don Giu- seppe Oddone, ci ha invitato ad una appar- tenenza alla Chiesa, anche secondo le diret- tive della Conferenza Episcopale, un invito alla pastorale scolastica e ad essere santi. Il Direttore dell’UNESU, Ernesto Diaco, ha sollecitato la cura della spiritualità pro- fessionale, tenendo presente che per No- sengo è fondamentale la vocazione dell’in- segnante fino al sacrificio. Vorrei chiarire che Nosengo intendeva la parola «sacrifi- cio» come «rendere sacro», cioè «purificare attraverso la sofferenza» tutto quello che si fa anche se comporta difficoltà e rinunzie. Maria Teresa Lupidi è tornata al con- cetto di «santità della porta accanto», una sottolineatura positiva per quanto ri- guarda i giovani che possono vivere con coraggio, lucidità e speranza anche l’im- pegno politico e sociale. Che dire di Luciano Corradini? Ci ha ricondotto per i suoi ‘sentieri rivisitati’ e ci ha fatto conoscere e, in qualche mo- do, vivere il valore e il senso delle sue esperienze di vita. Devo sottolineare la forza e la poten- za della relazione di Timpanaro che ha presentato un largo ventaglio di pensieri e di azioni, troppe cose ed esposte così velocemente che andrebbero approfon- dite, per poterne cogliere pienamente il senso. A questo scopo gli chiediamo di farci avere, in tempi brevi, copia inte- grale della sua relazione onde pubblicar- la. Giacomo ha detto che Nosengo è stato filosofo, pedagogista, maestro, tanti aspetti che possono sintetizzarsi in un’espressione su cui riflettere tutti: « Il maestro si deve chiedere non cosa devo fare, ma chi devo essere ». Non è il discorso delle parole, del- le azioni e delle dispersioni, ma è il discorso dell’essenza e della testimonianza, che qui più volte è stato riportato: il maestro deve verificare non solo l’azione ma anche se stesso. Ringrazio Giacomo Timpanaro anche per la passione e l’enfasi, per il coinvolgimento personale a tutti i livelli. Condivido quello che diceva di Nosengo riguardo al suo amo- re per l’UCIIM, alla sua capacità di dialogo e alla cura delle persone, sentimenti che, ri- conosceva, ispirano l’attuale Presidente, cui va il grande merito di aver riportato al-

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